La partita

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Era il giorno della partita, Harry era agitato, aveva preso una decisione e nulla avrebbe potuto fargli cambiare idea. Si trovava nella sala comune dei grifoni quando l'unica cosa che non aveva messo in conto scese le scale.

Ginny Weasley vestita con la sua uniforme e i capelli raccolti in una treccia bassa stava andando proprio incontro al loro capitano. Aveva pianto buona parte della notte ma ad un certo punto aveva capito che non poteva farci nulla, e neanche Harry. Se lui ora amava un'altra persona non era colpa sua e lei se ne sarebbe fatta una ragione. Si ritrovarono faccia a faccia e lei senza dire una parola lo abbracciò, rimaneva parte della famiglia in fondo.

Lui rimase immobile per qualche secondo ma poi ricambiò la stretta felice che lei almeno avesse capito che cosa fosse successo. Non poteva perdere Ginny, proprio non poteva. Non l'amava, è vero, ma le voleva un bene dell'anima.

<<Non provare a farlo vincere>> queste furono le uniche parole che lei gli disse prima di sparire dietro il quadro e uscire dalla sala comune.

Si trovavano nel mezzo della partita quando una scia luminosa catturò l'attenzione del grifone che subito si lanciò in picchiata, il suo ragazzo non si fece attendere e lo inseguì cercando si superarlo. La partita intanto procedeva, si trovavano 70 a 50 per Serpeverde, mentre i due ragazzi si rincorrevano in un testa a testa cercando di afferrare il boccino. Entrambi si trovavano con le mani tese pronte a chiudersi intorno alla pallina dorata ma alla fine solo una delle due lo prese.

HARRY POTTER AFFERRA IL BOCCINO D'ORO, GRIFONDORO VINCE LA PARTITA!

Si ritrovarono entrambi sul prato in mezzo al campo quando Harry mise in atto il suo piano. Prese la mano di Draco e si mise in ginocchio. Tutti gli spettatori si bloccarono a quella vista, nessuno osava emettere un fiato. Il biondo guardava Harry inginocchiato davanti a sé non capendo cosa stesse facendo, il suo ragazzo era completamente impazzito, per un attimo si chiese se un bolide non lo avesse colpito in testa durante la partita.

<<Lo so che non sai cosa io stia facendo, forse non lo so nemmeno io sinceramente. Ma voglio chiederti, qui e ora, se tu Draco Malfoy mi faresti l'onore di diventare mio marito. Lo so che non stiamo insieme da tanto -tutta la platea ebbe uno shock a quelle parole- ma da quando sei nella mia vita tutto è migliore, mi sei stato accanto in questi mesi dove io non volevo vedere nessuno, dove ovunque vedevo morte e disperazione ma tu sei riuscito a farmi tornare in mente anche le cose belle della vita. Tu sei la mia vita Draco. Quindi, per favore, sposami e rendimi l'uomo più felice del mondo magico>>.

Le guance di Draco erano rigate di lacrime, non riusciva a parlare troppo sconvolto da tutto quello così si limitò ad annuire e abbassarsi all'altezza di Harry stampandogli un bacio sulle labbra. Il moro di tutta risposta prese un anello dalla tasca, era una semplice fascetta argento con inciso dentro una H che aveva deciso di regalargli a Natale, e gliela mise al dito.

Tutta la platea scoppiò in un boato assordante per festeggiare la nuova coppia ma i due innamorati non se ne resero neanche conto. Erano rimasti in ginocchio in mezzo al campo a guardarsi negli occhi, nessuno dei due voleva interrompere quel contatto ormai più intimo di un bacio.  Dopo qualche minuto, o qualche ora per quanto ne sapessero loro, Harry si alzò e prese per mano il suo amato uscendo dal campo.

<<Almeno potevi farmi vincere Potter>> disse il biondo continuando a guardarsi la mano sinistra dopo essere entrati negli spogliatoi.
<< Se ti avessi fatto vincere di proposito mi avresti detto no -ridacchiò il compagno girandosi verso di lui- e non potevo assolutamente permettermelo>> Detto questo si fiondò sulle sue labbra, aveva il bisogno di sentire il suo amato stretto a se, felice come non lo era stato mai nella sua vita.

Tu sei il mio segreto più belloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora