▶️Capitolo 5

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ISABEL'S POV
"No Liam, non andartene, non lasciarmi" supplico tra un singhiozzo e l'altro, tendendo una mano verso il ragazzo che con passo svelto raggiunge il portone d'ingresso. Il terreno sotto di me è come se stesse cedendo, la vista inizia ad offuscarsi e mille sono le paure che attraversano violentemente il mio corpo, facendomi sbandare da una parte all'altra, ritrovandomi di seguito sdraiata dolorante sul pavimento freddo della stanza.
"No Isabel, tu ormai hai lui" ribatte Liam, indicando con l'indice la porta dietro di me.
Mi volto lentamente e una figura slanciata appare alla mia vista. Le lacrime che scendono velocemente non mi permettono di mettere a fuoco l'uomo che man mano avanza verso la mia postazione, afferrandomi da sotto le ascelle e mettendomi in piedi con una mossa rapida. Sbatto più volte le palpebre per riconoscere colui che ora abbraccia il mio corpo. Richard. Che ci fa lui qui? Perchè mi ha raggiunta?

"Isabel, amore" mormora accarezzandomi la guancia.

"R-Richard che ci fai tu qui?" Domando con un tono di voce incrinato.

"Ecco, vedi... Tu hai lui. Non hai bisogno di me" la voce di Liam sovrasta la mia.

"No Liam, ti prego, non lasciarmi" piango più forte, dimenandomi dalla presa salda di Richard.

"Beh... Allora non ti tocca altro che scegliere" sussurra Liam abbassando lo sguardo.
"Me... O lui" continua incrociando i miei occhi.

Mi volto prima da Richard, e poi verso Liam, ripetendo il movimento un paio di volte, come se fossi ad una partita di tennis. Un senso di disorientamento invade il mio corpo. Dove sono? Perchè sono qui?

Liam o Richard? Chi amo veramente?

La domanda mi rimbomba nella testa, sento solo il suo eco, accompagnato dal dolore della presunta risposta. Qualcuno qui soffrirà. Sarò io o sarà uno di loro? Devo seguire il cuore.

L'immagine della stanza, di Liam e di Richard diventa sempre più sfocata, le pareti iniziano a girarmi intorno mentre "Me... O lui" echeggia all'interno della stanza e mi ritrovo costretta a prendere una decisione...

Mi sveglio di soprassalto da un sogno... O dovrei chiamarlo incubo? Che cosa vorrà significare? Una scelta. La vita è fatta di scelte, bisogna solo scegliere quelle giuste.

Mi alzo dal letto e, non curante del mio aspetto mattutino, scendo in soggiorno. Non c'è nessuno a oziare sul divano sfogliando un giornale o guardando la tv, né mamma ai fornelli di là in cucina. Scosto le tende e la luce entra pigra nella stanza, diffondendo il suo leggero bagliore. La finestra mostra la neve che ricopre le strade di Londra, mentre dell'altra continua a scendere a fiocchi. La gente è già fuori a passeggiare, stringendosi nei cappotti pesanti e avvolgendosi nelle sciarpe dai colori tenui a quelle dalle fantasie più bizzarre. Sfoggiano tutti un bel sorriso e trasmettono felicità e tranquillità alla gente del posto.

Dei passi distolgono la mia attenzione, riportandola al ragazzo in pigiama dietro il divano.

"Buongiorno Liam"

Si schiarisce la voce per poi ricambiare il saluto e rifugiarsi in cucina.

Le parole che mi ha detto ieri sera ritornano rapidamente nella mia mente, tormentando ogni posto angusto della mia testa.

Ti amo, ti amo, ti amo..

Due parole che si ripetono più volte, stordendomi, colpevoli dell'accelerazione improvvisa dei battiti del mio cuore.

"Vuoi fare colazione?" La voce di Liam mi riporta alla realtà.

Annuisco e, con un sorriso soddisfatto, rientra in cucina.

