Capitolo 9

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POV. LEILA

Comincio a guardarmi intorno lasciandomi prendere dal panico mentre Christian osserva sua madre che dopo essersi ripresa dalla sorpresa della notizia appena ricevuta, si volta dandoci le spalle e poi inizia a farfugliare delle parole che né Christian, né io riusciamo a capire poi all'improvviso si volta verso di noi e esclama «Non c'è più tempo!» e senza neanche lasciarci il tempo di chiederle spiegazioni fa dei movimenti con le mani, aprendo un portale alle nostre spalle.

Sul mio viso appare sempre più evidente la confusione mentre Christian prova a fare un passo avanti inizia a dire «Madre ma che...» tuttavia non riesce a finire di pronunciare la sua domanda, poiché sua madre utilizzando nuovamente la magia ci spinge all'interno del portale senza neanche lasciarci il tempo di protestare, e così in un attimo io e il demone accanto a me, ci ritrovammo costretti ad oltrepassare il portale.

Mentre le forti correnti del portale mi offuscano la vista facendomi finire i capelli davanti agli occhi, cerco di afferrare la mano di Christian con la paura che mi assale e lui ricambia la stretta cercando anche lui il mio sguardo, forse per guardarmi negli occhi e assicurarsi che io stia bene, e anch'io provo a cercare il suo ma, è proprio allora che l'oscurità piomba su di me.

Dopo quella che a me è sembrata un eternità riesco finalmente ad aprire gli occhi ammirando subito una distesa celeste con qualche nuvola bianca qua e là e rammentando cosa è accaduto solo qualche minuto fa, subito mi alzo in avanti con il busto pentendomi subito dopo della velocità utilizzata non appena sento un dolore alla testa così forte, da ritrovarmi costretta a portarmi una mano alla testa per via del forte dolore.

Non appena mi riprendo inizio a guardarmi intorno alla ricerca di un dettaglio che mi aiuti a capire dove io mi trovi e poi dopo un po' mi rendo conto di una cosa della quale non mi ero accorta prima, e cioè che Christian non si trova più accanto a me né da nessun altra parte.

Mi ritrovo così a balzare in piedi mentre mi guardo nuovamente intorno con la speranza di rivenirlo svenuto da qualche parte, ed è allora che lo noto, il palazzo che si staglia qualche metro più in là dinanzi a me e ecco che l'agitazione già presente dentro di me aumenta, accompagnata dall'espressione di stupore apparsa sul mio viso.

Ancora stupita per via di ciò che i miei occhi si ritrovano ad osservare sussulto non appena sento delle mani che, si posano all'improvviso sulle mie spalle dopo di che le sue labbra si avvicinano al mio orecchio, e lui mi sussurra «Ti ho trovata finalmente».

Non appena la sua voce giunge al mio orecchio inizio a sentire dei brividi sulla pelle e poi, quando finalmente mi volto eccolo qui Christian, in piedi davanti a me più bello che mai con un sorriso sfacciato sulle labbra «Sai sono felice che tu finalmente ti sia lasciata trovare, ho girato per non so quanto tempo per cercarti» mi dice lui prendendomi in giro e cominciando a ridere di me che continuo a guardarlo confusa.

Poi subito l'irritazione si fa spazio sul mio viso e così alzo una mano, che va subito a scontrarsi contro il suo viso.

Il colpo è stato così forte che a causa di esso ora sulla guancia del demone vi è rimasta impressa l'impronta della mia mano, e lui smette di ridere e mi fulmina con lo sguardo mentre io riabbasso la mano e poi guardandolo con rabbia ribatto «Oh non credere che io sia felice di essere qui con te, anzi perché non crei subito un portale per farci tornare indietro, così ognuno riprende la propria strada e io non dovrò per forza respirare la stessa aria del tuo enorme ego?!».

Lui dopo aver sentito le mi parole rimane per un attimo fermo a fissarmi con odio finché dopo due minuti uno strano sorriso non inizia a incorniciargli le labbra, e dopo un lungo silenzio finalmente si decide a rispondermi «Oh credimi muoio dalla voglia di farlo ma, purtroppo non posso, perché ecco vedi la mia cara mammina con la quale dovrò fare un lungo discorso non ci ha mandati in una semplice dimensione» io spalanco gli occhi dopo di che li punto verso il cielo, e poi sbuffando rivolgo di nuovo il mio sguardo verso di lui e esasperata gli chiedo «E si può sapere dove diavolo ci ha mandati?» il suo sorriso si allarga ancora di più, prima di rispondere alla mia domanda «Ecco credo che ci abbia mandati per errore nel passato».

In love with a demonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora