SABATO 10 OTTOBRE 2019, ORE 11:58.
Elia si svegliò di cattivo umore quella mattina. Si guardò intorno per mettere a fuoco la luce iniziando a stropicciarsi gli occhi! Era andato via dalla festa non appena scattò la mezzanotte avvisando solo Giovanni del suo cambio di umore, e di non voler più restare in quella casa piena di gente che iniziava a stargli così tanto stretta da fargli quasi mancare il respiro.
Il riccio aveva annuito, sussurrandogli all'orecchio ' va bene ' a causa del volume troppo alto della musica.
Ripensava a Cecilia, al suo ritorno improvviso che aveva scombussolato ogni cosa dentro di lui. Non era innamorato, no! Lo avrebbe capito se lo fosse stato; era solo confuso e arrabbiato con se stesso e non riuscire a darsi una spiegazione, tutto ciò riusciva solo a mandarlo fuori di testa.
Aveva ignorato anche Alice che, ogni volta che riusciva ad individuarlo fra la folla, alzava la mano per salutarlo, o per sorridergli. Lui spostava lo sguardo e lei sospirava, pensando: ' è come tutti gli altri.. ', ma, allo stesso tempo, come riusciva ad immaginare che il cuore del moro fosse diviso in due? Una parte di insicurezza dovuta alla relazione estiva, quella che passa non appena decide di andare via, e l'altra parte che non riusciva a capire in cosa realmente si stesse trasformando. Iniziavano a passare idee strane per la sua testa, chiedendosi se si fosse mai davvero innamorato nei suoi pochi anni di vita da adolescente qual'era, e quale fossero i primi segni di sentimenti che iniziavano a manifestarsi, un po' come quando sai di aver preso l'influenza!
Quando pensava a Cecilia, nella sua mente riviveva i ricordi belli al mare. Il leggero cenno di gelosia quando qualche altro ragazzo parlava con la sua ragazza. Invece, quando pensava ad Alice non riusciva ad avere le idee chiare. Pensava alle tante cose che avrebbe voluto fare con lei, vivere il momento senza organizzare tutto. Vederla indecisa su cose che, sicuramente, non aveva mai fatto con altri ragazzi. Voleva essere il primo per quelle cose basilari che fanno i ragazzi della loro età, che non sia il sesso.
Si alzò dal letto e raggiunse la cucina. Si stupì quando trovò sua madre seduta nella sedia a vedere la piccola tv in cucina, di fronte al tavolo.
" Buongiorno mamma.. " Mormorò Elia, dandole un bacio fra i capelli, per poi andare ad aprire il frigo e prendere una bottiglia d' acqua gelata contro il palmo caldo della mano.
" Elì quante volte te devo dì de non bere l'acqua ghiacciata appena alzato dal letto? " Sbottò sua madre con tono di rimprovero, ma senza aggressione nella voce, facendo ridere il moro che aveva già avvitato il tappo nella bottiglia, e posata dentro il frigo.
Elia guardò la donna che lo aveva messo al mondo, in silenzio, mentre torturava il labbro inferiore con i denti, pensando che sua madre avrebbe avuto le risposte alle tante domande che torturavano la sua mente. Dalla confusione che continuava ad aumentare quando si rendeva conto che non avrebbe potuto ignorare le due ragazze per sempre. Doveva prendere una decisione. Magari sua madre sarebbe riuscita a consigliarlo, e, poi, nel pomeriggio ne avrebbe parlato a Giovanni visto che lui aveva già avuto due relazioni importanti con due ragazze diverse. Come aveva fatto a capire cosa fosse meglio per lui? Chi fosse la vera ragazza che riusciva a fargli battere il cuore?
" Mamma posso chiederti una cosa? "
Elia aveva una voce piena di insicurezza, ormai non poteva tirarsi indietro. Era sempre stato uno di quei ragazzi che difficilmente parlava di ciò che provava, e mai l'aveva fatto con i suoi genitori." Dimmi. " Disse la donna, guardando il figlio appoggiato sul ripiano della cucina, con un braccio attorno al suo addome, ed il gomito appoggiato su quest'ultimo. Con le dita aveva iniziato a giocherellare nervosamente con l'orecchino argenteo.
Era strano ritrovarsi senza le parole quando, in realtà, erano tante le cose di cui voleva parlare.
Era ora di iniziare ad aprirsi, e lo sapeva!" Come capisci quando sei innamorato? "
Parlò cosi veloce che la donna lo guardò con un'aria incredula: davvero suo figlio le stava chiedendo qualcosa sull'amore?La signora Santini si trovò in difficoltà nel trovare le parole da usare col figlio.
Elia attese senza fretta, continuando il suo gioco con l'orecchino, ed alcuni ciuffi dei suoi capelli arruffati che ricadevano davanti alla sua fronte." Beh Elia.. " Sospirò. " .. ti senti tu che sei diverso. Insomma, ti viene istintivo preoccuparti della persona che ti porti nel cuore. Vuoi vederla sempre. Vuoi stringerla a te, vuoi baciarla.. queste cose così.. "
Elia annuì con la testa e si rimise dritto col corpo, sorridendo alla madre.
" Sei innamorato, Elia? "
" No, mamma. Mi serviva per Luchino. "
Si limitò a dire, ritornando in camera sua.A volte le risposte che si vogliono sentire bisogna cercarle da soli.
ORE 18:36.
Alice era andata sul tetto del palazzo. Lo faceva sempre quando non voleva vedere nessuno, o dopo una lite che aveva avuto con la madre per via della sua mania dell'ordine e della perfezione. Indossò le cuffie e si sedette per terra, sul telo che aveva nascosto in cima le scale, a pochi gradini dalla porta.
Portò le ginocchia al petto mentre il suo udito veniva accarezzato dalle note di ' Un giorno in più ' di Irama. Non era uno degli artisti che ascoltava assiduamente, e poche erano le canzoni che riusciva a farsi piacere perché rispecchiavano ciò che sentiva dentro e che nascondeva; era sempre stata dell'idea che nessuno ha il diritto di sapere cosa ha passato, o cosa vive una persona, e che non tutti sono disposti a fare una carezza quando si sta male, che spesso ti arriva uno schiaffo ad alimentare quella sensazione che prima sembra un peso che non si riesce a reggere, e che poi diventa così leggero da farti sentire una voragine, come un pozzo di cui non vedi realmente il fondo. Lo sguardo vuoto, gli occhi che vagano su ogni cosa di cui non senti il rumore.
L'unico rumore è quello della musica, e della sensazione strana che danno le lacrime quando ti rigano le guance.
Il telefono vibrò fra le mani distraendola dal suo guardarsi intorno, lesse il nome di Elia ed un piccolo accenno di un sorriso comparve sulle sue labbra.
Elia: Che fai?
Alice: Sono sul tetto del palazzo, tu che stai facendo?
Elia si affacciò dalla sua stanza e serrò le palpebre guardando verso il palazzo poco distante dal suo dove abitava Alice. La vide mentre osservava davanti a se, con le ginocchia al petto e le braccia a circondarle, mentre teneva il cellulare in mano. Il moro sorrise.
Elia: Sto venendo da te..
Alice guardò verso la finestra del moro con un'espressione che lui non poteva vedere da lontano.
Il moro spense il televisore, afferrò la felpa ed indossò le scarpe per raggiungere la ragazza.Alice: Ti aspetto..
Spazio autrice:
Ecco a voi il capitolo!
Allora, cosa vi aspettate dal prossimo? Fatemi sapere 🤭❤
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SKAM ITALIA - ELIA SANTINI
FanfictionSkam Italia la conosciamo tutti. Ho adorato questa serie con i loro personaggi, in particolare Elia. Ero indecisa se scrivere o meno questa storia, quindi, nulla vuole rappresentare la realtà. Elia va incontro ad Alice una mattina, quando rischia di...