La portai al chiosco sul lago poco lontano dalla struttura.
Dopo 5 minuti ordinai da mangiare e stavo portando il tutto al tavolo dove mi aspettava seduta.
La guardavo di spalle mentre mi avvicinavo sempre di più, lei fissava il lago mentre giocava con una cioccia di ricci.
Pensai che sarebbe stato bellissimo avere una persona del genere al proprio fianco e sinceramente non mi interessava in che modo averla, l'unica cosa che desideravo era che facesse parte della mia vita in qualche modo, qualunque modo.«Ed ecco qua!» affermai poggiando il suo succo sul tavolo.
«Davvero mangi tutta quella roba?» chiese iniziando a ridere.
«Certo.. che c'è di male?» chiesi con il mio panino enorme tra le mani alzando le spalle.
«No nulla, ma dal tuo fisico non si direbbe che mangi così tanto.» continuò la ragazza.
«Metabolismo veloce.» dissi io facendole l'occhiolino.
«Beato te.» disse infine lei con fare quasi triste portando uno sguardo al lago.
Non capii il perché di quell'azione, lei era fantastica, bellissima con un corpo divino.. cosa voleva dire?
«E tu?» chiesi, poi continuai «solo succo? Questo è il tuo pranzo?»
Accennò un "si" con la testa per poi continuare a masticare la cannuccia.«Quindi tu niente ragazza?» chiese poco dopo rompendo il silenzio, portando gli occhi a me.
«No.» risposi freddo.
«Ah, sembri anche alquanto deciso.» disse sorridendo.
«Delusione d'amore?» chiese poco dopo non avendo ottenuto una mia risposta.
La guardai, posai le mie patatine e poggiandomi sui gomiti le chiesi «mi spieghi perché ti viene da ridere?»
«Perché tu davvero pensi di non innamorarti più solo per una delusione?» disse lei facendo lo stesso.
Eravamo a pochi centimetri di distanza, era più una sfida quella che facevamo con quegli sguardi, ma io mi stavo letteralmente perdendo nei suoi occhi verdi.
«Si.»
«Come fai ad esserne così sicuro?» chiese poi la ragazza.
Mi avvicinai, le punte dei nostri nasi erano poco lontane l'una dall'altra.
«Quando succede qualcosa che ti segna, non si torna indietro.»
«Ma si va avanti.» disse subito lei.
«Ma sei sempre cambiato per via del passato, no?» chiesi io, lei sorrise.
«Sei tu a sceglierlo. Arriverà una persona che ti farà perdere la testa. E anche se ti sembrerà che tu non la stessi cercando, arriverà comunque e ti scombussolerà la vita. Non farai altro che pensare a lei, cercherai quella persona ogni minuto e la vorrai sempre vicina.»
Mi fermai, non risposi.
In quel momento pensai solo a quanto avrei voluto fosse lei il mio nuovo amore.
Aveva gli occhi lucidi, si allontanò per sedersi nuovamente mentre io rimasi a pensare con gli occhi fissi sul tavolo.
«Ehi, tu.. va tutto bene? Non volevo farti entrare in uno stato di shock.» disse sorridendo.
«No, tranquilla. Tutto apposto.» dissi poco dopo tornando a bere la mia Coca-Cola.«Hai dei fratelli?» chiese la riccia continuando a giocare con la cannuccia.
«Si, Alex.» risposi sorridendo.
«Ah.» disse poi lei confusa «ho notato il tuo tatuaggio, la 'T' che hai sull'avambraccio. Pensavo fosse l'iniziale di tuo fratello.»
Subito portai una mano sul piccolo tatuaggio.
«Probabilmente è l'iniziale della tua ex.. non volevo metterti in imbarazzo.» disse lei portando gli occhi al cielo.
Tornai serio «cosa.. mi reputi così banale da tatuarmi l'iniziale della ragazza..»
Iniziò a ridere ed io con lei.
Quando rideva mi sentivo bene, come se mi esplodesse qualcosa di bello dentro, era un'adrenalina pazzesca.
Tornando all'argomento le spiegai che quella era semplicemente l'iniziale del mio gatto, Travis.
Sorrise, poi notammo che si stava facendo tardi così ci dirigemmo verso l'uscita per tornare a lavoro.«Ma quindi.. tu hai trovato quella persona?» chiesi poco dopo mentre ci avvicinavamo sempre di più alla struttura nella quale ci sentivamo entrambi soffocati.
«Cosa?» chiese lei.
«Si.. intendo quella persona che arriverà nella tua vita all'improvviso e scombussolerà tutto al punto che la penserai sempre.. Tu l'hai già trovata quella persona ?» riformulai.
«Tom, ehm.» disse fermandosi sul marciapiede mettendomi una mano sul petto.
«Devi sapere che quello che ti ho detto vale per i più fortunati. Tu di sicuro se uno di quelli, io no. Tu hai la possibilità, la libertà di trovare qualcuno che ti renda felice. Io no, ma va bene così. Quindi noi stiamo lavorando insieme, ma non voglio più domande personali. Io devo vivermi una vita che non ho scelto.»
