Capitolo 9

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Per quattro giorni viaggiarono col il loro nuovo "padrone". Il lato positivo di quella situazione era che ora sia lui che Kara avevano un valore sostanzioso, servivano sani e in forze. Cavalcavano con le guardie, le mani legate, le briglie in mano ai soldati. Facevano tre pasti al giorno, belli sostanziosi. Arrivarono in prossimità di un piccolo castello la mattina del quinto giorno. I due ragazzi vennero portati, per ordine del padrone, nei bagni per essere puliti e presentabili, vennero dati loro dei vestiti puliti e condotti nella sala da pranzo.
-"Eccovi qui, così agghindati state decisamente meglio, rispetto agli stracci che indossavate prima. Ora tu ragazzino, la tua promessa mi intriga, e per questo siamo qui. Sai dove siamo?"-
Ian scosse la testa.
-"No signore."-
L'uomo addentò un altro pezzo di carne.
-"Qui è dove porto i miei giovani gladiatori per farli addestrare. Una volta finito qui, possono essere trasportati nell'arena. Questo è un vecchio forte militare, è perfetto per questo scopo. Tu ragazzo starai qui per tutto il tempo necessario a rinforzare quelle braccine, mentre la ragazza partirà domani mattina con me verso la mia casa, diventerà una brava serva."-
Ian sgranò gli occhi.
-"Ma... Io pensavo che saremo stati insieme, mi sono offerto per questo..."-
Una guardia gli diede un ceffone facendolo zittire.
-"Ragazzino, così come sei non mi servi a nulla, e poi pensavi che tenessi dei gladiatori nel mio giardino? Idiota di un moccioso.La ragazza invece me la tengo vicino, è molto graziosa."-
Gli occhi del vecchio guizzavano su Kara, con un sorrisino che le fece accapponare la pelle, mentre lei si strinse al braccio del fratello. Prima che questo potesse ribattere fu ordinato alle guardie di portare i due nelle stanze dove avrebbero mangiato e dormito, senza possibilità di poter uscire. Fortunatamente occupavano la stessa camera, così avrebbero passato le ultime ore assieme. Poco dopo entrarono due guardie con la loro cena. Niente di particolare, ma a loro parve la cena migliore di sempre. Kara non aprì bocca così tocco ad Ian, come sempre, toglierle fuori i suoi pensieri.
-"Kara... A che pensi?"-
La ragazza a malapena lo guardò.
-"Non siamo mai stati separati più di qualche ora, e adesso addirittura settimane. Cosa farò io senza di te? Non sono abbastanza forte per supportare tutto questo..."- Una lacrima le scese sul viso, seguita da molte altre.
Ian la strinse forte a se, cercando di trattenere le lacrime.
-"Ascoltami,sorella mia. Sei molto più forte di quanto tu pensi. Sei la persona più intelligente che io conosca, hai letto tutti i libri della mamma, sei un erborista fantastica, conosci tante cose. Saprai cavartela anche senza di me. E poi non pensare che ti lasci a cuor leggero, ti verrò a cercare il più in fretta possibile, devi solo aspettarmi, non so quanto ci vorrà, giorni, settimane o addirittura mesi forse. Non so per quanto mi terranno qui, ma hai sentito no? Finito l'addestramento mi porteranno in città. Mi porteranno loro da te, non piangere per me, non possono uccidermi, per loro valgo molto di più da vivo."-
Quella notte, Kara non pianse più,  almeno esteriormente, perché se Ian la conosceva bene, e la conosceva, avrebbe scommesso che il cuore di lei in quel momento fosse in lacrime.
La mattina dopo vennero entrambi svegliati presto e fatti scendere nella sala da pranzo.
Il vecchio grasso era già li.
-"Buongiorno miei cari. Oggi sarà l'ultima volta che vi vedete per un bel po di tempo, quindi ho pensato che sarebbe stato carino farvi fare colazione assieme. Non sono così terribile come posso sembrava."- Ad un suo cenno, gli inservienti portarono loro del pane caldo, burro, della frutta e carne secca.
-"Io e la ragazza partiremo subito dopo pranzo, mentre tu inizierai l'addestramento."-
Ian posò il coltello per spalmare il burro.
"Si chiama Kara."-
Il vecchio lo guardò continuando a masticare.
-"Come?"-
Ian lo guardò storto.
-"La ragazza ha un nome, si chiama Kara."-
L'uomo ingoiò il boccone.
-"Bene, allora io e Kara partiremo tra poco. Il tuo nome invece? O vuoi che ti chiami sempre "ragazzo"?"-
Il vecchio addentò un altro pezzo di pane.
-"Mi chiamo Ian..."-
Una guardia entrò e sussurrò qualcosa all'orecchio del vecchio.
-"Bene, Ian. Se vuoi accompagnarci, la carrozza per il mio viaggio è pronta, saluta tua sorella ora."-
I due ragazzi lasciarono la colazione a metà e si guardarono spaventati, mentre vennero fatti alzare e scortati fuori, le loro mani strette. Ian fu sollevato, se lo si poteva essere date le circostanze, nel vedere che Kara avrebbe viaggiato nella carrozza privata del nobile, sarebbe stato un viaggio più comodo e sicuro per lo meno. Si strinsero in un forte abbraccio.
-"Non dimenticare cosa ti ho detto sorella mia, verrò da te il prima possibile. Sii forte."-
Non ebbero il tempo di dirsi altro che la ragazza fu fatta salire a forza sulla carrozza.
-"Signore, se posso chiederlo, qual'è il vostro nome?"-
Una guardi gli diede un colpo tra le scapole con il pomolo della spada.
-"Come osi rivolgerti al tuo padrone in questo modo?"-
Ma il vecchio lo fece arretrare con un gesto della mano.
-"Non importa, lasciatelo stare. Un uomo ha il diritto di sapere con chi lascia la propria sorella. Il mio nome, ragazzo, è Finnick Grayson."-
Ian lo guardò dritto negli occhi.
-"Signore Grayson, vi affido,mio malgrado, mia sorella. Trattatela con cura e rispetto, o ne risponderete a me."-
Una guardia, la stessa di prima, gli si avvicinò per assestargli un secondo colpo, ma venne fermata dal vecchio, che rideva.
-"Queste sono parole grosse, per un ragazzino che non sa a cosa sta andando in contro. Rispetto il vostro legame familiare e per questo non ti farò frustare per la tua impudenza, ma bada a come parli, la mia pazienza ha un limite. Forse dovresti preoccuparti più per te che per lei."- poi fece avvicinare quello che doveva essere il capo delle guardie -"il ragazzo ha fegato, addestratelo per bene, ci potrebbe fruttare parecchio oro nel prossimo torneo."-
La guardiano guardò sorpresa.
-"Ma signore, il torneo inizia tra poco più di un mese, non è sufficiente per addestrarlo bene, non sarà mai pronto."-
Finnick guardò Ian dritto negli occhi.
-"Quel ragazzo farebbe di tutto per riabbracciare la sorella, combatterebbe anche domani. Sarà pronto."-

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