Passai all'incirca due orette al Central Park, amavo la natura e riuscì a stare da sola per riflettere un po'.
La suoneria del mio Iphone mi ridestò dai pensieri, era una chiamata di Jen."Ma dove cazzo sei finita Meg?" urlò dall'altra parte del telefono.
"Sono al Central Park, non urlare che mi rompi un timpano.""Perché sei uscita da scuola prima?" chiese preoccupata la mia amica.
"Non ho voglia di parlarne al telefono, ti aspetto a casa mia." dissi alzandomi dal tavolino del parco"Okay va bene, sto aspettando la metro e arrivo dammi 20 minuti." concluse Jen
"Va bene, a dopo!" chiusi la chiamata e mi incamminai verso casa prima che arrivi Jen.
Mi feci altri dieci minuti di cammino prima di arrivare davanti la piccola villetta. Mio padre Mike non era in casa, di solito pranzava a lavoro e tornava la sera verso le 20:00.Posai lo zaino e mi diressi in bagno per farmi una sciacquata al viso. Mi guardai allo specchio. Papà dice che sono identica alla mamma, anche se io non l'ho mai conosciuta.
So solo che si chiamava Kate. Era molto giovane quando rimase incinta di me e decise di abbandonarmi a Mike. Per sempre. Non avevo mai avuto sue notizie però ero curiosa di conoscerla, certo ero arrabbiata con Kate, mettere un figlio al mondo e abbandonarlo non ti rende di sicuro madre dell'anno ma ero curiosa di sapere fisicamente com'era fatta.
Papà dice che siamo due gocce d'acqua, ma solo questo, non aggiunge mai altro, di solito quando gli vengono fatte domande su Kate, si irrigidisce e risponde male, così ho deciso di non chiedere più nulla, quando vorrà sarà lui a parlarmene.Intanto il campanello di casa suonò e andai ad aprire a Jen che si fiondò su di me appena aprì la porta.
"Sei deficiente per caso? mi hai fatto spaventare quando non ti ho trovato a scuola!" disse di fretta.
"Hai fame?" chiesi cercando di tranquillizzarla ma non servì molto.
"No Megan, voglio sapere cosa è successo!" disse lei decisa.
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Spiegai a Jen quello che avevo visto poche ore prima e la vidi pensierosa.
"Non mi fido di quella Kim." disse d'un tratto.
"È una sanguisuga, si attacca ai ragazza proprio come una sanguisuga, ci aveva provato anche con Tyson, ma lui non le diede assolutamente corda." concluse."Non so che fare, Jen credimi" dissi giocherellando con le mie mani.
"Non partire in quinta, non andare da Kyle e incolparlo subito, devi capire meglio la situazione e soprattutto il motivo per cui stessero messaggiando." disse Jen guardandomi negli occhi.
"E come faccio?"
"Stasera cena da te giusto?" chiese lei mentre io annuì
"Perfetto, quando sarà distratto gli controllerai il telefono." disse ovvia Jen."Non se ne parla Jen, è violazione della privacy!!" dissi ma non feci in tempo a concludere la frase che una risata fragorosa uscì dalla bocca di Jen.
"VIOLAZIONE DELLA PRIVACY?? Meg sul serio? è il tuo ragazzo, hai il diritto di sapere se ti sta tradendo o no!" concluse alquanto scioccata jen per la mia risposta di prima.
"No, lascia stare, non potrei mai prendergli il telefono di nascosto, e poi Kyle non mi tradirebbe mai." dissi cercando di convincere più me stessa che l'amica difronte a me.
Jen era senza parole non credeva affatto a ciò che avessi detto.
"Lo devo fare io?" chiese ancora sotto shock
"no, no, mi inventerò qualcosa io." conclusi.————
Il pomeriggio passo in fretta, decidemmo di farci qualche maschera per il viso con Jen e rilassarci un po', poi preparai una merenda veloce con dei pancake e della frutta da mangiare insieme.
Si erano ormai fatte le 18:00 quando il campanello suonò di nuovo."Aspetti qualcuno?" chiese la bionda fissandomi.
"ehm..veramente no.. dici che sarà Kyle?" chiesi con un po' d'ansia in corpoJen alzo le spalle in risposta e con il mento mi fece cenno di andare ad aprire.
Afferrai la maniglia per aprire la porta e mi trovai davanti..FINE CAPITOLO