Abdero

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Quella di Adbero non è una storia felice. Ma tipo per nulla. Sia perchè non lo conosce nessuno, sia perchè la sua morte è disgustosa e orripilante. 

Per portare a termine la sua ottava fatica, Eracle decise di portare con sé il suo eromenos Abdero ed altri giovani che lo aiutassero nell'impresa. Lo scopo era catturare le quattro cavalle di Diomede. Queste cavalle avevano la particolarità di essere antropofaghe, cioè di cibarsi di carne umana, ed appartenevano a Diomede, re dei Bistoni, una popolazione barbara che viveva in Tracia.

Giunto nei pressi della mangiatoie, Eracle sopraffece ed uccise i guardiani. Fatto ciò portò le cavalle fino al mare, ma venne inseguito da Diomede e i suoi sudditi. Ignaro delle pericolosità della cavalle, le lasciò, quindi, alle cure di Abdero. Mentre Eracle era impegnato a sconfiggere Diomede, il poveretto venne divorato dalle bestie. Per vendetta Eracle, catturato Diomede, lo fece divorare vivo dalle sue stesse bestie che divennero così mansuete. In memoria del suo eromenos, Eracle fondò vicino alla sua tomba la città di Abdera ed organizzò degli agoni, ovvero dei giochi atletici che comprendevano il pugilato, il pancrazio e la lotta. 

Spero vi sentiate in colpa come mi sono sentita in colpa io dopo aver conosciuto la sua storia, e che la prossima volta che sentite nominare, magari dalla vostra prof, le fatidiche parole "cavalle di Diomede", voi pensiate a lui, al povero Adbero, un personaggio triste e secondario. 

Tuttavia ora una città ha il suo nome, quindi rallegratevi, forse non gli è andata cosi male. 

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