L' appuntamento

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Finito di lavorare, sono corsa a casa. Dovevo scegliere al meglio cosa mettermi per l'appuntamento con Thomas, così ho rovistato nel mio armadio. Ho trovato un vestito nero, molto semplice ma al contempo sensuale. Non volevo dare nell'occhio ma fare bella figura. Dopo aver fatto un bel bagno caldo e aver spalmato la mia crema preferita al profumo di cocco su tutto il corpo, mi sono preparata al meglio per la grande serata. Alcuni attimi dopo aver applicato sulle ciglia il mio amato mascara, ho sentito il rumore del campanello risuonare nelle mie orecchie. Sono andata ad aprire e quello che ho trovato dietro la porta era qualcosa di stupefacente. Thomas era davanti a me, in tutta la sua bellezza, indossava dei pantaloni neri che delineavano perfettamente le sue gambe muscolose e una camicia bianca di lino non completamente allacciata. Era lì ad aspettarmi, con la spalla appoggiata al muro. "Ciao," gli ho detto. Lui si è girato verso di me e mi ha guardato attentamente dalla testa ai piedi, poi ha fatto un sorriso ammiccante, decisamente malizioso. L'ho fatto aspettare un attimo, nel frattempo ho preso la borsa e il cellulare. Siamo entrati nella sua macchina, e lui non mi toglieva gli occhi di dosso. Con la carnagione vicina a quella del colore di un pomodoro, ho girato la testa verso il finestrino per ammirare la strada di notte. Mentre ero intenta ad ammirare il paesaggio, una domanda mi è sorta spontanea: cosa potevo desiderare di più? Un uomo galante al proprio fianco e una vista mozzafiato di New York. Una serata perfetta. Siamo arrivati in un ristorante apparentemente lussuoso. Dopo aver parcheggiato l'auto ed essere scesi, siamo entrati nel posto scortati da un cameriere. Ci siamo seduti e quasi immediatamente mi ha ricoperto di complimenti: "Come sei bella stasera." Mi sono affrettata a rispondergli con un semplice grazie, avevo le guance in fiamme. "Dimmi un po’, che fai nella vita?" "Sono Diplomata in Graphic Design, mi sono appena trasferita e lavoro in un negozio di telefonia. Però il mio sogno è cucinare." Ma lui mi ha interrotto subito. Sorridente mi ha detto: "Non ci credo, anche io amo cucinare! Abbiamo non solo le stesse ambizioni ma anche la stessa passione, lo trovo grandioso. Ero certo che saresti stata diversa da tutte le altre che ho conosciuto." Sono rimasta perplessa. Davvero? Nemmeno dieci minuti di appuntamento che mi nomina già altre donne? Magari le ha pure portate a cena come con me stasera per una notte e via? Speravo di sbagliarmi. Mi ha guardato. "Ehi, va tutto bene?" "Oh sì, tranquillo, mi ero solamente persa nei miei pensieri. Una cosa da niente." Gli ho sorriso e lui mi ha versato del vino bianco. Passata la cena, ha chiamato il conto. Quando siamo usciti fuori, abbiamo fatto una passeggiata. Di colpo si è fermato e mi ha detto con tono dolce: "Sai, prima quando ti ho detto che sei diversa da tutte le altre donne, non era perché le ho avute, anzi, dico solo che hai un carisma eccezionale e questo mi piace." Ero senza parole. Avevo voglia di baciarlo ma non mi sono lasciata prendere dalle emozioni, quindi ho evitato il suo sguardo, con un leggero sorriso sulle sue labbra. La serata è andata avantipiacevolmente. Penso di non essermi mai divertita così tanto in tutta la mia vita. Quando mi ha accompagnato a casa, ci siamo fermati sulla soglia della porta. Ho sentito qualcosa attraversarmi la schiena: era la sua mano. Che piacevole sensazione che mi dava! Mi ha tirato contro di sé e mi ha baciato. Ho sentito il mio corpo irrigidirsi e le sue braccia stringermi. Mi sono lasciata andare a quella passione di un attimo, tirandolo verso di me dentro casa. Ci siamo diretti in camera da letto. Ha cominciato a baciarmi il collo, è andato sempre più giù fino ad arrivare al mio seno. Non potevo tirarmi indietro, non avevo intenzione di lasciarlo andare. Mi ha tolto il vestito. L'ho sentito sopra di me, il suo corpo così caldo, mi dava piacere e dolcezza allo stesso tempo. Mi guardava fisso negli occhi, baciandomi ancora e ancora. Così mi sono lasciata andare a quella notte di sensazioni piacevoli che piano piano attraversavano ogni singolo angolo del mio corpo.









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