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Per Xiao Zhan non c'era pace neanche il sabato mattina. La sera prima era andato a letto presto in modo da fare una sana e solida dormita e svegliarsi riposato il giorno dopo. Perché, infatti, alle otto e mezza era già in piedi e pronto ad uscire di casa, dopo aver fatto colazione.

Aveva fatto una doccia e si era vestito in modo casual, poi si era affrettato a prendere la metropolitana che lo avrebbe portato dall'altra parte della città. Il viaggio durò una mezzoretta, a cui dovette aggiungere un quarto d'ora di camminata per raggiungere l'ufficio.

Alla fine aveva accettato il contratto di lavoro per la rivista di moda, con l'impegno di presentarsi due volte a settimana ed un compenso che gli permetteva di pagare le spese dell'affitto e le bollette. Avevano detto che gli davano una tariffa base a cui si sarebbero aggiunti dei bonus a seconda di quanto avrebbe venduto la rivista. Non si prospettava essere poco.

Quella mattina era andato all'agenzia non solo per posare ma anche per firmare il contratto. Non era stat una decisione facile da prendere, dopo tutti i disagi che era susseguiti alla circolazione del primo numero per cui aveva posato. Sperava, da parte sua, che le acque si sarebbero calmate presto. Anche perché tra non molto sarebbero iniziate le preoccupazioni per la sessione, e la gente non doveva avere più molto tempo libero a disposizione.

Appena entrato nell'edificio, la receptionist gli diede un pass e gli indicò dove andare. Xiao Zhan la ringraziò, passò la barriera e si diresse verso l'ascensore.

Quando le porte si aprirono, al settimo piano, una donna lo stava aspettando. Era la capo responsabile della rivista, colei con cui lui aveva fatto le trattative e con cui doveva firmare il contratto. Lo salutò in maniera amichevole e lo condusse verso il suo ufficio: una stanza dalle pareti a vetri in fondo al corridoio. Lo fece sedere su uno dei divani, mentre lei si sedette sulla poltrona di fronte a lui, oltre il tavolino da caffè, dopo aver preso una cartella che teneva sul piano della scrivania.

«Sono molto contenta che tu abbia accettato il contratto. Siamo molto felici di averti con noi in questo progetto.» gli disse, posandogli dei fogli davanti.

«Ringrazio voi per avermi offerto questa opportunità.» rispose Zhan.

Osservò i fogli scivolare verso di lui. Erano tenuto insieme da un punto di spillatrice e già dalla prima pagina capì fosse il contratto. Li afferrò e cominciò a leggere.

«Prenditi tutto il tempo che ti serve. Nel caso ci fossero dei punti non chiari, potremmo sempre discuterne.»

Zhan annuì, un po' in soggezione. Era la prima volta che si trovava a dover prendere parte a qualcosa di serio, con un contratto e tutto. Era tutto così nuovo per lui e, vedendosi considerato al limite di una persona famosa, lo sorprendeva e faceva sentire piccolo piccolo allo stesso tempo.

Mentre leggeva in silenzio, sotto gli occhi della donna, cercava di mantenere la concentrazione.

«Ti va un caffè?» gli chiese a un certo punto.

«Grazie mille.» rispose Xiao Zhan.

La donna sorrise e si alzò, per poi dirigersi verso la porta. La aprì per chiamare quella che doveva essere la sua segretaria e le comandò di portar loro un caffè. La ragazza annuì e sparì nel corridoio, mentre la capo-progetto rientrò e gli si risiedette di fronte.

Nel frattempo, Xiao Zhan aveva letto almeno quattro o cinque pagine. Non gliene mancavano molte e di per sé non trovava nessuna correzione da fare. Il contratto diceva praticamente le stesse cose che gli erano state riferite per telefono e per email: l'impegno sarebbe durato sei mesi, due volte a settimana, ed il compenso era quello concordato in precedenza. Poi si dilungava su tutta una serie di regole dell'agenzia per i suoi artisti che includevano il non finire in nessun scandalo durante il periodo di validità del contratto e il divieto di avere una relazione per il motivo sopracitato e per evitare cali delle vendite.

𝑵𝒐𝒏 𝒔𝒊 𝒓𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒂𝒍 𝒔𝒐𝒓𝒓𝒊𝒔𝒐 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora