𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐕

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– the new era :

Un sospirò di sollievo lasciò la bocca di Hongjoong nel rivedere di nuovo il viso sporco, stanco, ma ugualmente bellissimo di Seonghwa. I due ragazzi si erano rivisti alla fine, dentro una grandissima sala in cui trovarono già Yunho. Il ragazzo, dopo aver chiuso la porta della "sala di controllo", si era trovato in quello spazio ampio e aveva incontrato fortunatamente Alicante. L'angelo gli aveva proibito di andare a cercare i suoi amici, promettendogli che avrebbero pensato loro a tutto. Degli angeli erano andati in perlustrazione, mentre i ragazzi cominciarono a raggiungere tutti quel luogo di ritrovo.
Seonghwa abbracciò subito il suo ragazzo, quasi con la lacrime agli occhi per la contentezza. Sapere che Hongjoong era vivo e che lui stesso aveva vinto contro il suo alter ego una volta per tutte lo aveva reso felice come non mai.
«Mi sei mancato» si lasciò sfuggire tra un bacio e l'altro, non staccando il suo corpo da quello del compagno.
«Anche tu tesoro, ti ho cercato in lungo e largo e non avrei mai smesso di farlo se Alicante non mi avesse tenuto qua una volta arrivato. Non potevo permettermi di fare un minimo movimento senza che mi controllasse.
«Ha fatto bene» affermò il ragazzo, sentendo qualcun altro aggiungersi al loro abbraccio; il piccolo Jongho, arrivato grazie all'aiuto di un angelo.

Yunho rimase ad osservare quella scena con San e Yeosang, fin quando alle orecchie gli giunse una voce familiare e particolarmente profonda. Non gli sarebbe servito nulla per capire che fosse la persona che più gli era mancata e quella che più amava. Quando si voltò, giuro di vedere Mingi piangere, mentre correva velocemente verso di lui. Yunho aprì le braccia per accoglierlo, mentre i suoi capelli tornarono ad assumere il loro vecchio colore castano. Mingi unificò le loro fronti, avvicinando i loro nasi con un sorriso smagliante. Sentì che tutto era finalmente al suo posto, sia dentro che fuori di sé. Il rosso accarezzò il viso pieno di ferite dell'altro e non ci pensò un secondo di più a baciare ogni singola imperfezione come facevano i bambini quando avevano delle ferite: con un bacino il dolore passava via e lui sperava di fare esattamente quello, o almeno, regalare all'altro lo stesso effetto. Yunho in risposa rise, mostrandosi in tutta la sua serenità. Si sentiva bene, leggero e senza pensieri a rovinargli quel momento di tanta voluta intimità. Non si sarebbe mai perdonato per aver saltato il suo appuntamento con Mingi, sicuramente avrebbero presto rimediato.

«Tutto bene?» San camminò a passo svelto verso il suo migliore amico e fu sorpreso di vederlo ancora in piedi, sperava di poterlo rivedere ancora, ma non nascondeva che aveva temuto il peggio durante quella loro separazione, dal momento che i due non si sta cavano mai.
«Sto bene, vorrei solamente dormire un pò. Sai, non mi dispiacerebbe se avessi un letto da mettere qua» confessò Wooyoung ricambiando il loro saluto.
San sollevò le spalle.
«Sfortunatamente non ho con me nulla che assomigli ad un letto, ma penso che ne vedremo uno in fretta. Gli angeli ci hanno offerto un gentile passaggio a casa, la nave salperà tra poche ore.»
«Si ritorna a casa vecchio mio e stavolta è definitivo. Comunque…» fece una pausa il biondo ricevendo hno sguardo dal maggiore, in ascolto di fianco a lui «…non penso che per i prossimi cinque anni partirò. Sai, ci ho pensato molto. Volevo partire e andare in giro per qualche avventura perché ero troppo spaventato di restare, ma non fa per me. Non sono un avventuriero, non so tenere una spada in mano e non ho idea di come sia sopravvissuto. Non voglio partire.»
Wooyoung era dispiaciuto, San avrebbe voluto andare all'avventura con lui, credeva ci sarebbe rimasto male.
«Neanche io penso di partire» San lo stupì con la sua affermazione; vedendo il viso confuso del suo migliore amico fu costretto a spiegarsi : «Ci ho pensato anche io. Vorrei prendermi una pausa da tutto questo per un pò, anche se non dovessi partire non è un problema, in compenso potrei darti una mano con la spada, dato che sei uno che se la cava molto bene.»
Entrambi sorrisero e insieme si incamminarono verso la nave che li avrebbe riportati a casa.

I ragazzi lasciarono l'isola su cui erano finiti ancora prima di quel che pensarono, videro il loro piccolo inferno allontanarsi sempre di più, mentre la via attraverso le nuvole, li conduceva verso Guang

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I ragazzi lasciarono l'isola su cui erano finiti ancora prima di quel che pensarono, videro il loro piccolo inferno allontanarsi sempre di più, mentre la via attraverso le nuvole, li conduceva verso Guang. Molti di loro si ritrovarono a pensare ciò che avrebbero dovuto fare una volta messo nuovamente messo piede a casa. Nuovi progetti, esperienze lì aspettavano, ma per qualche ragione Hongjoong volle estraniarsi dal lungo programma che Seonghwa e Yeosang stavano già preparando. Non si allontanava perché il futuro gli faceva paura o perché lui non ne facesse parte; si era preso solo un pò di tempo per riflettere.
«Cosa ti frulla tanto nella testa Hongjoong?» Alicante si permise di interromperlo, affiancandolo mentre osservava le nuove rosa.
«Per un momento ho davvero creduto che il male potesse vincere Hyung; per un secondo ho pensato di essere spacciato. Mi dicevo fosse impossibile che il bene non avesse la meglio, ma il susseguirsi così veloce degli eventi mi ha fatto pensare per non fosse così. Ero preoccupato, speravo di non trovarmi io in quella situazione, ma poi ho avuto fede e tutto è andato come doveva.»

«Vorresti dirmi che avresti voluto che ti dessi la tua nuova vita?»
«Te l'ho già detto tanti anni fa e ora come ora sono ancora più convinto di dover declinare la tua proposta. Ho una famiglia vera, è come essere padre; ho legami così forti con qualcuno che non è assolutamente imparentato con me eppure non ho mai creduto di sentirmi più a casa di così. Se dovessi chiederti di trasformare la mia vita, l'unica condizione sarebbero loro…» Hongjoong si voltò verso gli altri sette ragazzi e sorridendo tornò di nuovo a guardare le nuove vaporose «…mi piacerebbe vivere la nuova vita solo se loro ne facessero parte.»
«Se questo fosse davvero possibile, mi diresti che accetteresti?»
«Molto probabilmente sì, ma naturalmente non proverei mai niente a nessuno di loro, ne hanno passate tante.»
Alicante sorrise ampiamente e scosse la testa energicamente, tanto che Hongjoong lo guardò con sguardo curioso.
«Kim Hongjoong…» disse l'angelo «non smetterò mai di stupirmi della tua persona, così particolare e stupefacente nella sua semplicità.»

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