SESTO - FUTURO MARITO

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Lauren Smith, Lauren Smith, Lauren Smith.... 

Sentivo la mano del destino artigliarmi la spalla e ghignare divertito al mio orecchio. Quella deliziosa creatura era la cugina Mike. 

La donna che lui mi aveva chiesto di sposare per permetterle di prendersi i soldi che le spettavano e, ora lo sapevo, anche di prendere a calci un culo un pretendente a dir poco sgradito. 

Adesso che me la ritrovavo davanti, bellissima e ancora spaventata per il brutto episodio di prima, non potevo non rimanerne affascinato. Mi beai di ascoltare la sua voce, mentre mi raccontava di quello stronzo che le aveva messo le mani addosso. 

Non riuscii a resistere all'impulso di invitarla a cena, inebriato dal suo profumo di miele, ma lei si mise subito sulla difensiva, cosa che aveva fatto anche al matrimonio di Olly ed Edward. 

Non voleva essere l'ennesimo centro nel mio bersaglio personale delle conquiste.

Rimasi immobile a guardare il viso a forma di cuore di Lauren, appena corrucciato dall'espressione decisa con la quale mi stava sfidando.

Era deliziosa anche da arrabbiata.

<<Beh, hai ragione. Si raccoglie quello che si semina, no? In fondo la mia fama me la sono costruita con le mie stesse mani ed è giusto che ne paghi le conseguenze... ma il mio interesse verso di te è sincero, Lauren. Mi piacerebbe conoscerti sul serio, e invitarti ad uscire, anche solo come amici. Non farò mai nulla che non voglia anche tu.>> risposi e mi accorsi di essere per la prima volta sinceramente interessato ad una donna che non fosse una cara amica o una parente.

Un interesse che, lo sentivo, andava ben al di là dell'attrazione fisica che avevo subito sentito in maniera prepotente dentro di me.

Sapevo cosa pensavano i miei amici e la mia famiglia del mio essere un dongiovanni da strapazzo.

Vedermi per la prima volta in vita mia sinceramente interessato ad una donna avrebbe indotto loro a pensare che la fine del mondo era vicina.

<<Pensi davvero, che io ti creda?>> 

<<Oh andiamo Lauren, posso avere la peggior reputazione di questo mondo, ma pensi che tuo cugino sia mio amico se fossi così pessimo.>> 

Mi guardò per un attimo, indulgendo sul da farsi, poi disse <<Potrei pensarci, ma non ti illudere Queen. Questa non è una vittoria per te.>> concluse, rinfilando la piccola mano nell'incavo del mio braccio. 

Esultai dentro di me per quel gesto, sentivo che era ancora diffidente ma potevo capirla, avendo a che fare con un tipo come me. 

Rientrammo in sala e subito notai lo stupido energumeno a pochi passi dalla portafinestra.
Sicuramente era rimasto lì ad aspettare il nostro rientro per tutto il tempo.

Puntò lo sguardo dritto su di me in segno di sfida.

L'immagine di quel bastardo che alzava la mano per picchiarla balenò di nuovo davanti ai miei occhi, e una collera sorda mi pervase da capo a piedi.

Non distolsi lo sguardo un secondo, lanciandogli un messaggio esplicito

'Toccala ancora solo con un dito e ti faccio fuori...'

Se avesse solo sospettato che Mike aveva chiesto il mio aiuto non avrebbe esitato ad infilzarmi all'istante con uno dei coltelli in bella mostra sui tavoli del buffet, ma sapevo difendermi e non avevo paura dei molluschi come lui.

Se sposare Lauren significava metterla al sicuro da quel pazzo malato, per la prima volta in vita mia ero felice al pensiero di pronunciare il fatidico 'sì', ma era ancora troppo presto per prendere una decisione.

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