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Arrivato a casa, poggiai le chiavi sul mobile all'entrata e andai verso il bagno.
Poggiai le mani sul lavandino e alzai lo sguardo, osservando il mio riflesso allo specchio.
"Cosa mi sta succedendo?" pensai tra me e me.
Mi sciacquai il viso e andai in cucina per prepararmi qualcosa da mangiare.

Una volta finito di pranzare mi gettai sul divano e accesi la TV.
Dopo una mezz'ora mi chiamò Alex.
«Oh, dimmi!» risposi continuando a mangiare la mela presa poco prima.
«Senti posso venire a stare da te ?» chiese con voce bassa e potei sentire quanto fosse giù di morale.
Mi misi seduto per bene e serio gli chiesi «che è successo?»
Disse che mi avrebbe spiegato tutto una volta arrivato da me.
Dopo poco qualcuno bussò alla porta, aprii e vidi mio fratello entrare e distendersi sul divano.
Rimasi li, guardando fuori «oh, ciao anche a te fratello!» dissi con sarcasmo per poi chiudermi la porta alle spalle.
Lui era lì, sul divano con le braccia che gli coprivano il viso.
«Oh mi dici che hai?» chiesi appoggiandomi al muro.
«La situazione sta diventando insopportabile. Mamma e papà credono che io abbia una ragazza, non sanno che in realtà è un ragazzo.. mi chiedono anche di te, mi chiedono di me. Tra me e Chris le cose vanno e non vanno. A scuola sta andando una merda. Ti prego, ho bisogno di stare un po' qua, lontano da tutto.» disse sfogandosi senza guardarmi in faccia.
Feci un mezzo sorriso, perché mi bastava guardarlo per capire quanto fosse simile a suo fratello.
«Certo. Unica condizione: lavi i piatti.»
Notai che spostò le braccia dal viso e mi lanciò un'occhiataccia.
Sorrisi per poi andare nel mio studio.
Stavo ordinando alcune cartelle, quando Alex mi seguì e si appoggiò alla porta.
«Ok, che c'è?» chiesi dato che mi metteva ansia la sua presenza.
«Niente.» disse guardando la foto di Kate che avevo appeso alla parete.
«E quella chi è ?» chiese avvicinandosi.
Portai lo sguardo prima a lui poi alla foto «una modella.» dissi nervoso per poi tornare a fissare lo schermo.
«L'hai messa sulla parete accanto a zio.. immagino abbia molta importanza per te..» continuò il più piccolo.
Mi bloccai.
«Alex che c'è?» chiesi notando che voleva solo attenzioni.
Non rispose quindi mi alzai, lo portai fuori e ci sedemmo sul marciapiede.
Gli offrii una sigaretta.
«Che é successo con Chris?» chiesi passandogli l'accendino.
Continuava a non rispondermi, così gli dissi che se doveva stare a casa mia almeno dovevo sapere il motivo per cui stava così male.
«É il padre. Il padre é un tossico, torna a casa ubriaco. Chris deve pulire sempre lo schifo che lascia. Ieri ero a casa sua, nella sua stanza, non ci eravamo accorti che era tornato e ci ha visti mentre ci baciavamo...» disse, poi si voltò dall'altra parte e si bloccò.
«E? Cos'è successo?» chiesi continuando a guardarlo per capire la situazione.
«Non accetta la situazione. Lo ha chiamato in tutti i modi.» disse, poi si corresse «CI ha chiamato in tutti i modi, dicendo che gli facciamo schifo e che lui non era suo figlio.»
Gli asciugai le lacrime.
«Gli ha messo le mani addosso, quindi anche io mi sono scaraventato su di lui per fermarlo, ma Chris mi ha urlato contro.»
A quell'affermazione rimasi immobile, non capivo il perché di quella reazione.
«Nonostante tutto, Chris ama il padre, non vuole andargli contro, c'è sempre per lui.»
«Si ma.. non poteva andarsene con te? Potevate venire qui entrambi.» gli chiesi tra una fumata e l'altra.
«Il punto é che ha deciso di non vedermi per un po'. Per capire se io sono semplicemente un punto di sfogo per il casino che ha a casa oppure mi ama davvero.»
«E tu?» chiesi.
«Io cosa?» disse lui portando i suoi occhi rossi e lucidi ai miei calmi e sinceri.
«Tu lo ami davvero?» continuai accarezzandogli i capelli.
«Non lo so. Ho sempre voglia di vederlo, di passare del tempo con lui. Ogni volta che sto con lui e mi prende in giro sento una sensazione alla bocca dello stomaco indescrivibile. Vorrei tirarlo fuori da quella situazione. Cos'è questo? Amore o cosa?» rispose sinceramente mio fratello, ma la domanda l'avevo posta così, per sapere cosa provava, perché infondo ero la persona peggiore a cui chiedere consigli d'amore.
Infondo nemmeno io sapevo cos'era l'amore.

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