La ronda notturna era una dei compiti che più detestava svolgere essendo lei un prefetto; non perchè non le piacesse esplorare Hogwarts, ma perchè avvolta dalle tenebre le metteva una certa inquietudine. Le grosse finestre permettevano al chiarore della luna di proiettare ombre sinistre e deformate sui pavimenti dei corridoi, il vento notturno scuoteva i rami aguzzi e arcigni, che sbattendo contro le vetrate, sembravano delle dita ossute volenterose di afferrarla per trascinarla nei meandri dell'oscurità.
Scosse la testa e scrollò le spalle per cercare di spazzare via quel pensiero dalla sua mente, quasi quest'ultima gioisse nel spaventarla.
Quella notte faceva particolarmente freddo nel castello e si chiese se qualcuno avesse dimenticato di serrare le finestre, non capendo da dove provenisse tutta quella corrente che le faceva svolazzare il mantello nero. Cercò di riscaldarsi passandosi le mani gelate lungo le braccia scosse da un lieve tremolio, nonostante questo la pelle d'oca sembrava non volersene andare.
Improvvisamente un rumore proveniente da una delle aule alla fine del corridoio la fece insospettire, deglutì velocemente e dopo aver preso un grosso e profondo respiro si incamminò a passo incerto e vacillante verso la classe destinata per le ore di Babbanologia; estrasse la bacchetta inserita nella tasca cucita internamente al suo mantello e dopo aver sussurrato a bassa voce Lumos appoggiò una mano tremante sulla maniglia.
«Forza Hermione.» Bisbigliò per infondersi un coraggio che sembrava averla abbandonata da qualche minuto.
«Chi c'è qui?» Aprì di scatto la porta sperando di cogliere impreparato chiunque avesse infranto il coprifuoco imposto dal Preside in persona., ma invece in una frazione di secondi si ritrovò schiacciata contro il muro, a pochi centimetri da una chioma bionda, e disarmata, avendole il ragazzo strappato di mano la bacchetta. La colonia del giovane, sandalo e muschio, le entrò nel naso, facendola leggermente tossicchiare.
«Chi mai avrebbe potuto rovinare la nostra festa, se non la Sanguesporco?» Draco sputò sprezzante contro Hermione, con l'intento di ferirla. La fissava dall'alto al basso con gli occhi colmi di odio e risentimento, nonostante trovasse piacevole il profumo della riccia.
«Mi fa piacere constatare che, nonostante sia anche tu un prefetto, te ne freghi completamente delle regole.» Hermione lo guardava quasi con lo stesso sguardo del biondo, seppure le parole del giovane l'avessero leggermente ferita. Aveva sempre avuto paura di non essere accettata dagli altri studenti della scuola date le sue origini, per cui sentirsi definire Sanguesporco le provocava sempre una piccola fitta al petto.
«Senza Lenticchia e San Potty ti vedo più vulnerabile, ho trovato il tuo tallone d'Achille?» Ghignò afferrandole una ciocca di capelli e riportandoglielo dietro all'orecchio, alle sue spalle Tiger e Goyle ridacchiavano allegramente, passandosi quello che assomigliava ad una Pozione con effetti stupefacenti a base di Stramonio, o meglio conosciuto come Erba del Diavolo.
«Non ho bisogno di nessun aiuto per toglierti quel sorrisetto dalla faccia, Malfoy.» La ragazza rispose con tono strafottente spingendolo per liberarsi la strada, ma il giovane non si spostò di un centimetro.
«Ah si?» Chiese Draco appoggiando una mano sul muro, all'altezza del viso della giovane infastidita dalla sua presenza odiosa. «E sentiamo, come faresti, senza questa?» Alzò la bacchetta di Hermione con la mano libera, oscillandola davanti al suo naso all'insù. La riccia sapeva di star per esplodere e il solo pensiero di colpire nuovamente con un pugno la faccia da schiaffi del ragazzo viziato al suo cospetto le fece scappare un risolino divertito dalle labbra.
«Cosa ci trovi di divertente, lurida Sanguesporco?» Le afferrò la mandibola sollevandole leggermente il viso per guardarla meglio negli occhi scuri, odiava che non riuscisse a scorgerci dentro neanche un briciolo di paura nei suoi confronti, odiava come quella stupida ragazzina si sentisse superiore a lui quando invece sarebbe dovuto essere il contrario. Ma la cosa che più detestava era che fosse la migliore in ogni singola materia, che una Sanguesporco fosse migliore di lui; questo non riusciva e non poteva accettarlo.
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The Defiance
Fanfiction«Ti sfido.» George fece spuntare un sorriso complice sul suo volto cosparso da piccole lentiggini, sapeva che il fratello mai e poi mai avrebbe potuto declassare una scommessa, di qualunque tipo si trattasse, ne valeva il suo orgoglio e la sua digni...