𝘁𝗵𝗿𝗲𝗲 ― damnation

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Cambio del punto di vista:

Taehyung's pov
Sorrisi al ragazzo che avevo di fronte, anche carino dopotutto.
Assunsi un'espressione seria e lo guardai per bene.
Era un ragazzo dai lineamenti maturi, gli occhi neri e i capelli corvini.
Per di più, avevo notato avesse un tatuaggio abbastanza strano sul polso, un cerchio ed una linea curva.
Non ero interessato a saperne il significato in realtà, ero abbastanza contrario a quest'ultimi, non vedevo il motivo di scarabocchiarsi la pelle per capriccio.
Però, contrariamente, il suo amico sempre attaccato a lui, invece era molto sulle sue ed introverso.
Portava di occhiali, forse gli mancava qualche grado, aveva i lineamenti più dolci ed aveva lo sguardo perso.
Ciò che lo caratterizzava era il modello dei capelli, biondi molto semplici ma voluminosi, contrastavano con il color argentato del septum che portava al naso.
Stava sempre con il telefono in mano, non parlava, a meno non fosse Jungkook o Seokjin a chiamarlo.

«Vuoi sapere riguardo me adesso?»
Disse Kook riportandomi con la contrazione su di lui, mi ero perso.

«Dimmi tutto.»
Gli sorrisi cercando di rassicurarlo.

«Sono Jeon Jungkook, ho ventidue anni, lentamente sto cercando di inserirmi nel mondo dell'arte, facendo continuamente stage a Busan, Tokyo e in Thailandia. Ho frequentato un liceo d'arte e nulla di che in realtà.»
Disse vagando con lo sguardo per la stanza, evidentemente in imbarazzo per la troppa esposizione.

«Sei carino Jungkookie, anzi, sei davvero bello. E smetti di dire che non sei speciale, perché non è vero, sei unico nella tua particolarità.»
Gli sorrisi, forse ero anche esagerato.
Era una testa di cazzo come tutti gli altri in questa stanza.

«Così dolce da dare la nausea.»
Rise guardando in basso.

«Vedila un po' come vuoi, ma io ho detto solo la verità.»
Dissi alzandomi dalla poltrona ed andando verso il bagno in tutta tranquillità, tra un po' anche fischiettando.

Cambio del punto di vista:
Jungkook's pov
Notai che Taehyung si alzò di scatto, andando verso una direzione a me sconosciuta.
Se avessi saputo prima che ci fosse stato anche lui, non sarei venuto, aveva qualcosa di strano.
Nel suo sguardo vi si trovavano più sentimenti, espressi nello stesso istante, direi spaventoso, tra cui felicità ed angoscia.
Sentì uno sguardo insistente su di me, mi voltai leggermente, trovando Jimin a fissarmi arrabbiato.

«Kookie, cosa stai facendo?»
Usò un tono abbastanza strano, come se fosse geloso.
Si avvicinò a me.

«Non puoi metterti con lui.»
Continuò sussurrando, guardando verso la direzione di Yoongi, poi riguardò me.
Mi fece spalancare gli occhi.

«Jimin, che stai dicendo? Io e quello insieme? Stai scherzando?»
Non provavo assolutamente niente verso Taehyung, non riuscivo a credere che Jimin si fosse fatto questi pensieri.
Dopotutto l'avevo conosciuto solo ieri.
Mi stava anche antipatico, non avevo nessuna intenzione di mettermi con lui.
Sarà attraente e tutto il resto, ma non per me, non mi interessava.

«È un amico di Yoongi, non puoi.»
Abbassò lo sguardo, a disagio.
Non sapevo come sentirmi a riguardo.

«Jimin, io non lo voglio.»
Lo congelai con lo sguardo.

«Lui sì, si vede da come ti guarda.»
Sussurrò poi allontanandosi da me, notando che Seokjin era tornato con una tisana tra le mani.
Guardai Jimin male riguardo a ciò che aveva esordito, si vedeva da come mi guardava?
Davvero?

«Le pillole?»
Gli chiese Jimin, li guardai cercando di distrarmi da quella situazione.

«QUEL POCO DI BUONO SE LE È PORTATE CON SE'!»
Cominciò ad urlare Seokjin, evidentemente non stava bene, perché avrebbe dovuto prendere dei farmaci?
Distolsi la mia attenzione dai due al mio fianco, mi persi nuovamente nei miei pensieri.
Cosa voleva quel ragazzo da me?
Poco dopo, sentì una vibrazione insistente vicino a dove ero seduto, guardai e notai che Taehyung aveva lasciato il telefono lì.
Ammisi di aver avuto un po' di curiosità a riguardo, era una persona strana, perché non scoprire qualcosa su di lui?
Non mi sembrava sbagliata come cosa.
Pero una domanda mi frullò in mente, se non mi fregava nulla di lui, perché stavo per curiosare nel suo telefono?
Ero ancora in tempo per rimetterlo al suo posto e fare finta che non l'abbia mai visto, ma potevo anche dare una piccola occhiata.
Il tempo che mi decisi, il telefono si riaccese ed iniziò nuovamente a vibrare.
Guardai lo schermo, non sapevo chi era il contatto.
Lessi l'intestazione, e spalancai gli occhi.
"Her"
Mi sentivo schifato.
Non mi importava se era fidanzato o meno, ma avevo sentito come una morsa al cuore, sapendo che ci aveva provato con me fino a quel punto.
Poi la chiamata mandò in automatico la segreteria telefonica, essendo che nessuno aveva risposto ad essa.
Minuti dopo, Taehyung tornò, risedendosi sulla poltrona, dove era seduto prima, notò il suo telefono al mio fianco, lo afferrò.

Matter of looks ― VKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora