Mi siedo sul divano, cercando di contenere il dolore che sento dentro. Thomas, si mette accanto a me, offrendo una spalla su cui piangere. "Michelle, come ti senti oggi? So che non è facile, ma sono qui per te." Sospiro, sentendo le lacrime bruciare dietro i miei occhi. "È così difficile, Thomas. Mi manca così tanto. Non riesco a credere che non ci sia più." "Lo so, è devastante. La tua mamma era una persona speciale. La sua presenza mancherà a tutti noi." Annuisco, cercando di trovare le parole giuste. "Ogni volta che succede qualcosa di bello o di brutto, il mio primo istinto è chiamarla. Ma ora... non posso più farlo." "È normale sentirsi così. Ci vuole tempo per abituarsi alla sua assenza. Ma ricorda che lei vive nei tuoi ricordi e nel modo in cui ti ha cresciuta. Ogni volta che fai qualcosa di buono, lei è lì con te." Mi asciugò una lacrima. "Grazie. Le tue parole mi confortano. So che lei vorrebbe che io fossi forte e continuassi a vivere la mia vita al meglio." "Esatto. E non devi affrontare tutto questo da sola. Hai amici e famiglia che ti vogliono bene e hai me e Sophie che siamo qui per supportarti. Sempre." Sorrido debolmente. "Ora, come posso aiutarti oggi? Vuoi fare una passeggiata, parlare di qualcosa di diverso o semplicemente stare in silenzio insieme?" Rifletto per un momento. "Forse una passeggiata sarebbe una buona idea. Un po' di aria fresca potrebbe farmi bene." "Perfetto. Andiamo allora. Prenditi tutto il tempo che ti serve. Io sono qui con te, passo dopo passo." Ci alziamo, pronti a uscire insieme mentre Sophie era in compagniadi Natalia, che si era offerta di tenerla per prendermi un po di tempo dell'accaduto. Anche se il dolore è ancora vivo, so di poter contare su Thomas per affrontare un giorno alla volta. Thomas e io usciamo dalla porta, e l'aria fresca del tardo pomeriggio mi colpisce il viso, portando con sé un leggero senso di sollievo. Camminiamo in silenzio per un po', ognuno perso nei propri pensieri. Le strade sono tranquille, il rumore del traffico lontano sembra quasi ovattato. "Michelle, ricordo quando tua madre organizzava quelle cene domenicali. Erano sempre così speciali." Sorrido al ricordo. "Sì, adorava cucinare per tutti. Diceva sempre che il cibo riunisce le persone. Quelle cene erano il suo modo di mostrarci quanto ci amava." "Eri sempre così felice durante quelle serate. La tua risata riempiva la stanza." Il mio sorriso si fa più largo. "Già, era un momento felice. Adesso mi sembra così lontano, ma allo stesso tempo così vicino. Come se potessi sentire ancora il profumo del suo arrosto." "Sai, Michelle, è importante ricordare quei momenti. Tua madre vive in quei ricordi e nelle tradizioni che continui a portare avanti." Mi fermo un momento, guardando Thomas negli occhi. "Hai ragione. Devo trovare un modo per onorare la sua memoria, mantenendo vive le cose che amava." "Forse potresti organizzare una cena in suo onore. Invita amici e famiglia, cucina i suoi piatti preferiti. Sarebbe un modo bello per ricordarla." L'idea mi sembra bella e al contempo triste. "Mi piacerebbe farlo. Sarebbe un modo per sentirla più vicina, anche solo per una sera." "E io sarò lì, pronto a darti una mano con tutto. Non devi fare tutto da sola." Riprendiamo a camminare, il cuore un po' più leggero. Parlare di mia madre e di come posso ricordarla mi dà un senso di pace. Mentre camminiamo, il cielo inizia a tingersi dei colori del tramonto. Arancioni e rosa si mescolano, creando uno spettacolo mozzafiato. Mi fermo un momento per ammirarlo. "È bellissimo, vero?" dico sottovoce. "Sì, lo è. Proprio come tua madre. Anche nei momenti difficili, riesci ancora a vedere la bellezza nel mondo. Questo è un dono." Annuisco, sentendo una nuova forza crescere dentro di me. "Grazie. Davvero. Non so come farei senza di te." "Non devi ringraziarmi. Sono felice di poterti aiutare. E ricorda, sono sempre qui, ogni volta che hai bisogno di parlare o di compagnia." Camminiamo ancora un po', il silenzio tra di noi è ora più confortevole, carico di comprensione e sostegno. So che, anche se la strada davanti sarà dura, non sono sola. E questo mi dà la forza di continuare. All'improvviso, sento il suo braccio sfiorare il mio. Mi volto verso di lui e, prima che possa rendermene conto, Thomas si avvicina e mi bacia dolcemente. È un bacio leggero, quasi timido, ma carico di emozione. Sento il calore delle sue labbra e, per un attimo, tutto il dolore sembra svanire. Il calore del bacio lingerava sulle mie labbra, e potevo sentire il battito accelerato del mio cuore. Thomas mi guardava con un'intensità che non avevo mai visto prima. Sentivo una corrente di desiderio attraversare il mio corpo, e sapevo che anche lui la sentiva. Le sue mani si mossero con delicatezza lungo il mio fianco, sfiorandomi appena, come se temesse di rompermi. Ogni tocco era una scintilla, un promemoria del legame profondo che condividevamo. Thomas si avvicinò di nuovo, le sue labbra trovando le mie in un bacio più appassionato e urgente. Le nostre lingue si intrecciarono, danzando insieme in un ritmo lento ma irresistibile. Le sue mani scesero lungo la mia schiena, seguendo la curva naturale del mio corpo. Sentivo il suo tocco diventare più audace, più deciso. Una mano si fermò sul mio fianco, l'altra si avventurò più in basso, scivolando sotto il bordo del mio pantalone. Mi sentii tremare sotto il suo tocco, un'ondata di piacere mi percorse il corpo. Thomas si staccò dal bacio per un momento, guardandomi negli occhi come se cercasse il mio consenso." Vado?"disse con sorriso sfrontato. Il mio respiro era rapido, e annuii leggermente, incapace di trovare le parole. Il suo sguardo era colmo di desiderio mentre le sue dita si muovevano più in profondità, esplorando il calore della mia pelle sotto il tessuto del pantalone. "Allora chiudi gli occhi, e lasciati andare". Ogni movimento delle sue dita era una delizia, un'esplorazione sensuale che mi lasciava senza fiato. Mi abbandonai al piacere, chiudendo gli occhi e lasciandomi guidare dalle sensazioni che mi travolgevano. La sua mano si muoveva con sicurezza, trovando il punto esatto che mi faceva fremere di piacere. Ogni tocco era una promessa, ogni carezza un invito a lasciarmi andare completamente. Le sue labbra ritrovarono le mie, e il bacio diventò ancora più intenso. La sua mano continuava a esplorare, ogni movimento delle sue dita mandava onde di piacere attraverso il mio corpo. Mi sentii avvolta da una sensazione di calore, ogni fibra del mio essere concentrata su di lui, sul suo tocco, sul modo in cui mi faceva sentire viva. Respirai profondamente, cercando di calmare il battito del mio cuore. "Thomas, tu.... Mi fai sentire così... viva."
Tornammo a casa, Sophie sedeva sul pavimento del soggiorno, circondata da una miriade di costruzioni di gomma colorate. I piccoli blocchi erano morbidi al tatto e si incastravano tra loro con un leggero clic, emettendo un suono soddisfacente che faceva sorridere la bambina ogni volta che ne univa due. La luce del tramonto filtrava attraverso le tende, tingendo la stanza di un caldo arancione dorato. "Yeee!" esclamò Sophie, sollevando una torre vacillante che aveva costruito. I suoi occhi brillavano di orgoglio e di gioia infantile. Io seduta sul divano con un libro in mano, alzo lo sguardo e le sorrisi. "È bellissima, tesoro! Sei stata bravissima." Sophie si girò di nuovo verso le sue costruzioni, decisa a fare la torre ancora più alta. La sua lingua spuntava leggermente tra le labbra mentre concentrava tutta la sua attenzione su ogni blocco. A volte, un pezzo cadeva, facendole emettere un piccolo suono di frustrazione, ma non si arrendeva mai. Raccoglieva il pezzo e ricominciava. Il tempo sembrava sospeso mentre Sophie giocava. Ogni tanto si fermava per osservare con attenzione la sua creazione, inclinando la testa di lato come per valutarne la simmetria. Poi, con una risata leggera, riprendeva a costruire. Fuori, il sole continuava a calare, immergendo il mondo in una luce sempre più tenue e dorata. Le ombre si allungavano sul pavimento, danzando intorno alla piccola Sophie e alle sue costruzioni. L'aria era calda e tranquilla, riempita solo dal leggero ticchettio dell'orologio sulla parete e dai suoni sommessi della città in lontananza. Alla fine, la torre di Sophie raggiunse un'altezza impressionante. Lei si alzò in piedi, scrutandola con un'espressione di trionfo. È una bambina felice. Posai il libro sul divano e mi avvicinai per ammirare il suo lavoro. "Hai fatto un lavoro fantastico, Sophie. Sei una vera architetta." Sophie ridacchiò, gonfia d'orgoglio. Iniziò a smontare la torre con delicatezza, pronta a creare una nuova meraviglia. Mentre il giorno scivolava lentamente nella sera, la piccola Sophie continuava a giocare, immersa nel suo mondo di colori e forme, dove ogni pezzo trovava il suo posto perfetto e ogni costruzione era una piccola opera d'arte.
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Hidden Feelings
Romansa"Quello che il cuore comprenderà domani...il cervello lo comprenderà oggi.. potrà essere esilarante ma e proprio per questo che mi sono innamorata di lui " #love (Quest'opera è coperta da Copyright © - tutti i diritti sono riservati all'autore ●vitt...