20. The most beautiful - La più bella

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Seguirono minuti di imbarazzo, con Marel che non sapeva come reagire senza urlarle contro che no, non era il suo posto e che lo avrebbe impedito anche a costo di prenderla di peso e barare, era un demone infondo, poteva e sapeva farlo. 

-Bene, ora dimmi per quale motivo?- chiese serio il ragazzo.

-Ma te l'ho appena spiegato- rispose seria guardandolo un po' dubbiosa. 

-No Kreya, intendo perché secondo te, tu ti trovi qui e non in inferno? Perché per la tua logica, tu dovresti essere lì e credo tu ti fida se io ti dico che no, non è il tuo posto-

-Questo lo credi tu, perché tu non mi conosci e non sai cosa mi è stato riportato alla galla. Sono solo un essere spregevole che merita il castigo divino, quindi raggiungere Lucifero.-

-Oh fidati che per mio padre tu non rappresenti per nulla un peccato e se lo vuoi proprio sapere so bene perché non devi finire lì e so anche bene che ora sei spaventata e confusa, ma ti ricordo che se ti trovi qui è perché sei destinata al paradiso, hai presente quella cosa che voi immaginate come purgatorio? Eco, più o meno questo posto è quello, sono che non siamo tragici quanto voi.- disse lui portando una mano agli occhi e cercando di non sbraitarle addosso, la sua voce era ferma solo per questa ragione. 

-Tu... COSA? FIGLIO DI LUCIFERO?- disse la ragazza stupefatta e diventando di un bianco simile alla vestaglia che aveva addosso.

-Si, sono suo figlio, ma non ho intenzione di seguire le sue orme, ho cercato la redenzione e l'ho avuta, come l'hai avuta anche te in quella stanza, e questo indica anche che ti manca pochissimo per raggiungere la meta e fidati se ti dico che io so molto di te, infondo ti ho vista nasc...- Marel si morse la lingua. 

-Scusami in che senso? Aspetta... quindi tu saresti il mio angelo custode?- chiese lei sbigottita e un po' turbata.

Non sapeva che pensare, il figlio di Lucifero era il suo protettore designato e ora le faceva da guida, non sapeva nemmeno come reagire. 

Marel voleva prendersi a craniate al muro, era una delle poche regole che gli avevano detto di non infrangere, ed eccolo lì ad aver spiattellato tutto, non si sarebbe stupito se lo avessero fatto cadere da un momento all'altro come avevano fatto con suo padre. 

-Già, e se posso dirtelo, sei la più bella anima pura che io abbia mai visto, nessuno è come te e te lo posso assicurare visto che come ormai hai capito si, sono il tuo angelo custode.-

Era fatta, non si poteva più tornare indietro. 

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