Capitolo 4

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Quella giornata era passata molto lentamente, a detta di Taehyung

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Quella giornata era passata molto lentamente, a detta di Taehyung.

Il suo migliore amico - da quando Yoongi gli si era messo di fianco - non aveva intenzione di dedicargli un poco di tempo, passando quelle due ore col sentire la voce dello hyung, della sua passione per la musica e di tutte le altre aneddoti su di lui, che il menta aveva smesso di sentire minuti addietro.

Al contrario, Jungkook, non aveva mai finito di guardare il maggiore, sorridendogli a volte o accarezzandogli la gamba, col la mano, sotto il tavolo, senza che nessuno si accorgesse delle sue azioni, se non Taehyung stesso.

Dopo aver pagato, ognuno si era diretto per la propria strada: Jimin e Taehyung avevano deciso che si sarebbero visti l'indomani pomeriggio presto, prima che entrambi andassero a svolgere le loro mansioni.

Jungkook e Yoongi se ne erano già andati a casa, salutando gli altri due timidamente, come se non avessero passato le due ore precedenti a parlare di tutto e di più.

Il minore - Taehyung riusciva ancora a sentirlo, quel respiro - si era avvicinato al menta, esattamente verso l'orecchio, sussurrandogli un, <<TaeTae, se vorrei fare pratica di recitazione chiamami, verrò.>>

Quella frase gli aveva impedito di chiudere occhio, ripetendosi in loop nella sua mente per vari motivi: primo, perché la frase aveva un doppio senso che Taehyung aveva ben compreso; secondo, perché - dopo aver scoperto che tipo di attore fosse Jungkook - sperava vivamente che con 'pratica di recitazione' non intendesse della vera e propria pratica fisica; terzo, adesso aveva il numero del corvino salvato in rubrica, il ché - era per Taehyung - qualcosa di meraviglioso, ma anche di estremamente inutile, poiché mai avrebbe avuto il coraggio di telefonargli o semplicemente, mandargli un messaggio.

Si era svegliato con delle pessime occhiaie e un leggero malumore, che sperava non aumentasse durante il corso della giornata; si era sistemato come sempre - sapendo di doversi sbrigare, per arrivare giusto in tempo all'appuntamento - per poi raccattare le solite cose e uscire fuori da casa.

Anche quel giorno, a Seoul, si congelava dal freddo e Taehyung non faceva altro che sistemarsi gli occhiali e anche il colletto alto del suo pullover, stringendosi nel cappotto color ghiaccio che indossava.

Aveva percorso la solita strada di tutte le mattine della sua monotona vita, raggiungendo velocemente il bar - quel giorno senza essere interrotto da un ragazzo bellissimo che fumava la sigaretta, appoggiato alla sua maestosa macchina - incontrando subito lo sguardo del suo migliore amico.

<<'Giorno Chim.>> salutò lui, socchiudendo per un poco gli occhi, a causa del troppo sonno.

<<Ciao anche a te, dormito poco?>> domandò allora il grigio, inclinando leggermente la testa, sorridendo.

Taehyung annuì, <<Sta notte non sono riuscito ad addormentarmi presto, la mia mente non faceva altro che pensare e pensare.>> concluse, sbuffando.

𝙻'𝚊𝚛𝚝𝚎 𝚍𝚎𝚕 𝚜𝚎𝚜𝚜𝚘 ꨄ︎ 𝙺𝙾𝙾𝙺𝚅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora