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I giorni seguenti andarono abbastanza bene per Draco, era anche riuscito a prendere uno dei voti più alti della classe nella lezione di incantesimi, ma lui e Potter non si rivolsero la parola, e questo a lui quasi mancava (anche se non voleva ammetterlo, e continuava a insistere con sé stesso che gli mancava soltanto infastidire lui e i suoi "amichetti")
Tra pochi giorni ci sarebbe stata la prima partita di Quidditch dell'anno (Serpeverde contro Grifondoro) e Draco decise di non pensare ad Harry e di concentrarsi esclusivamente sugli allenamenti. Si allenò giorno e notte, voleva assolutamente vincere e vedere le facce sconfitte e tristi dei Grifondoro.

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Era arrivato il giorno della partita e Draco era più carico che mai. Le due squadre entrarono in campo e quando l'arbitro fischiò, tutti si alzarono in aria, sistemandosi ognuno nella propria posizione. Il tempo non era proprio dei migliori: il cielo era oscurato da grandi nuvole grigie e si poteva prevedere che tra poco avrebbe piovuto.
"ALTRI 10 PUNTI A GRIFONDORO!"
I serpeverde stavano perdendo e dalla faccia di Draco si poteva notare la sua frustrazione, fin quando non intravide il boccino d'oro a circa un metro di distanza da lui. Partì subito verso esso come un fulmine e iniziò ad inseguirlo per tutto il campo. Proprio in quel momento, Harry, che era il cercatore dei Grifondoro, si affiancò a lui ed entrambi continuarono a sfrecciare dietro al boccino. Harry andò addosso a Draco, dandogli una spinta e lui fece lo stesso. Continuarono così per un po' e le spinte diventavano sempre più brusche e forti, fino a che Draco scaraventò Harry sugli spalti dei Corvonero, guardandolo con il suo solito ghigno sul volto. Per poco non cadde a terra, ma fortunatamente riuscì a tirarsi subito su e continuò a seguire il boccino. Quest'ultimo iniziò a salire sempre più in alto e i due ragazzi lo inseguirono. Ormai non riuscivano più a vedere il campo per la troppa nebbia. Pian piano il tempo peggiorava sempre di più, fino a che per la troppa nebbia non si riusciva a vedere praticamente nulla, tranne le sagome dei due cercatori. Harry allora decise di scendere un po' di quota, quando all'improvviso si fermò guardando in alto.
"Malfoy! Ci conviene scendere, è troppo rischioso stare qui" urlò.
"Sta zitto, Potter! Questa partita la vinceremo noi, non mi importa dei tuoi tentativi per non farmi raggiungere il boccino"
"Ma sei cretino?! Non lo sto facendo per vincere, stavo cercando di avvertirti che se non scendiamo, rischiamo di non tornare mai più al campo, hai capito cosa intendo. Non vedi che quasi non riusciamo neanche a tenerci in aria per il vento e la piog-" non finì di parlare che Draco sfrecciò ancora più in alto, scomparendo dalla vista di Harry.
"Confermo che sei un cretino" affermò tra sé e sé e poi andò alla ricerca del serpeverde. Intanto i professori e tutti gli alunni iniziarono a preoccuparsi non vedendo scendere i due ragazzi, e visto che ormai era diventato impossibile giocare, la partita terminò.
"DRACO! TORNA INDIETRO!" Urlò harry invano mentre lo inseguiva, ma Draco sembrava non ascoltarlo.
Ad un tratto il biondo svenne: si staccò dalla scopa lentamente e iniziò a precipitare giù... sempre più velocemente...

~I hate you~ DRARRY Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora