Dell'inverno
apprezzavo il silenzio della mia stanza
interrotto solo
dalle piccole gocce d'acqua che
si schiantavano contro il vetro
di una finestra sigillata.
Dell'estate
detestavo il caldo,
le corse in spiaggia per chi arriva prima,
le folle,
l'ipocrisia di chi esce perché "è estate".
Della primavera
mi mancavano i tuoi baci,
ed il tempo così mite,
umido, ma non bagnato,
umido, ma mai secco.
Le prime volte,
le novità dentro gli abbracci.
Le corse per recuperare.
Dell'autunno,
amavo gli alberi.
Il suono delle foglie che
si poggiavano al suolo.
L'odore della pioggia,
di terra bagnata sugli asfalti.
Degli inizi.
Delle lacrime che
si confondono fuori da ogni schema.
Di te,
ho odiato il modo
in cui mi hai fatto odiare le mie stagioni preferite.
Tu eri ogni inizio,
ed il tempo mite.