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Derek tremava e batteva i denti anche dopo che fu seduto al caldo, nel furgone.
Il furgone, in realtà un pulmino passeggeri che ospitava comodamente tutto il gruppo, puzzava di pelo di cane bagnato, fumo e coperte da cavallo.

Il riscaldamento era acceso al massimo, e Stiles appoggiò la fronte al finestrino cercando di convincersi che era colpa dell'odore di sigaro e di cane, e del caldo soffocante, se si sentiva male.
Ma in cuor suo sapeva ch non era così. Era stata la paura che aveva avuto quando Derek stva per affogare, che gli aveva fatto venire il voltastomaco. E più ancoa, era stata l'espressione che aveva notato sul suo viso poco prima, mentre erano ancora in riva al lago, e Derek lo teneva stretto tra le braccia.

Lui sapeva.
Stiles aveva visto una luce diversa nei suoi occhi, e la consapevolezza che cresceva a poco a poco.
Derek Hale conosceva il suo segreto più nascosto, quel segreto che era riuscito a nascondere perfino a se stesso.
Cercando disperatamente un lato positivo i quella situazione imbarazzante, si disse che forse quell'amore poteva anche avere un lato buono. Se le foto avessero rispecchiato i suoi sentimenti sarebbero state uniche, fantastiche. Avrebbero colto qualcosa di magico in lui, una luce che solo un affetto profondo era in frado di cogliere. E se le foto erano fantastiche, avrebbero venduto molti più calendari.

Dopotutto, stava facendo un lavoro molto utile. Il suo dolore avfrebbe servito un'ottima causa. Se guardava la cosa da quel lato, sarebbe stato in grado di mantenere la calma e la lucidità mentale necessarie sino alla fine della sua missione.
In fondo, mancava solo un giorno e mezzo.
Naturalmente, la prima cosa da fare era convincere Derek che si era sbagliato quando aveva interpretato l'espressione sul suo viso sulla riva del lago. Per cui doveva mostrarsi freddo e distaccato, del tutto indifferente.

"Derek ha le labbra viola" annunciò quindi. "Deve afre una doccia calda immediatamente."

Subito dopo aver pronunciato queste parole si rese conto del suo errore, nonappena Cookie, Pete e Slim rdacchiarono sfacciatamente sotto i baffi.
Se voleva convincerli che non era assolutamente innamorato del signor Hale, e lui più di tutti gli altri, non poteva continuare a comportarsi con quei cowboy abituati al fredo e alle intemperie come una chioccia con i suoi pulcini.

"Non posso permettere che si ammali" continuò, cercando di dare lla sua voce un too professionale e distaccato. "Manderebbe all'aria tute le mie tabelle di marcia."
Aveva colpito nel segno, constatò soddisfatto. Derek si irrigidì alsuo fianco, e gli lanciò un'occhiata di nascosto, tutt'altro che affettuosa.

"Ti ringrazio per la tua sincera preoccupazione" commentò sarcastico.
Esattamente la reazione che vleva, pensò senza voltarsi a guardarlo.
"Ci vuole molto più che un po'cd'acqua gelata perché il capo si ammali" lo rassicurò Pete. "Non è sempre stato il modelo gracilino e fragile che hai visto oggi."

Quelle parole scatenarono l'ilarità generale. Stiles azzardò uno sguardo di sottecchi e vide che il viso di Derek era impassibile. Un blocco di granto. Slim fermò il furgone davanti alla casa, Stiles aprì lo sportello e scese a terra. La strada dissestata, il caldo, e l'aria viziata si fecero sentire all'improvviso. Corse dietro il furgone e vomitò.

Sentì una mano grande, e forte, che gli accarezzavanla nuca dolcemente.
"Va tutto bene?" gli domandò Derek preoccupto.
"E' l'odore del sigaro" rispose. "Va' a farti quella doccia, ne hai bisogno. Mi sento meglio, adesso."
"Vai giù al casale con i ragazzi" gli suggerì. "Cookie si prenderà sura di te."

A dirla tutta avrebe preferito che fosse stato lui, a curarlo. Per cui fece di tutto per non guardarlo negli occhi, pr paura che lo tradissero di nuovo.
Quanto a Basil, doveva aver deciso che Drek era il suo salvatore, perché lo seguì senza esitazione, troterellando allegramente ale sue spalle.

Una vacanza insolita - SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora