Capitolo 14

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POV. LEILA

Continuo a fissare con gli occhi e la bocca spalancati la strega che si trova davanti a me, e che continua a osservarmi con uno sguardo tra il sopreso e il curioso, impedendomi così di capire cosa stia provando realmente.

E solo quando il suo sguardo cade sui pugnali che stringo tra le mie mani, tenendoli puntati verso di lei la strega scoppia a ridere, facendo diffondere nella stanza che si trova al pian terreno del palazzo abbandonato nel quale sono entrata, un trillo acuto così forte da perforarmi i timpani, costringendomi a portare le mani alle orecchie per proteggerle da questo rumore infernale; e costringendomi a lasciare la presa sui miei pugnali, che cadono a terra con un sonoro tonfo mentre io chiudo gli occhi per il dolore alle orecchie.

Sento una strana sostanza colarmi giù dal naso, e vorrei tanto poter mollare la presa dalle mie orecchie per capire di che sostanza si tratti, ma il dolore troppo forte a esse mi impedisce di farlo.

E rimango ferma così con le mani premute sulle mie orecchie e gli occhi chiusi cercando in tutti i modi di resistere al suono che si è diffuso nella stanza, che diventa più forte ogni minuto che passa.

Solo quando mi rendo conto che il suono è finalmente cessato decido di scostare le mani dalle mie orecchi e apro gli occhi di scatto, pronta a puntarli sulla figura della strega davanti a me, ma non faccio in tempo a posare lo sguardo su di essa, che subito il mio corpo viene scaraventato via da una forza misteriosa, che mi fa andare a sbattere contro una delle pareti presenti nella stanza e facendomi urlare per le fitte di dolore che attraversano il mio corpo.

Nonostante ciò provo comunque ad alzarmi ma il forte dolore che sento in ogni parte del mio corpo me lo impedisce indebolendomi sempre di più, ed è allora che la strega mi appare davanti avventandosi su di me.

La strega si mette a cavalcioni su di me provando in tutti modi a colpirmi con uno dei miei pugnali che deve aver raccolto dopo avermi scaraventata addosso alla parete, ma io riesco a schivare ogni suo attacco facendola infuriare ancora di più, e nonostante la forte paura che sento dentro di me, decido di farmi coraggio e di affrontare la strega nera a testa alta.

Così mentre la strega continua a menare fendenti tentando di colpirmi io richiamo alla mente tutti i ricordi delle sessioni di addestramento, alle quali io David e Simon venivamo sottoposti dai nostri genitori, ed ecco che mi ritorna alla mente una tecnica di combattimento per disarmare l'avversario, che mi aveva insegnato nostro padre e decido di metterla subito in pratica senza pensarci due volte.

La strega alza ancora una volta il pugnale preparandosi per colpirmi di nuovo, ma è in quel breve attimo in cui lei allontana il pugnale da me che io le sferro una forte ginocchiata allo stomaco, per poi spingerla via da me e alzarmi in piedi seguita da essa che continua ad agitare il pugnale tentando di colpirmi mentre io continuo a schivare i suoi attacchi.

E quando mi rendo conto che la strega inizia a stancarsi cominciando a deconcentrarsi è allora che decido di colpire, compiendo una rotazione e mollandole un calcio alla mano così forte, che la strega si ritrova costretta a sciogliere la presa sul arma lasciandola cadere a terra, e prima che possa piegarsi di nuovo faccio un altra rotazione colpendola di nuovo con la gamba allo stomaco, facendola crollare in ginocchio davanti a me e poi mi preparo a sferrarle una altro calcio.

Ma non faccio in tempo a fare nemmeno una mossa che la strega fa un movimento con la mano, mandandomi di nuovo a sbattere contro un altra parete, provocandomi un forte dolore, che quando cado a terra mi provoca dei forti colpi di tosse dopo di che inizio a vomitare e a sputare anche una sostanza che non riconosco subito.

Non appena mi rendo conto che si tratta di sangue sgrano gli occhi sconcertata, e subito inizio a preoccuparmi per via di una possibile emorragia interna, ma non faccio in tempo a dire o a fare nulla perché la strega mi afferra subito alla gola tenendomi attaccata al muro impedendomi di respirare, e mentre io comincio a risentire dell'improvvisa mancanza di aria e inizio a dimenarmi per cercare di allontanarla da me, sul viso della strega appare un sorriso un po' sinistro mentre dice «Mi dispiace tesoro ma è ora di finirla con i giochetti, io e la mia congrega non abbiamo convinto il re dei demoni a passare dalla nostra parte per distruggere i cacciatori leggendari, per poi permettere a un insulsa ragazzina di mandare a monte i nostri piani».

In love with a demonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora