Il giorno tanto atteso è arrivato.
Più precisamente la notte tanto attesa.
Sono le otto di sera.
Eden indossa la tenuta nera: cargo, canotta, felpa, giacca e delle pesanti scarpe.
Va nell'armeria senza parlare con nessuno, riesce a sentire solo il battito del suo cuore accelerato e un opprimente dolore allo sterno dovuto all'ansia.
Ansia di cosa? Beh, di tornare in quel posto e di scoprire e vedere cose che non poteva neppure immaginarsi.
Damian le si avvicina mentre è intenta a posizionare i coltelli, nei vari ganci.
<<Come ti senti piccola>> sussurra passandole guanti e passamontagna.
<<Sto per vomitare >>li afferra e li infila in una tasca dei cargo.
<<Andrà tutto bene>>
<<E se non andrà tutto bene?>> lo fissa nei suoi occhi profondi cercando in essi una risposta, ma si limitano ad abbassarsi.
<<Non pensare ora a come andrà, quello lo scopriremo tra poco>> le passa una mano sulla guancia assicurandosi che nessuno lo noti <<e comunque ci sarò sempre io al tuo fianco, mi sono fatto mettere in squadra con te, non ti lascio sola>>
Alle otto e e mezza serali, iniziano ad uscire dal luogo segreto file di camion carichi di ragazzi con solo gli occhi scoperti, silenziosi e con i fucili d'assalto in equilibrio tra le gambe.
Damian fa segretamente scivolare la sua mano su quella di Eden, distratta a guardare scorrere via il buio paesaggio. Di fronte a loro sono seduti Alejandro, Nat e Jason, silenziosi e con il cuore occupato a correre una maratona.
La strada è lunga, ma alla fine quel tempo passati seduti, spalla contro spalla, sballottati avanti e indietro ad ogni singolo dosso, è trascorso più velocemente del previsto.
Alle ventitré meno sei minuti, i camion si fermano nel posto prestabilito, a due chilometri di distanza dall'obbiettivo.
Tutti quanti scendono ordinatamente e fumano silenziosi aspettando l'ordine di imbracciare i fucili e camminare.
Il signor Gibs rompe in silenzio chiedendo via radio la posizione dell'altro gruppo: a quanto pare anche loro sono arrivati, nonostante la strada fosse di chilometri più lunga.
<<Ragazzi, manca un'ora e dieci minuti. Mettetevi in fila da due, ci aspetta una bella passeggiata>>
E così Eden si affianca ad Edward ed inizia a camminare, guardando la schiena di Damian.
Più si avvicinano, più riconosce quel luogo, fino a quando non arrivano alla recinzione.
Ed eccolo là: lo Sweet Heaven si staglia verso il cielo buio, con la sua bellezza tipica delle case coloniali francesi, tanto bello quanto mostruoso.
Damian si volta per riuscire a interpretare le emozioni della ragazza, ma ovviamente ha il volto coperto dal passa montagna, e a stento vede i suoi occhi brillare di paura.
<<Non vedo guardie all'esterno>> nota Nat.
<<A capodanno il corpo di guardia viene dimezzato>> si fa avanti la ragazza <<Alcune seguono il capo alla festa, altre rimangono a sorvegliare che gli affari continuino>>
<<Sul lato sinistro della casa c'è una grata, la scorsa volta l'abbiamo rimossa e siamo riusciti ad accedere direttamente alla cantina dove le ragazze dormono>> ricorda Jason.
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La Numero 49
Teen FictionEden, sedici anni, baby prostituta allo Sweet Heaven. Damian Hill, ventidue anni, arruolato all'organizzazione segreta 911. Cresciuti in mondi diversi ma presto con un obbiettivo comune: debellare una delle più estese organizzazioni criminali. Una b...