Capitolo 5

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Tornai a casa da scuola a piedi, in fin dei conti non mi faceva affatto male camminare un pò. Anzi dovevo al più presto ricominciare a correre o a fare qualunque tipo di esercizio fisico. 

Quel pomeriggio Morgana mi aveva invitato a casa sua per studiare, ma era ovvio che avremmo fatto tutto tranne che quello. Poi speravo che in casa ci fosse anche il suo gemello. Non sapevo nemmeno perchè ci speravo. O forse non volevo ammetterlo a me stessa.

Aprii la porta di casa e trovai mio padre ridere ad una battuta di una donna. Non sapevo minimamente chi fosse, da dove venisse e che cosa ci facesse in casa. Ottimo.

 - Ciao tesoro, ti volevo presentare Linda - disse mio padre abbassando il bicchiere di vino che aveva in mano. Stava bevendo con una donna in casa prima di cena. Tutto molto sospetto. Avanzai un pò titubante, buttando malamente lo zaino per terra. - Piacere Evangeline - e con tutta la cortesia e gentilezza che mi avevano insegnato i miei le tesi la mano. - Che piacere immenso conoscerti, tuo padre mi ha molto parlato di te - disse abbracciandomi al posto di stringermi la mano. 

Rimasi lì un po impacciata, dandole qualche colpetto con la mano sulla schiena. 

Ero abituata ad abbracciare solo mio padre e le mie amiche, non sapevo nemmeno chi fosse questa donna.

- Spero solo cose positive allora - dissi un pò a disagio  dopo essermi staccata dall'abbraccio. - Quindi uscite insieme - dissi annuendo facendo finta di sembrare felice, mio padre lo notò. Non è che non volevo che uscisse con un'altra donna, anzi tutt'altro. Ma la mamma è sempre la mamma e un pò mi dispiace che il suo posto venga preso. Ma ero sicura che prima o poi sarebbe dovuta accadere, in fondo mio padre era simpatico e belloccio per la sua età. Quindi dovevo mostrarmi felice per lui e tutto ciò che mi aveva dato dalla morte della mamma. - Direi più che stiamo cominciando a conoscerci, è una mia collega di lavoro, appena arrivata - disse mio padre avvicinandosi a Linda. - Va bene, ora però vado a casa di Morgana che sarebbe la nostra vicina - dissi aspettando una sua conferma. - Si tesoro, se succede qualcosa chiamami - mi rispose lui bonario. - Certo papà. Linda ci si vede - dissi mentre mi recavo sulle scale.Sospirai, spero che quella donna non faccia soffrire mio padre. Salii di sopra e prima di uscire mi diedi una sistemata al viso. Misi dei jeans neri strappati e un maglioncino rosa elettrico, optai anche per una doccia poichè a scuola avevo fatto educazione fisica.

Successivamente, mi recai alla casa vicina, bussai alla sua porta e mi venne ad aprire un ragazzo - Non riesci a starmi troppo lontana Evy? Lo so che mi ami, ma sai seguirmi fino a casa lo trovo veramente eccessivo, devo chiamare la polizia forse? - iniziò Seth appena fresco di doccia con i capelli bagnati, ma aveva addosso la tuta con una maglietta ancora bagnata che faceva intravedere degli addominali ,non male pensai. 

- Quand'è che la finirai di dire cavolate? - risposi imbarazzandomi un pò. - Fino a quando morirò, quindi credo mai - rispose ridendo. - Non penso tu sia immortale Sethy - risposi. - Questo lo pensi tu - e mi fece l'occhiolino. Non capivo bene cosa volesse dire, ma infondo era Seth. - Poi Sethy non mi fa per niente virile -continuò lui mentre entravo in casa. - Quando la finirai di chiamarmi Evy io la finirò di chiamarti Sethy - lo sfidai. - Tu ti lamenti per tutto, ma è proprio questo il bello - e si aggiustò i capelli. - Ehi cane e gatto avete finito di bisticciare? - intervenì Morgana che era scesa dalle scale. - Non credo finiremo mai sorella - e mi fece quel sorrisetto. Poi se ne andò fuori dalla porta senza nemmeno salutarci.

 - Credo che un pò lo odio - dissi sincera a Morgana. - Seth è così, tranquilla dopo vedrai che sa essere anche una brava persona - e mi fece un sorriso caloroso. Si vede che voleva bene al fratello. Ci stavamo recando verso le scale, dirette in camera sua; quando ad un tratto sbucò dalla cucina una donna. - Morgana perchè non mi presenti la nostra ospite? - disse venendoci incontro. - Evangeline ti presento mia madre Jessica, mamma ti presento Evangeline - le rispose Morgana. Rimasi completamente scioccata, sembrava sua sorella al posto di sua madre. Aveva un aspetto molto giovanile, sembrava avesse sui venticinque anni. - Oh salve, molto lieta di conoscerla - dissi io timida. - Tranquilla cara non mi dare del lei, è un piacere tutto mio - mi rispose gentilmente. - Sembrate sorelle - dissi completamente sincera. - Si c'è lo dicono in molti - mi rispose Jessica, lanciando uno sguardo complice con sua figlia. - Senti cara ti va di rimanere a cena da noi questa sera? - continuò. - Si che bello, Evangeline non puoi dire di no! - esclamò tutta allegra Morgana. - Certo, se per voi non è un problema - dissi contenta. - Bene, mamma andiamo a spettegolare un pò - e la mia amica mi spinse gentilmente verso le scale. - Divertitevi ragazze - e vidi la madre entrare in cucina. 

Avvertii tramite messaggio mio padre del fatto che sarei rimasta a mangiare da Morgana e nel frattempo entrai nella camera di Morgana. Era completamente tappezzata da poster di band rock ed aveva tutti i muri dipinti di rosso sangue.

 - Wow fa un pò paura la tua camera Morgana - dissi sincera ridacchiando. - Si ho gusti un pò particolari - mi rispose lei in imbarazzo. Decidemmo di stenderci sul suo divano, mangiando patatine e parlando un pò di tutto. Notai che evitava sempre gli argomenti riguardante le sue origini o la sua famiglia in generale. Non indagai più di tanto, in fondo ci conoscevamo da pochissimo. - Sei proprio strana Morgana - dissi mentre eravamo stese a pancia in su sul suo letto gigante. Lei girò la testa verso di me, ora i nostri visi erano allo stesso livello. - Spero strana in senso buono - sorrise lei. - Si credo proprio di si - risposi tranquilla io. Credo che tra noi due sarebbe nata una splendida amicizia. - Non che tu sia troppo normale - replicò lei piccata. - Però non lo do a vedere - risposi misteriosa. 

- Un pò come Tommy Shelby in Peaky Blinders - disse Morgana citando una delle mie serie preferite. Io mi sollevai sui gomiti e la guardai un pò stupita - Non potevi fare citazione migliore - le risposi e ridemmo. - Lo so che anche tu ami quella serie - parlò lei pacata. 

Mi distesi di nuovo, nella mia posizione iniziale, mentre lei si girò a pancia in giù. - Non hai un ragazzo? - le chiesi curiosa, cambiando totalmente argomento. Lei sembrò rifletterci un pò, ma poi parlò - E' abbastanza complicato in realtà - e mi guardò. - Complicato in che senso? - dissi molto curiosa. - Diciamo che ci amiamo tantissimo, ma non vive qui - sospirò malinconica. - E' della città da cui te ne sei andata - confermai. - No, quando ci siamo trasferiti noi si è trasferita anche la sua famiglia, per una questione...complicata- mi guardò alludendo alla parola di prima, poi continuò - Quindi ora andiamo avanti a video chiamate - ridacchiò, anche se non era un sorriso a trentadue denti. - Meglio di niente, sono sicura che primo o poi riuscirete a trovare un vostro equilibrio - e le diedi una carezza affettuosa alla spalla.

- E tu? Che mi dici - mi chiese Morgana. - Diciamo che non sono mai stata fidanzata - e diventai tutta rossa. - Ma guarda un pò, chi se lo aspettava - mi fissò meravigliata. - E già, non ancora trovo un ragazzo che mi faccia perdere la testa - e fissai il soffitto di camera sua. Qualche anno fa ero uscita con dei ragazzi, ma nessuno mi ispirava più di tanto. Non riesco a trovarmi caratterialmente con i maschi della mia età, o forse avevo incontrato solo quelli sbagliati. 

Incominciammo a fare qualche compito insieme, scambiandoci idee e ridendo. Ci divertimmo molto insieme e i minuti scorsero senza problemi.

- Ragazze scendete, è pronta la cena! - ci urlò la mamma di Morgana dopo qualche ora. - Devo dire che siamo state proprio brave su questo testo di inglese - dissi io soddisfatta. - tutta opera mia - si vantò - Sono io il genio del duo- continuò vantandosi, ma anche ridendo. - Stanne convinta- risposi facendo la finta offesa. Morgana poi disse - Andiamo che ho una fame da lupo -.


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