«Alquanto deludente che nessuno di voi sappia la risposta a questa mia semplicissima domanda.» La voce melliflua e senza intonazione, se non per l'unica e solita insofferenza per la vita, di Piton riempì l'aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Hermione cercava di allungarsi più che poté per far notare la sua manina sospesa a mezz'aria, quasi in agonia, ma il Professore, nonostante l'avesse notata, continuava ad ignorarla, quasi volesse punirla per qualcosa che neanche lui sapeva.
«Sarò costretto a togliere 20 punti ad entrambe le-» Piton non riuscì a finire la sua frase che la giovane lo interruppe, senza neanche accorgersene, lasciandosi scivolare le parole dalle labbra.
«Si definiscono Maledizione Passive quelle che vengono imprigionate sugli oggetti, non esistono metodi per rafforzare o indebolire maledizioni di questo genere, si può solo cercare di spezzarle.» La ragazza disse tutto d'un fiato quasi con il timore che il Professore potesse interromperla, lasciando incompiuta la spiegazione che stava fornendo per evitare di perdere dei punti.
«Signorina Granger, vedo che non ha ancora imparato a parlare senza il permesso.» Piton si girò osservando la giovane con gli occhi nero corvino, la trafisse con uno sguardo tanto truce che Hermione non poté fare altro che desiderare di non essere in quell'aula, bensì su un altro pianeta, lontano da lui e dai suoi occhi intimorenti. «Meno 30 punti a Grifondoro, ringraziate la vostro compagna.» I Grifoni si girarono tutti verso Hermione, riservandole dell'occhiatacce che non si avvicinavano neanche minimamente a quella di Piton, ma fecero comunque sprofondare la giovane nell'imbarazzo.
Si fece scivolare sulla sedia cercando di scomparire dalla visuale di tutta la classe, nonostante il colore paonazzo che si stava lentamente espandendo, il quale non passò sicuramente inosservato.
«Per oggi è tutto, ricordatevi la pergamena di compito.» Piton liquidò i suoi studenti per poi dedicarsi alle sue faccende, sparse sulla cattedra disordinata.
«Questa giornata sarà da appuntare sul calendario, vero Ron?» Harry afferrò il braccio di Hermione trascinandola fuori dall'aula, il suo viso non era ancora tornato al suo solito rosa pallido.
«Era da registrare, Fred e George non ci crederanno mai.» A quel nome Hermione alzò di scatto la testa lasciando nuovamente, ed inevitabilmente, che il rosso fosse il colore primario sul suo viso.
«No Ron, mi renderanno la vita impossibile!» Urlò Hermione cercando di acchiappare il rosso, ma Ron iniziò a correre, nonostante fosse proibito, verso la Sala Grande, dove avrebbero di lì a poco pregustato un ottimo pranzo.
«Sarà la prima cosa che farò invece!» Harry li seguiva ridendo non volendo perdersi uno spettacolo simile, incoraggiando Ron a mettere in atto il suo piano.
«Ronald, non oserai dirlo a Fred e George, altrimenti-» La corsa di Hermione venne troncata quando qualcuno si frappose tra lei e il suo amico Ron, ora piegato in due per le risate e la fatica.
«Cosa non dovrebbe dirci, Granger?» Fred avvolse un braccio intorno alla vita della ragazza mentre George si avvicinava a Ron ed Harry. Il contatto repentino con il giovane fece sobbalzare il cuore nel petto alla maga mentre il calore del corpo del ragazzo, nonostante i vestiti, l'avvolse piacevolmente.
«Vi siete persi una scena epica, Hermione ha-» Quel giorno le sembrava di essere bravissima ad interrompere i discorsi altrui, perché ancora una volta zittì l'interlocutore con l'intento di fermalo, cosicché non firmasse la sua condanna a morte.
«Ronald, per Merlino, quindi quella boccaccia!» Prontamente Fred le fece scivolare una mano contro le labbra, prendendosi il merito di essere riuscito ad azzittire per la prima volta la sua amica affetta da parlantinite acuta. Lo stomaco di Hermione ebbe un capogiro a quell'azione, questa cercò di liberarsi ma la presa divenne troppo ferrea per riuscire nel suo intento, così si arrese appoggiando la testa contro il petto del ragazzo, sentendo la temperatura cominciare ad aumentare considerevolmente. Il profumo pungente di cannella e tabacco del ragazzo l'avvolse e si ritrovò sorpresa dal constatare quanto le piacesse.
«Prego fratellino, continua pure.» George appoggiò il gomito sulla spalla di Harry mostrando più interesse per la scena tra Hermione e suo fratello Fred. Quest'ultimo, nonostante avesse posizionato al primo posto dei suoi hobby temprare lo spirito ribelle della ragazza, stava iniziando a trovare decisamente scomoda la situazione. Il bacino di Hermione premeva prepotentemente contro di lui, accompagnato dal suo continuo scalmanarsi e dal dolce profumo all'ambra cosparso nei suoi ricci spalmati sul suo petto, erano quasi un mix micidiale per il suo autocontrollo; quando la giovane si acquietò, stremata e consapevole di essere in trappola, il rosso pregò con tutto il cuore che non sentisse il principio di un rigonfiamento nei suoi pantaloni ora divenuti troppo stretti.
«Oggi, la diligente ed educatissima Hermione, ci ha fatto perdere dei punti della casa.» George distolse lo sguardo divertito dal gemello e destinò tutta la sua attenzione a Ronald, suo fratello minore, e, con un gesto del capo, lo incitò a continuare con il racconto che lo aveva decisamente incuriosito.
«Ha interrotto il Professor Piton, che la stava palesemente ignorando, è stato esilarante.» Harry continuò spiegando poi, per filo e per segno, la dinamica della vignetta, per loro, definita più che comica.
«Non me lo sarei mai aspettato da te, Granger.» Fred asserì ridacchiando, facendo vibrare il suo petto e contrarre i suoi muscoli, già tesi per la vicinanza della riccia. Improvvisamente, Hermione morse, senza troppa forza, il dito di Fred, cosicché lui la liberasse; quest'ultimo ritirò tempestivamente la mano cominciando a strofinarsela con vigore cercando di attutire il lieve pizzicorio che si cosparse velocemente per la sua mano. La maga si scansò finalmente dal rosso girandosi verso di lui; non appena i suoi occhi incontrarono quelli del ragazzo giurò di aver visto una luce lussuriosa balenare nel suo sguardo, ma questa venne scacciata tanto velocemente che si chiese se se lo fosse totalmente immaginata. Il tempestivo allontanarsi dal corpo di Fred le causò un brivido di freddo e subito rimpianse la sua vicinanza, anzi la bramava. I loro sguardi sembravano legati da un filo invisibile che nessuno dei due voleva spezzare, ma, seppure controvoglia, Fred distolse lo sguardo rivolgendosi al fratello Ron.
«Toccherà a te recuperare i punti persi allora, così sì che sarebbe una giornata da ricordare.» Il giovane fece un occhiolino impercettibile alla ragazza dopo aver preso le sue difese, ancora una volta. Hermione se ne stupì e si chiese per quale motivo sembrava essere diventato il suo angelo custode.
«Stai per caso insinuando che non ne sarei capace?» Brontolò Ronald facendo ridere il gruppo, compresa la riccia.
«Puoi capire quello vuoi.» George proseguì il discorso del gemello facendo innervosire maggiormente Ron. Harry, cercando di smuovere la situazione e sapendo come sarebbe finita trascinò il suo amico verso la Sala Grande, supponendo che anche gli altri avrebbero seguito le tracce. Come da copione Fred, seguito da George, si incamminò dietro all'amico, ma non prima di avvicinarsi ancora alla ragazza, quasi non riuscisse ad allontanarsi da lei.
«Ora mi devi due favori, e comunque,» si abbassò alla sua altezza e le sussurrò all'orecchio quelle parole tanto lentamente da far durare quel secondo quasi un'eternità, o così parse ad Hermione. Le sue labbra umide sfiorarono il suo collo quando continuò con la frase, mandandole scintille lungo tutto il corpo. «mai avrei pensato che Hermione Granger fosse così una cattiva ragazza.» Le sorrise maliziosamente per poi allontanarsi, lasciandola in mezzo al corridoio; sentire il modo in cui il suo nome scivolò delicatamente fuori dalle labbra di Fred la fece impazzire e le provocò un brivido lungo la spina dorsale; lo maledisse per non chiamarla così più stesso.
Una volte seduti tutti al tavolo dei Grifoni, mentre ognuno era intento a deliziarsi con le prelibatezze offerte da Hogwarts, George si avvicinò maggiormente a suo fratello Fred, con un sorriso furbo e malizioso, consapevole di cosa avrebbe causato da lì a poco.
«La prossima volta, ti consiglio di nascondere meglio, agli occhi indiscreti, il tuo principio di erezione.» Sussurrò, senza farsi sentire dagli altri, all'orecchio di Fred, il quale sputò tutto il succo di zucca che si era appena portato alla bocca, bagnando inevitabilmente il viso paonazzo di Ronald. Fred fulminò con lo sguardo George non prestando attenzione alle imprecazione del fratello minore, il quale continuava a lamentarsi di quanto facesse schifo ciò che Fred avesse fatto. Come risposta non ebbe altro che una risata beffarda da parte George, mentre, invece, nessuno del tavolo capì mai cosa si fossero detti i due gemelli.
A|N
Buongiorno a tutti, come sta andando la quarantena? Ecco a voi un nuovo capitolo, spero vi piaccia, lasciate un commento e una stellina!
Vi ringrazio, Carolina.
STAI LEGGENDO
The Defiance
Fanfiction«Ti sfido.» George fece spuntare un sorriso complice sul suo volto cosparso da piccole lentiggini, sapeva che il fratello mai e poi mai avrebbe potuto declassare una scommessa, di qualunque tipo si trattasse, ne valeva il suo orgoglio e la sua digni...