DECIMO - AFFARE FATTO

72 13 1
                                    


Rimasi in piedi col respiro impigliato in gola, mentre gli occhi di smeraldo di David mi scrutavano con attenzione.

Il suo corpo era a pochi centimetri dal mio e inalai mio malgrado un'inebriante zaffata del suo odore.

Sapeva di whisky e dopobarba, ed ero praticamente incastrata fra il suo corpo solido e il bordo del tavolo.

<<Lauren... per favore, non sfuggirmi.>> mi pregò con la sua voce profonda e vellutata. 

<<Purtroppo non ho questa possibilità, dato che mi hai chiuso a chiave qui con te.>> fu la mia risposta. <<E non mi convincerai a dirti di si.>>

<<E chi ha detto che voglio farlo? Non ho accettato nemmeno io, quindi il problema non si pone. Almeno non ancora.>> disse accarezzandomi il mento col polpastrello del pollice.

Un tocco lieve, come quello di una piuma, ma che bastò per darmi i brividi.

Sentii la tensione salire nel mio corpo, e i capezzoli premere contro il pizzo del reggi seno.

<<N-Non capisco. A che gioco stai giocando?>> balbettai.

<<Io? Nessun gioco, Lauren. Te l'ho detto, volevo prima parlarne con te, perché era giusto che tu sapessi.>>

La sua voce virile mi avvolse come una calda coperta, ma subito la rabbia per quello che Mike aveva fatto riprese il sopravvento sulle sue parole di zucchero.

<<Non farmi ridere. Davvero sprecheresti due anni della tua preziosa vita per me? Ti ho già detto che non ho intenzione di essere uno dei tuoi trofei.>>

<<Sarai mia moglie, non un trofeo.>>

<<Non credo che farebbe molta differenza. Sarei qualcosa di diverso dal solito, con un posto d'onore speciale tutto per me.>> risposi amara.

<<No, Lauren. Ti sbagli di grosso.>>

I nostri corpi erano praticamente quasi attaccati l'uno all'altro, e dovetti premere i palmi sul suo torace per riguadagnare un poco di spazio.

Mmmh.

Mossa sbagliata.

Cazzo.

Wow!

Pettorali di Marmo Duro di Carrara.

Anche attraverso la stoffa della giacca elegante, -Gucci molto probabilmente- ne potevo sentire la consistenza solida, e immaginare di aggrapparmi alle sue spalle ampie mentre mi prendeva sulla scrivania di Mike.

'Cazzo, Lauren!!! Contieniti!!! Non devi pensare queste porcellagini!'

<<Lauren... tu mi piaci davvero. E ti avrei corteggiata anche senza tutti questi cazzo di cavilli legali fra i piedi.>> mormorò al mio orecchio, talmente vicino che potevo quasi sentire il contatto delle sue labbra sulla pelle.

<<N-Noi non ci sposeremo, David. Non ci amiamo nemmeno, e tu non lo vuoi, così come non lo voglio io.>>

<<Ma è l'unica via per prenderti i tuoi soldi. Io posso aiutarti in questo.>>

<<Non voglio il tuo aiuto. Sono sicura che troveremo un'altra soluzione.>> ribattei con la mia solita testardaggine. <<Abbiamo ancora un anno di tempo, ce la faremo.>>

Cercavo di autoconvincermi, ma in realtà mi stavo solo arrampicando sugli specchi, e David era troppo furbo per cascarci.

<<Ascoltami bene. Capisco che per te questo matrimonio imposto è un qualcosa di incivile e medievale, e la penso anch'io così, credimi. E non pretendo di metterti l'anello al dito dopodomani, così come non sarà mia intenzione sbatterti contro un muro, o sopra un dannato letto per prenderti con la forza. Quello lo fanno i vigliacchi che devono mostrare i pugni per sentirsi forte, ben sapendo di valere la metà di te.>> rispose in tono accorato.

Affari MatrimonialiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora