𝘀𝗶𝘅 ― deceit

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Cambio del punto di vista:
Jungkook's pov
«Scusa?»
Inclinai la testa, guardandolo con indifferenza.

«Puoi seguirmi fuori?»
Taehyung si alzò dal divano venendo verso di me, sperando che io avessi fatto altrettanto, cosa che accadde.

«Perché?»
Alzai un sopracciglio contrariato.

«Se non obbedisci a riguardo, potrei dimenticare la mia buona educazione.»
A quell'affermazione mi si bloccò il fiato.
Taehyung abbozzò un sorrisetto divertito, nel mentre che mi parlava sottovoce.
Quest'ultimo chinò il capo agli altri tre ragazzi presenti nella stanza, uscimmo dalla porta d'ingresso, per andare sul prato presente in giardino, che luccicava per via del fresco di quel pomeriggio.
Ammisi che ero un po' nervoso, non ero riuscito ad oppormi.
Il modo in cui mi parlò non mi diede possibilità di replica.
C'era una sorta di aurea che lo circondava, costringeva gli altri a fare qualsiasi cosa egli volesse.

«Perché hai insistito per parlare da soli?»
Interruppi il silenzio che si era creato tra noi due.
Taehyung ridacchiò senza darmi risposta.

«Perché mi hai dato buca ieri sera?»
Era una semplice domanda, ma pensavo che rispondere ad essa fosse impossibile.
Uno degli avvenimenti che mi portò a questa scelta, fu la chiamata che ricevette precedentemente.
Non ero certo della supposizione che feci, però tanto valeva provarci.
«Sapevo sarebbe stata questa.»
Dissi a voce bassa osservando l'erba sotto i miei piedi, ma non troppo piano, tanto che Taehyung riuscì ad udirlo.

«Pretendo una risposta, pensavo fossi una persona degna di fiducia.»
Il suo sguardo era gelido, non faceva trasparire emozioni, quasi inquietante.
Abbassai nuovamente lo sguardo, gli occhi socchiusi e il naso leggermente arrossato per la bassa temperatura, anche se era primavera.
Dopo qualche minuto, capii come replicare.

«Non ho idea di come io debba risponderti. Non potevo vederti, semplice.»
Dissi il tutto guardando altrove, per non incrociare lo sguardo infuocato di Taehyung.

«Avvertirmi magari? Sono stato ad aspettarti per ore!»
Quest'ultimo alzò la voce, sorprendendo sia sé stesso che me, spalancai gli occhi dalla sorpresa.

«E tu tradire la tua ragazza?»
Sbottai, non riuscivo più a tenerlo dentro.
Taehyung inarcò un sopracciglio, cambiando completamente l'espressione, mettendosi a ridere.
Ero confuso, gli avevo detto che tradiva la sua ragazza e lui rideva?

«Io? Una ragazza?»
Si piegò in due dalle risate, lasciandomi ancora più perplesso.
Ma prima che potessi replicare, Taehyung mi precedette.

«Come ti viene in mente questa cosa?»
Non riusciva a smettere di ridere, cosa che mi lasciava basito.

«Jungkook, io non ho una ragazza.»
Mi sentii preso in giro.

«Allora perché una ragazza ti chiama a tarda sera?»
Dissi serrando i denti e fissandolo negli occhi.
Taehyung si sbatté una mano in fronte.

«È la mia manager.»
Sospirò pesantemente.

«Hai una manager?»
Incrociai e braccia, sostenendo sempre lo sguardo, volevo cercare di capire se mi stava mentendo o meno.

«Jungkook, faccio il modello, come potrei non averne una?»
Disse Taehyung sospirando.

«Ti piacciono le ragazze?»
Chiesi di punto in bianco, cosa che mi fece spalancare gli occhi, non avevo trattenuto un mio impulso.
Taehyung rise.

«Per tua informazione personale, preferisco i ragazzi.»
Mi fece l'occhiolino avvicinandosi, arrossii.

«Che scemo.»
Gli tirai un pugno sulla spalla facendo il finto offeso, cosa che lo fece ridere.

Matter of looks ― VKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora