Onora il padre e la madre

1.1K 20 34
                                    

ONORA IL PADRE E LA MADRE

Marco's pov

È passata poco più di una settimana da Pasqua.

Lia e Tommasi hanno per fortuna risolto i loro problemi, le festività sono passate con la famiglia riunita, e per la gioia di Cecchini i quattro sono rimasti qualche giorno in più, prima di tornare a Roma. Il Maggiore ha iniziato a vedere uno specialista per cercare di trovare una soluzione alla sua amnesia, e il maresciallo ci ha riferito che sta già meglio. Almeno una buona notizia.

Quello che non è il massimo, al momento, è l'umore di Anna.

È sempre stanca, sta poco bene, all'ora dei pasti non riesce a toccare quasi nulla e questo contribuisce a renderla più nervosa del solito, e più spesso del solito.

L'ho anche trovata un paio di volte a parlare con Patatino con gli occhi lucidi, come se avesse pianto.

Insomma, il suo umore è parecchio altalenante, e a farne le spese sono io.

Due sere fa, nel tentativo di chiederle semplicemente come stesse, Anna ha sbottato, e in men che non si dica ne è nata una discussione accesa, perché a suo dire io insisto col fatto che non si senta bene quando invece lei sta benissimo, e pretendo di sapere sempre tutto.

In breve: abbiamo litigato e sono due notti che dormo sul divano, anche se ci sto a malapena. In compenso non mi ha cacciato di casa, anche se ho temuto lo facesse per un paio di secondi. Ho provato a chiedere ad Elisa, Chiara e Cecchini se sapessero il motivo per cui Anna sia così ingestibile ultimamente, ma nemmeno loro ci capiscono granché. Il punto è che, a prescindere da tutto, so che lei non ammetterà tanto facilmente che è anche colpa sua, la discussione che abbiamo avuto (perché, a dire che sia tutta colpa sua non se ne parla nemmeno sotto tortura), e quindi mi tocca inventarmi qualcosa per sistemare la situazione e farmi perdonare.

Naturalmente, Cecchini ha capito l'antifona, e come al solito ha deciso di intervenire.

Marco, lo sai che se lo lasci fare, finirà molto male, vero?

Certo che lo so, grillo, è esattamente questo che sto cercando di spiegare a Cecchini per telefono, mentre lui mi informa di aver fatto una mossa, a suo dire, perfetta.

Me lo immagino, avrà avuto una di quelle idee anni '20, sì... 1920. Tipo farle recapitare rose rosse e cioccolatini, doni che riceveranno esattamente il risultato opposto a quello che prevede lui.

Perché: punto uno, io sono quello che aveva, a suo tempo, preso in giro Giovanni per l'originalità delle rose rosse ironizzando su una probabile successiva serenata; punto due, io non regalerei mai delle rose di quel colore alla mia fidanzata.

Come volevasi dimostrare, avevo intuito bene.

Cecchini ha fatto consegnare ad Anna un fascio di rose rosse e una scatola di cioccolatini. A nome mio.

"In queste cose non mi sbaglio mai! Ho un'esperienza secolare!" afferma, compiaciuto.

"Ma per una volta, le ho chiesto di starne fuori!" dico in tono semi-disperato. Ma perché deve impicciarsi anche quando gli spiego di non farlo?!

"Le rose funzionano sempre: rose, amore; dolcini, dolcezza! Perché alle donne, quando arrivano 'ste rose, si sentono, diciamo-"

Ma Anna non è una donna qualsiasi, maresciallo.

"Maresciallo, io le ho chiesto di non introm-"

Il tu-tu-tu che proviene dal cellulare indica che mi ha staccato la chiamata in faccia.

Don Matteo 12 - 2.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora