La Svolta

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Passarono i mesi e la mia vita continuava allo stesso modo. Ma non dimenticai mai delle nostre notti, non mi dimenticai mai lui, il suo profumo, il suo corpo, i suoi occhi color ghiaccio. Non lo vidi più. Cercai sue notizie ma non trovai niente. Come poteva essere sparito nel nulla? So che c'era stata solo una notte di passione tra noi ma credevo davvero che potesse nascere qualcosa. Turbata da tutte le mie emozioni accesi la radio. Il mio cuore era a pezzi. Passarono tante canzoni, ma nessuna mi trasportò davvero. Per me questa era una lenta ripresa. Volevo soltanto spiegazioni. Presa dai miei pensieri mi addormentai. I giorni passavano e il giorno del mio compleanno arrivò. Invitai tutti i miei amici ma qualcosa mi mancava. Lui, mi mancava tremendamente. Mi misi vicino alla finestra per guardare se fosse arrivato. Ma ad un tratto sentii delle mani sul mio ventre e una voce lieve nel mio orecchio: "Mi sei mancata, piccola". Mi voltai velocemente. Era lui. Alla sua vista scoppiai a piangere, ma lui mi alzò il viso dicendomi di non piangere perché era lì e non mi avrebbe abbandonato mai più. Mi baciò appassionatamente e mi abbracciò. "Amore mio, avevo un lavoro importante da fare, quindi sono rimasto un po' a Los Angeles. Mi sei mancata tantissimo". Cosa? Amore mio? Sto sognando? Mi ha chiamata proprio così? I miei occhi brillarono a quelle parole. Finita la festa rimanemmo solo io e lui seduti sul divano, in un momento intimo. Mise la sua mano sulla mia gamba per poi salire sul mio fianco fino ad arrivare alla schiena. Mi tirò ancora una volta a sé, ma stavolta aggiunse: "ti amo, ti amo come non ho mai amato nessuna".
Dopodiché mi baciò appassionatamente ancora una volta. Mi tolse il bicchiere dalle mani e prendendomi in braccio mi portò in camera da letto. Mi tolse il vestito e poi passò alla biancheria intima. Era qui, finalmente con me. Sentì un calore pervadere tutto il mio corpo. Mi lasciai andare ancora una volta senza esitazione, dimenticando di essermi arrabbiata con lui per non avermi avvisata circa la sua partenza. Dimenticai cosa stesse succedendo, lasciandomi andare a una notte di passione. Un po' di tempo dopo "Tesoro, hai preso tutto?" "Arrivo!", gridai dal bagno. Gettai il lucidalabbra nella borsetta, mi diedun'ultima guardata allo specchio e, ticchettando con i miei tacchi sul parquet consumato, uscì dal bagno. Lo vidi lì, davanti a me: era così bello. Mi guardò sorridendomi, mentre io mi limitai ad un mezzo sorriso uscendo dalla porta. Dopo aver trascorso tanto tempo a New York tra sentimenti, litigi e lavoro, decidemmo di partire per la mia città natale per conoscere i miei. Provengo da un piccolo paesino in periferia, il giusto luogo dove recarsi se si vuole staccare un po' la spina dallo stress da città.
Dopo ore interminabili di viaggio arrivammo, ero così contenta di essere lì! Ci dirigemmo verso la casa dei miei genitori, loro erano già sulla soglia della porta, pronti ad attenderci con un caldo sorriso. Entrammo in casa, mia mamma era molto felice che io fossi lì con Thomas.
Dopo le varie presentazioni arrivò l'ora di pranzo e quindi ci sedemmo a tavola".
"Cara, permettimi di farti i miei complimenti per il bel giovanotto al tuo fianco", disse mia madre con un'espressione orgogliosa. "No mamma, mi dispiace deluderti ma tra me e Thomas non c'è ancora niente di serio, stiamo procedendo con calma". Rimase stupita, ma non disse una parola e si limitò ad un semplice sorriso. Mio padre era in salotto con Thomas, discutevano di politica. Purtroppo non potevo dire a mia madre che tra me e lui c'erano state solo due notti d'amore, si sarebbe arrabbiata, dandomi della sciocca. Più passavano i giorni, più Thomas si innamorava di questa piccola città.
"Sai, è bellissima questa città"
"Già, hai visto?"
"Si, ti dirò la verità, qui è molto più piacevole di New York."
Mi limitai a guardarlo, poi mi voltai verso il paesaggio, era un momento perfetto. Ero certa che tra di noi ci fosse un legame speciale.

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