26. Love lost - Amore perduto

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-Ho detto qualcosa di male?- chiese la ragazza titubante.

-No Kreya... e che tu mi ricordi colei che mi ha fatto battere il cuore- disse tristemente. 

Il quel momento l'espressione di Kreya cambiò, sembrò affranta, come se non si sarebbe mai aspettata, quindi lui aveva amato, aveva avuto qualcuno con cui ha condiviso momenti che per lui erano importanti. 

La ragazza osservò Marel che osservava il paesaggio davanti a sé, sembrava assorto, come se stesse ricordando qualcosa di molto doloroso. 

-Vuoi parlarne?- chiese esitante, sentiva come se fosse stata colpita da una fitta di gelosia che lei non si sapeva spiegare. 

-Beh... era una demone. una demone con capelli rosso fuoco e sguardo che ricordava una notte senza stelle, insieme abbiamo combattuto contro una rivolta di demoni minori e mentre combatteva... sembrava una fiamma che ardeva piena di grazia- mentre raccontava Kreya lo osservava, sembrava follemente innamorato. 

-Si chiamava Ferrel e amava nuotare, molto spesso ci andavamo insieme. Era una creatura che non amava parlare e amava molto anche leggere e cantare, infatti tu me la ricordi per certi versi e a volte mi domando se tu sia la sua reincarnazione- disse il ragazzo voltandosi verso di lei. 

Kreya all'ultima affermazione era sconvolta. 

-Scusami, quindi ti credi che io sia lei? Solo perché abbiamo dei tratti in comune?- chiese quasi offesa, forse era per questo che Marel era il suo angelo custode. 

-In realtà c'è anche un dettaglio molto importante: lei morì in battaglia. Quando noi moriamo abbiamo il rito di esprimere un desiderio e la mia Ferrel espresse il desiderio di vivere una vita umana- disse avviciandosi sempre di più a Kreya. 

La ragazza arretrò spaventata e chiuse gli occhi, sperando di aver capito sbagliato. 

-Quindi, secondo te, io sarei lei giusto?- chiese cercando di mantenere la calma. 

-Si, io lo credo, ma non ne ho la prova- disse fermo Marel osservandola, capendo il suo disagio. 

Kreya respirò a fondo alzandosi questa volta lei dalla fontana e camminare nel giardino. 

Marel non la fermò. 


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