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Stiles chiuse gli occhi, trasse un respiro profondo, li riaprì e guardò Derek.
Era il momento della verità. Per tutti quegli anni aveva cercato di superare il fatto d'essersi innamorato di un cowboy solitario quad'era troppo giovane e inesperto per capire. E in quegli anni aveva cercato di andare avanti, di minimizzare, di trattare quei suoi sentimenti come una malattia.
E se avesse fatto uno sforzo per obbedire a ciò che il cuore aveva cercato di dirgli, anziché fuggire?
Il suo probelema non era quello che aveva sempre creduto. Non era lui che non fosse abbastanza bello. O troppo magro, pallido e con i denti storti.
E neppure che fosse maldestro e combinasse sempre guai
Il problema era semplicemente che gli era mancato il coraggio. Quattro anni prima, quand'era più giovane, spaventato e ingenuo, non era riuscito a rivelare i suoi sentimenti a quell'uomo e aveva lasciato che il suo complesso di inferiorità gli impedisse di tentare, di correre un rischio che poteva compromettere per sempre il suo cuore e la sua felicità.

Considerando quel fatto a distanza di tempo, si rendeva conto che il suo amore per Derek l'aveva sempre influenzato profondamente. Lo aveva fatto diventare più bello, più curato, più attento e gli aveva dato il successo.
Quell'amore lo aveva spinto ad affermarsi, ad accumulare esperienze positive allo stesso modo in cui altri ragazzi accumulavano auto e vestiti.
Aveva perfino sposato Tate a causa di Derek. Il suo matrimonio era stato una sorta di sfida al mondo.
Avete visto? Un bell'uomo può innamorarsi di me. Vuol dire che valgo abbastanza.
E il problema era stato, fino a quel momento, che aveva visto l'amore come la conquista di qualcosa, per riempire quel senso di vuoto che aveva dentro e gli diceva che non valeva abbastanza.

Ma d'improvviso, nell'aria fresca e tersa della montagna, si era reso conto del suo errore.
Ùil suo amore per Derek non consisteva nel prendere. No, non se era vero amore. Se era vero amore, significava dare alla persona amata.
Derek, con tutta la sua forza, era solo, e lui avrebbe potuto alleggerire un po' il peso che portava sulle spalle.
Era troppo rigido, e lui avrebbe potuto dargli il dono della spontaneità.
Era troppo serio, e lui avrebbe potuto insegnargli a ridere.
Era talmente preso dalla routine quotidiana che aveva disimparato a vivere. Aveva dimenticato come si faceva a rallentare il proprio ritmo, a fare un respiro profondo, a rilassarsi, a divertirsi.
E la cosa buffa era che, per ogni dono che gli faceva, Stiles avrebbe ricevuto in cambio tutto quello che aveva sempre sognato e sperato.

Trasse un altro profondo sospiro, e facendo appello a tutto il suo coraggio, gli confessò: "L'uomo cui avevo dato il mio cuore sei tu".

Derek sorrise, spalancò gli occhi, deglutì a fatica. Per un attimo, un attimo soltanto, sembrò perfino che fosse contento, che accettasse con gioia quel dono inaspettato. E per un attimo, un attimo soltanto Stiles Stilinski si sentì come non si era mai sentito prima.
Irresistibile.
Ma quel sogno svanì in un solo istante. Derek si fece indietro, spaventato.
"Io?" gli domandò con voce roca. "Tu mi hai dato il tuo cuore? Proprio a me? Tanti anni fa, quando sei stato qui?"
Stiles accenò di si, confuso e incerto.
"Oh, Stiles, è stata una sciocchezza."

Non sapeva bene che cosa si aspettava. Forse che si sentisse un po' stordito, ma che alla fine lo prendesse fra le braccia.
Invece lo guardava come se non lo avesse mai visto prima. Poi si voltò, fece un respiro profondo, e scrutò le montagne innevate come se su quei picchi rocciosi avesse potuto trovare la risposta alle domande che si affollavano nel suo cuore.
Stiles seguì il suo sguardo e alzò gli occhi verso il sole, sentendosi venire meno.
Aveva rischiato tutto. E aveva perso.
Oh, Stiles, è stata una sciocchezza. Era quasi un insulto, per una dichiarazione d'amore tanto sincera. Ma in fondo, poi, che cosa si aspettava? Quando mai, in tutta la sua vita, le cose erano andate come aveva sperato? Perché era tanto sorpreso che anche la sua dichiarazione d'amore fosse stata un distastro?
Eppure, si disse con coraggio, forse sapere che aveva perso era meglio che passare i suoi giorni nell'incertezza. In un certo senso, si accorse che non gli dispiaceva di aver corso quel rischio. Non avrebbe ritirato quelle parole, nemmeno se avesse potuto spostare indietro l'orologio.

Una vacanza insolita - SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora