21. Esplosione di potere

726 41 10
                                    

Dopo aver camminato per un'ora, si fermarono per fare una pausa. Dovevano trovarsi abbastanza lontani da Eloga da non rischiare di essere scoperti da qualcuno nel caso Sygal e Katla si fossero trasformati.

Sygal decise di andare a caccia, non appena il Sole iniziò a calare, per potersi muovere nell'oscurità.

Quando il drago rosso sparì tra la vegetazione, Katla si accomodò a terra di fianco a lei. «Sto morendo di fame» si lamentò, distendendo le gambe.

«A chi lo dici» convenne Noreen, girandosi a guardarla.

Chiacchierarono per un po', nell'attesa, e quando Noreen avvertì Sygal tornare, tramite il legame, si mise all'opera per creare un piccolo focolare da usare per cuocere la preda che il drago aveva catturato.

Sygal atterrò piano a terra e lasciò cadere al suolo un cerbiatto. Noreen fu felice di cedere il posto a Katla, la quale si avvicinò all'animale con un coltello e iniziò a tagliarlo, in modo da ricavarne la carne più tenera da mettere sul fuoco. Dopo tutto quel tempo, Noreen non si era ancora abituata alla vista di tutto quel sangue e delle interiora. Si concentrò su Sygal e sul suo odore dolce, per non sentire quello acre del sangue e del corpo del cerbiatto.

Sygal le sorrise, mentre si infilava la camicia. «Ci pensiamo noi alla carne. Tu bada al fuoco» le mormorò, avvicinandosi a lei. Noreen lo ringraziò, sollevata, e si risedette di fianco al focolare.

Mangiarono in silenzio, gustandosi quella carne fresca, dopo giorni di scorte essiccate. Cercarono di sbrigarsi, perché il fuoco e l'odore del cervo avrebbero potuto attirare visite indesiderate. Non volevano correre il rischio di scontrarsi con altri uomini oppure di dover scacciare lupi e altri animali selvatici.

Spensero il fuoco e sistemarono i pezzi di carne rimasta nella borsa, nei recipienti vuoti che avevano contenuto le scorte di Pess. Sygal nascose la carcassa poco lontano da lì, mentre le due ragazze si davano da fare per eliminare ogni traccia del focolare e verificare che non si sarebbe riacceso da solo, appiccando un incendio di enormi dimensioni. Quella zona era costituita da boschi fitti e nonostante il terreno fosse ancora umido, dopo la pioggia, non si fidavano a lasciare i rami usati vicini.

Non appena Sygal fu di ritorno, Noreen si rialzò in piedi e si pulì le mani piene di terra e legna bruciata. «Partiamo ora o ci fermiamo a riposare?».

«Io la scorsa notte ho dormito tanto, perciò posso volare» rispose Sygal, girandosi poi verso Katla, che scrollò le spalle. «Per me è uguale».

Noreen lanciò uno sguardo alla Luna che stava salendo con calma fino a raggiungere la cima del cielo, portandosi dietro un velo di oscurità cosparso di stelle.

«Quanto dovremmo metterci a raggiungere Omex?» domandò, rivolgendosi a Sygal.

Il ragazzo ricambiò il suo sguardo e socchiuse gli occhi, pensieroso. «Volando, non più di due giorni».

«Io non perderei tempo. Magari facciamo una sosta per dormire più avanti» propose Noreen.

Sygal annuì, imitato subito da Katla. La ragazza fu la prima a liberarsi dell'abito, impaziente di tornare nella sembianza che preferiva di più. Noreen visualizzò davanti a sé l'immagine della belva candida e la pelle di Katla iniziò a mutare. La ragazza venne percorsa da un brivido, mentre le scaglie bianche le ricoprivano la pelle pallida. Le ali erano la parte del corpo che le piaceva di più e le accolse con gioia, muovendo le scapole per sollevarle, in modo che non strisciassero per terra, mentre era ancora umana. Le dita le si allungarono, fino a diventare degli artigli aguzzi e brillanti alla luce della Luna. Strinse le dita, avvertendole farsi più forti e pesanti. Con un battito di palpebre, gli occhi le cambiarono. La forma di Noreen diventò meno nitida e poté scorgere il calore del suo corpo. La sua figura passò dall'essere rosea e coperta dal suo abito a essere di un colore arancione, con alcuni punti che tendevano al rosso e altri al giallo.

La Regina d'ArgentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora