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2 OTTOBRE. VENERDI' ORE 11:14.

Era suonata da circa 4 minuti la campanella dell'intervallo e gli studenti si dirigevano frettolosamente fuori verso i campetti usati anche per fare le ore di ginnastica.

Alice era insieme a Katherine, indecisa se raccontarle ciò che fosse successo, indirettamente, la sera prima con Elia. Si, anche lei sapeva il nome del moro grazie ad una sua amica in comune con il gruppetto, Silvia.

La bionda, incuriosita, le aveva chiesto il perché volesse sapere il nome dell'amico, e Alice, scrollando le spalle con una smorfia, le raccontò una mezza verità:

" L'ho accompagnato l'altra mattina in motorino. In pratica è salito senza chiedere, tutto qui. "
le aveva sorriso con tranquillità, ma Silvia aveva sempre la puzza sotto il naso su queste cose e fece finta di crederle.

Quando stava  per riaprire bocca per chiederle se fosse sicura di ciò che le aveva detto, quando Sana la chiamò per organizzare le dirette radio pomeridiane.

La mora uscì di fretta dall'aula, sospirando e ringraziando mentalmente la ragazza con l'hijab.

" Non mi ero assolutamente accorta che mi stesse osservando! Che figura di merda avrò fatto?" 
Aveva parlato allarmata, la mora. Accese una sigaretta, facendo soltanto i primi due tiri, per poi passarla a Kathe, che continuava a ridere senza risponderle.

Alice roteò gli occhi prima di lamentarsi di nuovo:
" Vorrei sapere un tuo pensiero, Kathe.. " Mormorò con un tono poco ironico, e con una smorfia sul viso, mentre buttava fuori una nube di fumo.

La rossa accanto a se, dopo aver aspirato anche lei dal filtro della sigaretta condivisa, prese un respiro e cercò di non continuare a ridere, per riuscire a consigliare all'amica che attendeva la sua serietà.

" Ma tu sei sicura che lui abbia visto proprio tutto? " 

Alice, senza nemmeno pensarci, annuii.
" Se stava là, per forza! "

" Ma non esserne convinta! " Esclamò Kathe, con una voce fievole. " Piuttosto.. perché non glielo chiedi? " 
Un'espressione maliziosa si formò sul viso di quest'ultima, dando delle leggere gomitate ad Alice, che aveva nuovamente aspirato dalla sigaretta, soffocandosi col fumo. 

" Ma sei impazzita?! " Puntò lo sguardo sull'amica che rideva con un accenno di lacrime ai lati degli occhi castani e vispi. " ..che poi, nemmeno lo conosco da potergli chiedere una cosa del genere.. " 

Il suono della campanella catturò l'attenzione delle due ragazze che, finendo di parlare di Elia, buttarono la cicca per terra e si diressero verso l'entrata per ritornare nella loro classe.

Elia, Giovanni, Martino e Luca erano ancora seduti sul davanzale della finestra delle scale. I quattro amici parlavano del più e del meno, organizzando i pomeriggi di studio, e le alternate serate in cui si incontravano al baretto per stare fino a tardi quando l'indomani non avrebbero avuto scuola.

" Quindi a sto giro te tocca paga' a te zì. " Disse Martino, battendo la mano sul petto di Luca, che era rimasto con le labbra socchiuse.

" Ma ho pagato venerdì scorso, e l'altro ancora. A Marti' stai cercando de fregamme? "
Il biondo fece ridere i suoi tre amici per l'espressione che aveva in volto in quel preciso istante.

" Daje, ha ragione zì, abbiamo saltato il giro tuo e di Niccolò, tocca paga' ad uno de voi due, senza tirarvi indietro infami. " Disse Elia, ridendo.

" Te sei sempre il solito stronzo eh, Eli'? "
Giovanni scherzò cercando di attirare l'attenzione dell'amico che si era fermata su un punto indefinito che il riccio cercava di capire.

SKAM ITALIA - ELIA SANTINIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora