30. Pain - Dolore

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-Cosa dovrei dire?- chiese lei un po' dubbiosa. 

-Devi solo sfogarti, fidati di me- disse l'angelo sorridente. 

-Beh, in realtà tutto quello che ha detto la mia ombra è vero e mi sembra che abbia detto tutto- disse molto titubante e non capiva dove voleva parare. 

-No Kreya, lei ha detto cosa volevi fare in situazioni estreme e generalizzate al massimo, ma cosa provavi tu?- chiese paziente. 

-Beh... mi sentivo presa in giro, sentivo come se non fossi mai abbastanza per nessuno e sinceramente non lo volevo. Ogni volta venivo etichettata per qualcosa e nessuno si avvicinava a me per volontà propria, non ho mai avuto relazioni con nessuno e non ho mai sperimentato il vero amore, mentre le mie coetanee avevano molta più esperienza d me io sognavo il mio amore attraverso la lettura di libri, mi sentivo sola... provavo e provo dolore perché non ho mai avuto davvero nessuno con cui parlare e sfogarmi.

Pensavo che situazioni del genere si vedessero solo nelle serie tv o nei libri, della protagonista sfigata che poi diventa l'eroina dell situazione, ma in realtà non era così e a quanto pare situazioni così capitano, il problema che io non volevo esserlo, ho cercato di cambiare, ma invano, per questo poi ho deciso di creare una corazza attorno a me, in questo modo speravo che il mio salvatore sarebbe arrivato, ma no, erano solo illusioni.- 

Era la prima volta in quel posto, ma stava piangendo, era come se per la prima volta affrontasse le situazioni della sua vita non con logica e razionalità, ma con sentimento e umanità, cosa che lei cercava sempre di reprimere, perché non voleva mostrarsi debole, non voleva tradire la fiducia riposta in lei, non voleva essere come gli altri, doveva essere forte e perseguire e suoi obbiettivi, ma per una volta voleva sfogarsi con il pianto. 

Per una volta, sentiva davvero di essere libera da un peso che si portava dietro da troppo tempo. 

Scalata In ParadisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora