Chapter 8

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Le ginocchia le tremarono quando le labbra del ragazzo si connessero con quelle di Angelina Johnson, sentii un nodo stringersi alla base del suo stomaco. Quando Fred si accorse della presenza di un terzo incomodo si girò di scatto, con un accenno di ghigno dipinto sul viso, scostandosi poi repentinamente dalla giovane che gli avvolgeva le gambe intorno ai fianchi quando incrociò lo sguardo gelido di Hermione, dissolvendo immediatamente il sorrisetto.

Poté giurare di scorgerci dentro un'accenno di tristezza, ma questo scomparve con la medesima velocità con cui si palesò, tant'è che credette di esserselo immaginato. Si lisciò la camicia e si riallacciò la cintura penzolante dai passanti, cercando di ricomporsi davanti agli occhi vitrei dell'amica.

Angelina parve turbata dall'atteggiamento del ragazzo, non era la prima volta che qualcuno avesse interrotto la loro scappatella notturna eppure sembrava come se la fosse, data la sua reazione esagerata. Si aspettava una battuta fuoriuscire dalle sue labbra ancora gonfie per i suoi baci, per sdrammatizzare la situazione imbarazzante creatasi, ma ciò non avvenne.

«Sono costretta a togliere 5 punti ai Grifondoro, sapete le regole, ora,» Hermione gonfiò il petto mostrandosi superiore e totalmente indifferente a ciò che aveva appena assistito. «tornate al vostro dormitorio se non volete che cambi idea e li raddoppi.» Finì il suo monologo senza mai guardare Fred, avendo paura che il suo muro eretto troppo velocemente vacillasse e crollasse, mostrando quanto in realtà quella visione l'avesse ferita. Si girò velocemente lasciando che i capelli mossi svolazzassero sulle sue spalle, emanando un dolce profumo di pesca che raggiunse i sensi del Weasley.

Fred, dal canto suo, non era mai stato abituato a rincorrere una ragazza per cui, nonostante in cuor suo sapesse che avrebbe dovuto fermare la riccia per spiegarle e darle delle motivazioni più che plausibili che potessero spiegare il suo atteggiamento, intraprese la via più semplice, quella che gli riusciva meglio, e rimase immobile, senza spostarsi di un centimetro, fino a quando anche il profumo della ragazza non fu più percepibile.

«Andiamocene.» Sussurrò continuando ad osservare il punto in cui, fino a poco fa, si trovava la ragazza.

«Ma sei impazzito? Non avrai seriamente intenzione di ascoltare quella guastafeste della Granger?» Angelina scese dal banco in legno su cui era rimasta per tutto quel tempo e si diresse verso Fred, cercando di attirare la sua attenzione.

«Sì è fatto tardi e sono stanco.» Le rivolse un'ultimo sguardo che non ammetteva repliche e si avviò verso il dormitorio maschile dei Grifoni, lasciando che la ragazza lo superasse. Mentre camminava per i corridoi del castello si chiese perchè diavolo avesse dato appuntamento alla sua compagna quella notte, mandando completamente all'aria la sua scommessa; cosa gli era passato per la testa?

La verità era che lui voleva essere scoperto, si era accordato sapendo esattamente quale zona dell'edificio la Granger avrebbe perlustrato, avendolo chiesto a cena al fratello minore, ma, come al suo solito, non aveva preventivato cosa ne avrebbe comportato, solo una volta incrociato il viso contratto della ragazza, aveva realizzato il grosso errore commesso.

«Parola d'ordine?» Alzò lo sguardo di scatto non essendosi accorto di essere arrivato a destinazione. La Signora Grassa lo osservava scocciata essendo stata svegliata per la terza volta nell'arco della serata, con un colpo di tosse e un sopracciglio alzato lo spronò a rispondere.

«Zuppa di pugne.» Sussurrò il giovane. Quando il quadrò si apri davanti a lui, permettendogli di raggiungere la sua stanza, entrò nel passaggio chiedendosi per quale motivo in Sala Comune fosse ancora acceso il fuoco, ma i suoi dubbi vennero chiariti nell'istante in cui notò una chioma riccia piegata su una grossa pergamena. Numerosi tomi erano sparpagliati per il tavolo cospargendo un odore piacevole nell'aria, i ricci ribelli coprivano quasi tutto il viso della ragazza, lasciando trapelare solo il piccolo naso all'insù e le labbra imbronciate per la concentrazione. La giovane sembrava non essersi accorta di lui, poichè continuò assorta a scrivere con le piccole mani sporche di inchiostro, rendendola quasi docile e tenera agli occhi del ragazzo, il quale si sentì ancora più in colpa; non seppe se per la visione che le aveva destinato pochi minuti addietro o se per la scommessa, ma non ci diede peso, non volendo analizzare quel sentimento che tanto odiava, provandolo di rado.

«Granger.» Si schiarì la voce senza avvicinarsi alla poltrona dove la ragazza sedeva sgraziatamente, la riccia alzò il capo, cercando di capire chi l'avesse interrotta durante la sua scrittura. Quando i suoi occhi si inchiodarono in quelli del Weasley la sua espressione mutò da sorpresa a infastidita, tornando poi a scrivere ignorando il giovane.

Il cuore aveva cominciato a batterle più velocemente nel petto in maniera direttamente proporzionale all'ira che stava ribollendo nelle vene. Era gelosa di come aveva visto le labbra di Fred muoversi lentamente su quelle di Angelina e si detestava per ciò che provava in quel momento, destabilizzandola ancora di più; non aveva mai lasciato che le sue emozioni prevaricassero su di lei, prendendo il controllo, eppure, da quando era tornata ad Hogwarts e si era avvicinata a Fred, sembrava non riuscisse più a dominarle.

«Non ignorarmi, Granger.» Il ragazzo si avvicinò alla poltrona in pelle, rimanendo solo a pochi centimetri di distanza. Hermione si alzò, sentendosi troppo piccola rannicchiata sul suo comodo giaciglio, e lo osservò, sperando che quella conversazione giungesse al termine il più velocemente possibile.

«Che vuoi?» Sbottò incrociando le braccia al petto, sbuffando leggermente. Lo sguardo di Fred vacillò leggermente quando il seno della giovane venne esposto maggiormente a causa del movimento da lei appena compiuto. Si ricordò dell'episodio di pochi giorni addietro, deglutendo, poi si avvicinò alla riccia, la quale indietreggiò trovandosi però bloccata dalla poltrona.

«Cosa ci fai ancora sveglia? E' tardi.» Al sentir pronunciare quelle parole la ragazza andò su tutte le furie, non capacitandosi di quanto potesse essere insopportabile il rosso. Strinse i pugni lungo i fianchi, conficcandosi le unghie contro il palmo, e, dopo aver gonfiato il petto, cominciò ad attaccare il ragazzo, il quale l'osservava con un sopracciglio alzato e un fastidioso sorrisetto arrogante.

«Si dia il caso che sono rimasta sveglia per completare la tua stupida pergamena, dato il tuo impegno notturno, rivelatosi poi una sveltina con quell'oca giuliva della Johnson!» Sbottò colpendolo al petto sperando si allontanasse dal suo corpo tremante, ma il giovane non si spostò di un centimetro. Fred la osservava da sotto le sue folte ciglia e, nonostante l'ira furibonda e le vibrazioni negative che emanava Hermione, la trovava, se possibile, ancora più bella e ribelle. Le gote arrossate per la furia e i capelli scompigliati la rendevano selvaggia e, mentre il suo profumo all'ambra e il sentore di pesca del suo shampoo lo inebriavano, bramava di stringerla a sè e si chiese cosa si provasse a baciare quelle labbra così pure.

«Sei gelosa, Granger?» La afferrò per la vita e la trascinò a sè, quasi il desiderio di toccarla fosse diventato straziante e doloroso. Hermione si immobilizzò all'istante, con la paura di scottarsi se solo avesse sfiorato il braccio di Fred. Il colorito rossastro sulle sue gote si intensificò e i suoi occhi si fecero acquosi e vitrei, particolare che non sfuggì allo sguardo del Weasley, ora, ancora più compiaciuto.

«Io? Gelosa? Di te?» Una risata strozzata e falsa abbandonò le labbra carnose della ragazza divertendolo. «Non succederà mai, arrogante che non sei-» Improvvisamente Fred le strinse i capelli prepotentemente attirando la ragazza ancora più vicina per zittirla, baciandola con un desiderio che non pensava di bramare, spaventandolo leggermente. Passò qualche secondo prima che la ragazza, in balia del suo tocco, si lasciò trasportare dalla foga e dall'eccitazione, ricambiò il bacio, assecondando i suoi movimenti. Quando, però, la mano di Fred si insinuò sotto la sua camicia, appoggiandosi delicatamente sulla pelle della schiena, si ritrasse di colpo, realizzando ciò che stava facendo. Incatenò gli occhi lucidi di eccitazione in quelli del ragazzo e, ancora con le labbra arrossate e tremanti, lo spinse per liberarsi il passaggio e scappare su per le scale, verso la sua stanza, scomparendo dalla visuale del rosso.

A|N

Buonasera, ecco a voi il nuovo capitolo! Cosa ne pensate? Scusate il ritardo ma con l'avvicinarsi della sessione sto facendo molta fatica a ritagliarmi dei momenti per scrivere.

Fatemi sapere nei commenti e lasciate una stellina, alla prossima!
Carolina.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 28, 2021 ⏰

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