Non uccidere

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NON UCCIDERE

Marco's pov

È lunedì sera.

Da un paio di giorni sto poco bene, e nel tardo pomeriggio è salita anche qualche linea di febbre. Devo essermi beccato l'influenza.

Ho chiamato già al lavoro per dire che non sarò presente nei prossimi giorni, e visto l'orario, le farmacie sono chiuse, quella di turno è dall'altra parte di Spoleto e non volevo far fare tardi ad Anna, così sto bussando alla porta di casa Cecchini per chiedergli se lui ha dell'aspirina da potermi prestare.

In altre circostanze avrei aspettato la mattina, anche a costo di sentirmi uno zombie, ma anche Anna è rientrata da lavoro che stava poco bene e spero davvero non sia influenza anche la sua. Non voglio che si ammali anche lei standomi accanto, prendendosi cura di me come fa ogni volta che mi ammalo. Sì, okay, rientro anch'io nella categoria di uomini che con tre linee di febbre crede di essere a un passo dalla morte, e forse sono un pochino ipocondriaco (anche se questo potrebbe essere l'effetto di Cecchini su di me). comunque sia, quando sto male, Anna sveste i panni di Capitano per indossare quelli da perfetta infermiera. Non che mi dispiaccia, anzi, e stavolta non sarebbe diverso, ma lei è già da un po' che non sta benissimo, e io non ho ancora capito come mai. Mi ha rassicurato dicendo che è stata dal medico come le avevo suggerito, e che lui le ha detto solo di riposarsi un po' di più. A me le cose non è che sembrano poi tanto migliorate sebbene, miracolosamente, lei abbia iniziato davvero a prendersi un po' più cura di sé. In ogni caso, non voglio correre il rischio che, se non ha l'influenza, la prenda per colpa mia, per cui mi sto attrezzando per prendere precauzioni in fretta.

Cecchini finalmente apre la porta.

"Dottore, buonasera! Che faccia che ha."

Delicato sempre, lui.

"'Sera a Lei. Sono passato per chiederle se-"

Mi interrompo di botto quando noto che non è solo: ha un maialino in soggiorno.

Okay, sapevo che lo avesse 'ereditato' da un amico, ma da qui a tenerlo come animale da compagnia...

"Ha bisogno di qualcosa? Mi sembra in uno stato tipo moribondo," mi riporta alla realtà lui, sempre con la sua finezza.

Gli chiedo quindi dell'aspirina, e mi ritrovo non so come a battibeccare con lui che insiste a volermi fare una foto col maialino in braccio perché, a suo dire, "La pet therapy fa bene alla salute!".

Io non ho nessuna intenzione di cedere alla sua stramba richiesta e per fortuna lui si arrende, chiedendomi però di tenere d'occhio l'animale mentre lui va a cercare le medicine.

Torna poco dopo con quanto gli avevo chiesto, e per evitare che riprovi col discorso delle foto, lo ringrazio in fretta e rientro a casa.

Una volta in appartamento, vedo emergere la mia fidanzata dal bagno.

Non ha una bella cera, eh.

Affatto: è bianca bianca, tiene una mano sullo stomaco e l'altra sulla fronte, e sembra instabile sulle gambe.

Mi affretto ad aiutarla, passandole un braccio attorno alla vita, preoccupato.

"Ehi... come ti senti?" chiedo.

Ricevo in risposta solo una smorfia.

"Cecchini aveva l'aspirina per fortuna, magari riesco ancora ad evitare di attaccarti questa influenza. Anzi, forse è meglio se la prendi anche tu, visto che stai così..."

Don Matteo 12 - 2.0Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora