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"Ti stava dando fastidio?" chiede una ragazza sulla soglia della porta d'ingresso.

"Scusa?"- rispondo colta di sorpresa.
"Adam, ti stava importunando?" continua camminando verso di me.
" No anzi, è stato molto gentile".
Non capisco dove voglia arrivare.
"Stai attenta con lui, è il classico stronzo che flirta con te per portarti a letto e scaricarti subito dopo" si ferma, incrocia le braccia e mi guarda con aria da <So tutto io>.
Mi sta mettendo in guardia senza neanche conoscermi, non sono quel tipo di ragazza ma lei non può saperlo.
" Sei rimasta scottata?" chiedo senza troppi filtri.
Apprezzo il gesto di questa ragazza, ma allo stesso tempo non mi piace chi mi da per scontata. Che si pensava? Che per due paroline scambiate ci sarei andata a letto?
La ragazza inizia a ridere di gusto e mi dice: "Chi io? no tesoro, non è esattamente il mio tipo"
Le sorrido senza dire nulla, magari ho un po' esagerato con la mia domanda ma lei continua.
"Che stupida non mi sono nemmeno presentata, sono Quenie e tu devi essere <Jane la diva> giusto?
Mi irrito all'istante ma cerco di non darlo a vedere continuando a sorridere per quanto non lo foose, nella maniera più reale possibile.
"Noto con molto piacere che le notizie si diffondono in fretta... comunque si sono Jane e no non sono una diva."
"Scusa, non volevo offenderti. Jeffer mi ha parlato di te dicendo che in fondo sei anche una brava ragazza" mi dice e a me è sembrata sincera.
"Ah Jeffer ha detto questo? Immagino."

Mi trovo in questo posto da neanche un'ora e già me ne voglio andare.

"Jane? Ci sei? Non te la sei presa vero?" mi chiede Quenie dispiaciuta.
"Eh? Si. Si ci sono. Tranquilla ci sono abituata" gli rispondo con gentilezza.
"Che dici andiamo in sala prove, così ti presento gli altri?"
"Ok. Prendo la borsa e arrivo."
Alla fine Quenie sembra una tipa ok e con stile.
I capelli castani con le punte rosa e i suoi occhi scuri le mettono in risalto la pelle.
Indossa un jeans nero a vita alta , un top grigio scuro senza spalline  e le Dr Martens con il plateau; il suo polso destro è pieno di bracciali e porta due grandi orecchini a cerchio.

Entrata in camera il telefono inizia a squillare.
"Sarà sicuramente mamma" penso mentre frugo in borsa alla ricerca disperata del cellulare.
Che scema! L'avevo messo nella tasca posteriore degli shorts.
una volta trovato,mi bloccoi.
Rimango con lo sguardo fisso sullo schermo per qualche secondo.
Un istante che sembra un'eternità.
Non posso credere ai miei occhi.

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Prossimo capitolo Giovedì 9 aprile.
Stay tuned.

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