«Perché Kate? Mi hai fatto una lezione prima dicendomi che la vita si sceglie, che se vuoi puoi cambiare tutto..» dissi tenendole la mano.
Lei portò gli occhi su quel gesto per poi lasciarmela.
«La volontà è una cosa, la possibilità è un'altra.» rispose sorridendo.Poco dopo sentii urlare il mio nome, mi voltai e non volevo credere a ciò che stavo vedendo.
«Mamma?» chiesi cercando di mettere a fuoco.
Era proprio mia madre.
«Mamma che ci fai qui?» chiesi voltando le spalle a Katherine.
«Oh tesoro, ero qui con una mia amica per fare spesa e ti ho visto da lontano con questa bellissima ragazza.» disse la donna sorridendomi e facendomi un occhiolino per l'ultima frase.
«Mamma. No.» dissi serrando i denti cercando di farle capire che doveva andare via.
«Mamma, mam..» cercavo di allontanarla e in quel momento speravo che girandomi Kate non ci fosse più, invece era lì e non capiva cosa stesse capitando.
«Salve, io sono la mamma di Thomas. Mary, è un piacere.»
Portai le mani agli occhi e ancora di spalle alle due donne sbuffai e pregai che non dicesse nulla.. ma come non detto «Finalmente, se non fosse stato per la spesa non ti avrei mai conosciuta.»
«Salve, non so di cosa sta parlando..» disse Kate presentandosi e continuando a tenere la mano tra quelle di mia madre.
«Come potresti. Mio figlio è sempre sulle sue. Quante volte gli ho detto di presentarmi la sua ragazza.»
A quella frase Kate si bloccò, continuando a sorridere, ma voleva sparire ed anche io.
«Ma poi vorrei capire, come fai a tenerti tutto per te una ragazza così bella.. quando volevi presentarcela.»
«Eh Thom..» disse la ragazza con voce tremolante «quando volevi parlarmene.. di questo incontro intendo.» continuò infine facendomi segno con gli occhi di darle spiegazioni.
Mi portai le mani ai capelli, alzai la testa e subito dopo esclamai «Sapete che c'è.. avete ragione ho sbagliato! Mamma lei è Kate, Kate mamma.»
«Dai quando la porterai a cena da noi?»
Non risposi ma continuavo a guardare mia madre.
Kate notò la felicità di Mary e dopo avermi regalato una sguardo quasi per rimproverarmi le rispose «molto presto.»
Non si tornava più indietro, cazzata compiuta, level up.
Kate le sorrise, sapeva fingere, insomma lei era bravissima a fingere.
Mia madre ci salutò e finalmente ci lasciò in pace.Appena cambiò strada sentii la ragazza sospirare.
«Cos'è appena successo?» chiese.
«Ti posso spiegare... spero.»
Mi lanciò un'occhiataccia per poi continuare verso l'entrata.
Io ero dietro lei e non capivo più niente, sembrava ridicolo si, ma era un casino. Era una ragazza fidanzata e l'avevo messa in una brutta situazione.
Prima di entrare la presi per un braccio «posso sapere perché l'hai fatto?»
Sorrise.
«No davvero. Non puoi dire una cosa del genere a mia madre. È una che ci mette il pensiero e questa è una cosa non fattibile.. come la mettiamo ora..»
«Non fattibile..» sbuffò.
«Ho capito tutto, ho capito com'è tua madre, la situazione a casa tua, ho capito come sei tu. Ma ti dirò una cosa. Hai ancora da capire come sono io. Non ho più mia madre, ma so cosa voleva per me. Voleva che mi scegliessi un uomo che mi amasse, un bell'uomo bravo e che mi rispettasse, me lo diceva ogni giorno mentre moriva, tra una chemio e l'altra. Diceva che avere un uomo al proprio fianco è come avere un bodyguard, qualcuno che ti faccia sentire al sicuro, ma diceva di ricordare sempre che una donna è già al completo quando è indipendente. Per lei la donna è forte e non ha bisogno di nessuno. Negli occhi felici di tua madre ho rivisto la mia e tu non immagini cosa darei per vedere i suoi occhi che mi chiedono "quando ci porti il tuo ragazzo a cena, vorrei cucinare per lui, vorrei conoscerlo". Di sicuro lei se ne sarebbe accorta se fosse stato un ragazzo adatto a me oppure no. Quindi lo faccio per te, per Mary, ma soprattutto per mia madre.» disse la ragazza per poi sorridere nuovamente, asciugarsi le lacrime e rientrare.
La seguii con gli occhi, poi mi diressi verso il mio studio.
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•BELLA COME IL MARE•
Romance«Lei era bella, bella fuori e dentro. Una di quelle bellezze che solo a guardarle ti tolgono il fiato. Ed era profonda, misteriosa. Era bella e complicata. Come il mare, bello da guardare, da fotografare, ma quando è in tempesta, fa paura. Ed a...