Torna in salone circa dieci minuti dopo.

"È pronto" annuncia.

Strisciando i piedi per terra raggiungo la cucina, nella quale un tavolo rotondo campeggia in un angolo della stanza. Cupcakes e altre varie delizie lo riempiono, diffondendo il loro profumo invitante. Mi siedo di fronte a Liam che tiene gli occhi fissi sui miei e sento bruciare la mia pelle sotto il suo sguardo.

"Hai freddo? Stai tremando..." chiede il ragazzo.

"Un po'" confesso.

"Aspetta un minuto" mugola per poi lasciare la cucina.

Ritorna dopo con un plaid rosso natalizio che mi avvolge intorno alle spalle per poi stringerle.

"Va meglio?" domanda.

"G-grazie" borbotto sorpresa dal suo gesto.

Mangiamo in un silenzio imbarazzante e un'aria tesa ci circonda. Finisco ciò che ho nel piatto e aiuto Liam a sparecchiare, sentendo l'assordante rumore dei piatti che sfregano l'uno con l'altro mentre li appoggiamo nel lavabo.

"Grazie per la colazione" dico rivolgendogli un mezzo sorriso e dirigendomi in stanza.

Sono stata bene con Liam. Ripenso a quando ha appoggiato il plaid sulle mie spalle e a quando le ha massaggiate delicatamente con entrambe le mani... Mi sono rilassata sotto quel magico tocco durato pochi secondi, ma tanti per farmi rabbrividire. In fondo, è sempre stato dolce e premuroso nei miei confronti...

Ripenso a Richard e la preoccupazione si fa spazio in mezzo ad un mare di domande... Forse sono convinta che solo lui possa farmi stare bene, sono convinta che lo amo, ma forse, quello che provo realmente per lui, è solo compassione. Con Liam è diverso. Ogni volta che mi sfiora, o che mi guarda, sento che il filo che ci lega non si è ancora spezzato del tutto, sento che tra i nostri sguardi c'è ancora quel senso di complicità che un tempo ci accomunava e ci rendeva felici e innamorati. Forse, nonostante tutto, provo ancora qualcosa per Liam.

I pensieri incoraggiano le lacrime a scendere giù. Mi sdraio e mi avvolgo nel calore che il mio corpo emana, riscaldando le coperte sotto e sopra di me. I singhiozzi che mi attraversano dentro sono tanti e il mio corpo è scosso da essi ogni volta che escono dalla mia bocca, facendomi tremare. La porta si apre lentamente e il letto si piega leggermente all'aggiunta del peso di un altro corpo sopra di esso.

"Ehi Isabel... Ehi, cosa c'è che non va?" una mano si poggia sulla mia spalla, scuotendomi delicatamente. Liam è seduto accanto a me, io gli do le spalle, le coperte tirate su fino al mento.

"Ehi, parlami, per favore" insiste con un tono di voce più dolce.

"N-non ho niente" mi sforzo di dire, tirando su col naso, la voce scossa dai tremiti che percorrono violentemente il mio corpo.

"Beh, a me sembra proprio il contrario" ridacchia Liam per poi stendersi accanto a me, coprendosi con le coperte.

Le sue braccia forti mi avvolgono in un abbraccio affettuoso di consolazione come per dirmi 'Io sono qui, sfogati'... Un gesto che apprezzo molto.

"Sai che puoi dirmi tutto..." continua Liam sfregandomi la mano lungo la schiena.

"Ci sono io... Va tutto bene" sussurra stringendomi più a sé.

"Ora, dimmi cosa hai... Sai che non posso vederti così" mormora asciugandomi la guancia bagnata.

"Non lo so" dico con un filo di voce.

"Non è vero. Dimmelo" insiste guardandomi negli occhi.

"Ho riflettuto molto e in fondo" faccio una pausa e tiro col naso "I-io ti amo ancora" confesso sprofondando nell'incavo del suo collo e stringendomi più a lui.

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