La strada per casa è breve, ci saranno voluti cinque minuti a piedi.
Ma all'andata non la ricordavo così, è buia e inquietante, c'è un solo lampione all'uscita dal Country Club che illumina un pezzo di strada riflettendo le ombre degli alberi sull'asfalto, che sono a dir poco spaventose, poi il buio totale.
Camminiamo con le torce del telefono accese fino al cancelletto che precede la rampa di scale degli appartamenti; un paio di volte salto di paura per i cani randagi che ululavano alla luna neanche fossero veri lupi; mi riprometto che mai avrei percorso da sola quella strada.Non c'è cosa migliore però che stare sdraiata su quella sdraio a dondolo del giardino di casa, con il suono delle onde del mare che battono sugli scogli e arrivano fin sulla spiaggia.
Albert ha appena tirato fuori dalla sua stanza una busta piena di cose da mangiare, c'è un'ampia vastità di scelta tra dolce e salato che nessuno sa scegliere tanto in fretta, alla fine optiamo per un classico: oreo e burro d'arachidi.
Ne prendo uno solo e ciò nonostante ho i sensi di colpa che si stanno già impossessando di me.
Sunshine al contrario sembra spensierata, ne prende uno dopo l'altro mentre racconta quanto le manchi il suo fidanzato e di quanto lui sia carino, di quanto siano innamorati l'uno dell'altra e io già non ne posso più di sentir parlare di coppie felici.
Per fortuna Barnaby la interrompe con una delle sue uscite sarcastiche:
"A quest'età è inutile impegnarsi, bisogna divertirsi e con divertirsi si, intendo proprio quello. Sapessi l'anno scorso quanto mi sono divertito senza impegnarmi"
D'un tratto sento delle voci alle mie spalle
Elettra e Adam compaiono e si siedono su una delle sdraio vuote vicino a noi, mentre Barnaby continua il suo racconto.
"A Maiami Beach è stata una vera pacchia, erano le ragazze a cercarmi, mi sentivo corteggiato senza dover alzare un dito..."
Non condivido questo suo pensiero, essendo sempre stata una con la testa sul collo, che senza un sentimento non ha mai fatto niente con nessuno, non capisco come potesse monopolizzare qualcosa che io ritengo molto più importante di come la quantifica lui, ma allo stesso tempo preferisco ascoltare i suoi racconti piuttosto che la Love story di Sunshine e del suo ragazzo che non fa altro che ricordarmi la mia, finita male.
Sono arrivata anche a pensare che a prendere la vita come Barnaby ne sarei uscita illesa dalla storia con Kj.
Invece ho sempre avuto la capacità di affezionarmi subito e troppo alle persone e ora mi ritrovo nella situazione che era.
"Io non ti dico cosa non ho combinato lo scorso anno " se ne esce Adam.
"Cosa hai combinato? sentiamo." lo sfido.
" Non posso dire certe cose davanti a delle ragazze, soprattutto se sono così carine." risponde lui.
Ero imbarazzata, credo di aver le guance rosso fuoco ma l'attenzione fortunatamente si sposta in fretta verso un'altra persona.
"Ma ora lo vogliamo sapere, ci hai incuriositi" lo strattona Elettra.
Adam guarda prima me e poi lei, si volta verso Barnaby ed afferma: "Solo Barnaby potrebbe capirmi."
Tra i due avviene uno scambio di sguardi d'intesa ma nessuno inizia a parlare.
Mi alzo dalla sdraio.
"Va bene ragazzi allora buonanotte"
"No, già te ne vai?" chiede Adam.
"Domani sarà una lunga giornata e poi qua, quando i discorsi si fanno interessanti qualcuno decide di tirarsi indietro."
Albert cerca di trattenere una risata ma invano.
"Non ha tutti i torti" esclama continuando a sorridere.
Adam si arrende e mi fa cenno di sedere vicino a lui.
"E va bene ora vi racconto."
Mi è sembrato quasi che si volesse far pregare per raccontare questa cosa, ma che in fondo non aspettava altro.
