Helene stava guardando fuori dalla finestra, afflitta perché il sole illuminava la bellissima tenuta da caccia di suo marito e lei non poteva nemmeno uscire per fare una passeggiata a cavallo.
Si sentiva come se avesse il vomito perenne, ogni volta rifiutava il cibo che le veniva porto a pranzo e a cena perché sentiva la bile risalirle lungo tutto lo stomaco e non era affatto una bella sensazione, specialmente se non l'aveva avuta per sedici anni della sua misera vita.
Non aveva detto niente a nessuno, ogni volta rifuggiva dallo sguardo indagatore di suo marito perché si sentiva indegna di guardarlo, non era assolutamente la moglie dedita e ubbidiente che lui avrebbe voluto, anche perché non faceva altro che assentarsi dalla sala da pranzo e non voleva assolutamente che lui dormisse nel letto matrimoniale insieme a lei.
Questa nausea le era iniziata un mese dopo il matrimonio ed era continuata per quello successivo, inoltre sentiva una strana presenza dentro di lei, minuscola, ma che aveva delle esigenze che dovevano essere soddisfatte. Non sapeva affatto che quel minuscolo fagiolino che ospitava sarebbe diventato la sua ragione di vita e di felicità, il suo tenero bambino primogenito.
Siccome voleva continuare a passeggiare a cavallo, togliendosi però questa strana sensazione, decise di consultare un medico, il quale le avrebbe detto con precisione quale fosse la causa del suo male.
Il medico, un esperto nel campo di quella disciplina che oggi conosciamo come ginecologia, arrivò un bel dì di fine luglio, e si presentò alla giovane duchessa con riguardo, facendole il baciamano come di cortesia.
Helene odiava le troppe attenzioni, le creavano ansia e panico e non era una creatura che si sarebbe trovata a suo agio nei balli di gruppo. La giovane si morse forte il labbro inferiore ed iniziò a spazzolare con la mano destra i lunghi capelli bianchi, contorcendosi ancora di più a causa dell'ansia.
Mentre il dottore posizionava i suoi strambi attrezzi, che somigliavano più a quelli di un macellaio che a quelli utilizzati da un medico di famiglia odierno, le venne un conato di vomito ed una servetta che si trovava nella stessa stanza per aiutare la sua signora in caso di malessere, si precipitò a prendere il vaso da notte e a darlo velocemente alla duchessa, aspettando che costei rimettesse tutta la colazione prima di posizionarlo di nuovo al suo consueto posto.
Il dottore restò alquanto stupito dal comportamento della giovane, e le disse di stendersi sul letto, volendo controllare il suo respiro ed i battiti del cuore, prima di procedere ad una visita più specialistica. Prese una mano della sedicenne e tossì appena, mentre i suoi capelli grigi gli andavano sulla fronte, oscurandogli un poco la vista.
Kurtz, così si chiamava, era uno di quei medici che visitavano tutti i paesani e i nobili, esigendo una paga differente a seconda del grado di nobiltà. Era un omone, dai fianchi e dalle spalle larghe, con i baffi grigi imponenti, come richiedeva la moda in Prussia, e curati con cera d'api. Si notava chiaramente che avesse superato la sessantina d'anni, ma si occupava del suo lavoro con la stessa passione di quando ne aveva venti. Aveva inoltre dei bellissimi occhi celesti, dello stesso colore del mare, e una bocca grande ed espressiva. Le sue mani erano piene di calli e suscitavano alquanta impressione alla ragazza, che si ritrasse un poco quando vide che l'anziano dottore le stava per toccare l'area in prossimità del cuore.
I medici di paese avevano una loro personale uniforme, composta da un simil-camice nero, cravatta e panciotto, e portavano una pesante valigia nera dentro cui mettevano tutti gli strumenti del mestiere.
"Non abbiate paura, duchessa Helene, la visita sarà rapida e veloce, ma mi dovrete dare il vostro contributo. Non posso fare tutto da solo, mi serve che voi non urliate o diciate una sola parola e che conteniate tutto il vostro dolore. Purtroppo non esiste ancora un farmaco che diminuisca il dolore quando bisogna amputare una gamba, far nascere un bambino, estrarre i denti o, come nel nostro caso, verificare se siate incinta o meno."
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DEUTSCHE STUPOR MUNDI
Historical Fiction"Non è facile essere un albino e il figlio ereditario di un duca, soprattutto se costui ti odia e non riesce mai a guardarti negli occhi" Frederick Albert è un ragazzino curioso, affascinato dai libri e sempre desideroso di imparare. Nato prematuro...