Quel pomeriggio il sole brillava alto nel cielo, riscaldando gli studenti seduti sugli spalti, emozionati per le selezioni di Quiddich che si sarebbero svolte a momenti. Questi si sarebbero dovute tenere qualche giorno prima, ma a causa di un turbolento temporale erano state posticipate. La riccia camminava veloce attraversando il cortile interno per raggiungere il più rapidamente possibile la sua destinazione, sperando di arrivare in tempo per la selezione del suo amico Ron.
Gli uccellini fischiettavano sugli alberi ormai ricoperti da un grosso mantello giallo e arancione e, seppure l'inverno fosse ormai alle porte, Hermione trovava questo paesaggio magnifico. L'autunno, insieme alla primavera, era una delle sue stagioni preferite, proprio per il tripudio di colori che tingeva ogni angolo di Hogwarts, creando un'atmosfera quasi surreale.
Le tre scoccarono rumorose dal grosso orologio, spingendo la ragazza ad accelerare maggiormente il passo; aveva deciso di indossare dei semplici jeans e un maglioncino verde, cucito da sua mamma, essendo quel giorno leggermente nostalgica, accompagnati da una giacca nera per riscaldarsi una volta sugli spalti, essendo a conoscenza della presenza del venticello settembrino.
«Muoviti, o ti perderai le selezioni, Granger.» Una mano con dita affusolate scivolò sulla sua, riscaldandola, per poi trascinarla a passo più spedito verso l'arena. Immediatamente il suo viso si tinse di rosa all'altezza delle gote; i capelli rossi del ragazzo davanti a lei svolazzavano al vento, lasciandosi alle spalle la sua colonia alla cannella.
«Fred, per Merlino, rallenta, non ti sto dietro!» La giovane arrancava dietro ai passi rapidi del gemello, mentre lo implorava di fermarsi. Una volta arrivati a destinazione la mano rimase stretta intorno a quella del ragazzo, quasi avesse paura di perdere la presa, nonostante avessero arrestato la corsa da qualche minuto; quando incrociò lo sguardo compiaciuto di Fred abbassò lo sguardo sulle loro mani, per poi cercare di strappare via la sua dalla stretta, ma senza risultati, dato che il giovane non sembrava intenzionato a permetterglielo.
«Finalmente abbiamo trovato qualcosa in cui fai schifo.» Fred guardava la ragazza con un sopracciglio alzato mentre notava il rossore espandersi maggiormente sul suo viso contratto in un'espressione dolorante e corrucciata a causa delle sforzo, anche se, intuiva che un'ulteriore causa fosse l'imbarazzo che stava provando in quel momento. La trascinò fino a dove George aveva preso posto, mentre sgranocchiava allegramente un pacchetto di pop corn al caramello.
«Sei tu che sei troppo veloce.» Bofonchiò la giovane sedendosi tra i due gemelli, intenzionata ad ignorare qualsiasi altra frecciatina di Fred, volenterosa di tifare per il suo amico Ronald, nonché fratello dei due.
«Ciao anche a voi.» Si intromise George mentre continuava a masticare freneticamente i suoi snack, Fred fece per allungare la mano nel sacchetto, ma venne prontamente bloccato da uno schiaffetto del fratello. «Non ci provare Fred,» riservò al ragazzo un'occhiata cagnesca per poi rivolgersi sorridente alla ragazza seduta vicino a loro. «Granger cara, desideri?» Le porse il sacchetto colmo di dolciumi appiccicosi, osservando il fratello con la coda dell'occhio, sperando di averlo irritato.
«Tutto questo è scorretto,» rispose Fred imbronciato mentre guardava la riccia scegliere un dolcetto per poi portarselo alla bocca. «decisamente.» Il lieve battibecco venne stroncato sul nascere quando Harry soffiò nel fischietto attirando l'attenzione di tutti, segno che le selezioni stavano per cominciare. Una ventina di ragazzi si riunì intorno a lui e Ginny per ascoltare le istruzioni e la serie di esercizi che avrebbero dovuto svolgere per dimostrare le loro abilità e la loro determinazione.
«Guarda chi c'è, il tuo amico Hermione.» George indicò un giovane appartenente alla casata Grifondoro, ma dell'annata dei due gemelli.
«Non so di chi tu stia parlando George.» Cormac McLaggen, la cui famiglia era nota per essere una delle più importanti all'interno del Ministero della Magia, le sorrise con la sua dentatura smagliante e perfetta, per poi schioccarle un occhiolino malizioso.
«E allora cos'era quello?» Rispose con un sopracciglio alzato Fred con un'espressione scocciata in volto. Era infastidito da quel Cormac, non voleva che la sua scommessa fosse mandata all'aria da uno stupido ragazzo viziato come lui.
«Vi ho detto che non lo conosco affatto, e poi,» la ragazza afferrò la sua borsa stringendola al petto colta improvvisamente da un brivido di freddo. «non sono affari vostri.» Alzò il mento con fare altezzoso senza distogliere lo sguardo dai ragazzi che ormai avevano incominciato a svolazzare sulle proprie scope.
«Li sono eccome, e poi McLaggen non ha fatto altro che chiedermi come conquistarti oggi a lezione, davvero uno scocciatore.» Fred alle parole di George sbiancò di colpo guardandolo in cagnesco allargando lievemente le braccia con stupore, mimandogli un quando pensavi di dirmelo?
Nel frattempo, in alto nel cielo dell'arena, Ron si destreggiava bene come portiere, ma le sue azioni, leggermente sgraziate, venivano totalmente oscurate dalle parate di McLaggen, il quale non perdeva momento per pavoneggiarsi sul suo manico di scopa costoso.
«Confundus.» Bisbigliò Hermione, portandosi una mano alla bocca, senza prestare attenzione alle parole dell'amico. Improvvisamente la scopa di Cornac deviò violentemente direzione impedendo al ragazzo di parare il tiro.
«Questo è barare, lo sai Granger?» Fred appoggiò il suo palmo della mano sopra al ginocchio della ragazza, riscaldandola immediatamente con il suo tepore. Hermione alzò innocentemente le spalle nascondendo il sorriso che le increspava le labbra rosate.
«Voi non avete visto niente.» Li ammonì lei mentre i gemelli sollevarono le mani in segno di resa, non volendo affatto rivelare il segreto della loro amica. Quando la mano di Fred si posò nuovamente sul suo ginocchio il cuore della riccia perse un battito; si voltò lentamente, sperando di non incrociare i suoi occhi verdi giada, e si fermò a studiarlo mentre era assorto nella fine delle selezioni. Un cipiglio concentrato gli imbronciava il volto, mentre le labbra dipingevano sul viso cosparso di efelidi una lieve smorfia divertita. Nonostante non avesse mai guardato con quegli occhi il ragazzo, Hermione doveva ammettere fosse davvero bello.
George non si lasciò sfuggire la scena alla sua sinistra e si chiese cosa stesse pensando in quel momento la Granger, mentre studiava il gemello così attentamente. Per qualche secondo temette di poter perdere la scommessa, notando come la ragazza stesse accarezzando delicatamente con gli occhi del fratello totalmente inconsapevole di ciò che si stava perdendo, ma scacciò immediatamente quella possibilità quando si ricordò chi fosse la sua amica.
Hermione era così tentata di appoggiare la sua mano sopra quella del ragazzo alla sua sinistra, voleva sentirne la delicatezza e il calore che emanava, ma si trattenne distogliendo poi lo sguardo dal ragazzo essendo rimasta fin troppo a lungo a fissarlo senza un'apparente spiegazione da riserbargli nel caso l'avesse colta in flagrante. Quando la bruna si girò, Fred, impaziente, le destinò un'occhiata fugace con la coda dell'occhio, accennando ad un sorriso; si era accorto per tutto il tempo del suo sguardo addosso, ma non volle girarsi, si convinse fosse per non metterla ulteriormente in imbarazzo, cosa che faceva frequentemente nell'ultimo periodo, ma invece in cuor suo sapeva, ma non voleva ammettere ancora a sè stesso, che l'unico motivo reale di tale decisione fosse il desiderio che lei non smettesse di guardarlo in quel modo; nel modo in cui mai l'aveva guardato.
A|N
Buon pomeriggio a tutti, come va? Ecco a voi un nuovo capitolo appena sfornato, spero vi piaccia! Fatemi sapere nei commenti e lasciandomi una stellina come feedback.
un bacione a tutti e alla prossima,
Carolina
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The Defiance
Fanfiction«Ti sfido.» George fece spuntare un sorriso complice sul suo volto cosparso da piccole lentiggini, sapeva che il fratello mai e poi mai avrebbe potuto declassare una scommessa, di qualunque tipo si trattasse, ne valeva il suo orgoglio e la sua digni...