"Lo scorso anno lavoravo sempre come istruttore di nuoto in un country club a Santa Monica, era pieno di ricche Milf.."
"Ricche che?" Chiede Sunshine allibita.
"Milf: Mother I'd Like to Fuck, detto in maniera più carina, Mamme che mi farei" spiega Barnaby.
Adam torna al suo racconto
"Quando le Milf vogliono qualcosa, se lo prendono. Ci provavano senza ritegno, con a fianco i mariti o i figli; molte partecipavano al corso di nuoto perché era un' occasione per provarci con me,per farmi capire che una sveltina se la sarebbero fatta volentieri."
La faccia di Elettra è davvero esilarante, sembra sconvolta.
"Una volta mi è capitato di incontrare questa donna bionda platino tutta rifatta, sulla cinquantina, che verso la fine di una lezione mi toccò il didietro , avvicinò le sue labbra al mio orecchio e mi disse: "Ci vediamo tra dieci minuti nel bagno".
Io ovviamente non mi sono lasciato scappare l'occasione.
Poi scoprii che era una cliente del country club abituale il cui marito ricco sfondato, aveva le quote del club e non vi dico quando mi portò nella sua suite.
Per il resto diciamo che me ne sono fatte parecchie e non solo di Milf".
È calato il silenzio.
Barnaby interrompe quel momento imbarazzante con una delle sue uscite.
"Wow, amico hai spaccato."
Spero stia scherzando , ma mi stavo sbagliando ; quei due hanno una forte intesa.
È in quel momento che ho compreso le parole di Quenie, che sfortunatamente non ha assistito alla confessione di Adam, era stanca così era andata a dormire appena tornati negli appartamenti.
Mi aveva detto di stare attenta, che Adam non era un ragazzo serio; io ho sempre pensato che prima di giudicare una persona bisogna conoscerla, capirla fino in fondo perché magari se assume certi comportamenti c'è sotto un perché e se uno si limita a giudicarla e basta, questa persona non sarebbe mai stata aiutata.
Sono troppo stanca per far qualsiasi altro tipo di ragionamento quindi è meglio lasciar stare, saluto i ragazzi e mi ritiro in camera.
"Che tipo Adam"penso. Ed è l'unico pensiero che riesco a elaborare prima di stendermi.
Chiudo gli occhi e... tempismo perfetto, bussano la porta.
"Posso entrare?" dice una voce squillante proveniente dal corridoio.
È Elettra, ne sono più che sicura.
Mi alzo dal letto, infilo le mie havaianas fucsia e mi reco ad aprire.
Si, è proprio lei, Elettra.
"Disturbo?" Chiede .
Cosa vuole da me alle due di notte dopo avermi evitata tutta la serata?
"No, mi ero appena sdraiata ma non riuscivo a prender sonno". Mento.
"Volevo solo sapere se ti eri sistemata e se andava tutto bene".
Mi sta prendendo in giro? Dopotutto è una spiegazione valida.
Annuisco.
"Se hai bisogno di qualsiasi cosa sono nella stanza accanto alla tua ok?"
"Ok grazie Elettra".
Mi sorride e se ne va.
È stata gentile per davvero oppure ho appena sognato?
Forse mi sono sbagliata a giudicarla per come si è presentata, forse ha solo bisogno di prendere un minimo di confidenza.
È passata solo mezza giornata all'Orange ma i presupposti per la stagione si facevano sempre più interessanti, sono curiosa di saperne di più, per la prima volta inizio a pensare che forse non avevo sbagliato a partire, che sarebbe stata un esperienza esilarante, complicata ma allo stesso tempo costruttiva.

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È tutta una scelta
Roman d'amourLa vita è fatta di scelte e Jane Collins lo sa bene. Dopo aver lavorato un anno a Broadway, ora è costretta ad accettare un lavoro del quale vorrebbe fare a meno, ma è pronta a lasciarsi il suo passato alle spalle e cominciare una nuova avventura ad...