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MERCOLEDÌ 7 OTTOBRE, ORE 9:00.

Alice si trovava al bar a fare colazione insieme a Roberta, la sua compagna di classe. Katherine quel giorno aveva deciso di restare a casa con Edoardo per passare del tempo insieme, visto che non si vedevano da quasi una settimana. 

La mora agitò la bustina di zucchero per aggiungerla nel suo cappuccino, accompagnata da uno dei sbadigli mattutini dovuti alla sveglia che suonava troppo presto, e la sera il sonno tardava ad arrivare. 

" Oggi mi rompo ad entrare in classe! " Borbottò Roberta. " Mancano 25 minuti per il suono della seconda ora! " Finì la frase guardando l'ora dal cellulare.

Alice scrollò le spalle, intenta a darle poca attenzione. Il suo cellulare vibrò prendendo tutta la sua attenzione. Notò il nome di Elia e sorrise appena.

Elia: So che entri in seconda ora, dove sei? Hai il motorino?

                                         Alice:  Sono al bar vicino a scuola a fare colazione. Si, ho il motorino perché?

Elia: Sto arrivando, facciamo sega. Ti porto in un bel posto. 

Alice alzò subito lo sguardo dal cellulare puntandolo verso la porta d'ingresso del bar, aspettando il moro che entrasse da un momento all'altro. Però, poi, si ricordò che Roberta non avrebbe fatto l'assenza, e di certo non l'avrebbe coperta! Le doveva già un favore..

Cercò di pensare ad una scusa velocemente, contando in mente i minuti che poteva impiegare Elia a raggiungerla, e guardare la porta come se stesse per rubare qualcosa.

" Mi ha mandato mia madre un messaggio.. " Mormorò per poi gettare uno sbuffo. " E' rimasta a piedi con la macchina fuori Roma, oggi salto! Perfetto! " Cercò di essere più convincente possibile.

" Ma così a caso? Ed il compito in 4° ora? " Roberta arricciò il naso. " Non puoi saltarlo! "

Alice roteò gli occhi. " Ce ne saranno altri! Vado, ciao Roberta. " 

Prese lo zaino e iniziò a camminare verso la porta a passi svelti, fino a quando non cominciò a correre verso l'uscita, dove Elia stava per arrivare ed entrare. Alice iniziò a ridere e lo prese per mano, correndo verso il suo motorino parcheggiato a pochi metri distante. Elia era confuso, ma non riuscii a non ridere per quella situazione buffa.

Alice prese le chiavi e salì sul sedile ed aspettò che Elia facesse lo stesso, ma non si mosse di un centimetro, con le braccia conserte, la guardò.

" Sali! " Esclamò lei.

" Eh no zì, sono io che devo guidare per portarti in un posto, mica tu. " Scrollò le spalle e poi si morse il labbro per non ridere dell'espressione della ragazza di fronte a lui; Alice aveva alzato gli occhi al cielo e sbuffando, si tirò più indietro in modo che il moro potesse prendere posto per guidare.

" Dai Elia, sbrigati prima che esca la mia compagna di classe! Se fa la spia sono fottuta! "
Alice guardava la porta di ingresso, da fuori, ansiosa se Roberta potesse uscire da un momento all'altro, e la vedesse con Elia, capendo che si fosse inventata una cazzata per non entrare e per non dirle la verità. 

Elia accese il motorino e partì verso la direzione che aveva pensato: la spiaggia.

" Ma dove mi porti? " Domandò la ragazza avvolgendo con le braccia i fianchi del moro.

Elia sorrise a quel gesto così delicato ed inaspettato, era un po' come assicurarlo che si fidasse di lui, ma non abbastanza, e stringerlo, magari, avrebbe pensato che se fossero caduti, o qualche altro stupido incidente, lui sarebbe andato giù con lei.

SKAM ITALIA - ELIA SANTINIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora