sixteen;; 𝟎𝟒:𝟐𝟏 𝐀𝐌

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Mi risvegliai improvvisamente con la testa che mi pulsava leggermente e non ricordando bene cosa fosse successo il giorno prima.
Spostai lo sguardo perlustrando l'ambiente, concedendomi un momento per osservare meglio la stanza in cui mi trovavo.
La camera, oltre le pareti di un marrone molto chiaro, non aveva un arredamento troppo complesso: proprio di fronte la porta d'ingresso si trovava il letto con ai lati i comodini; nell'angolo a destra un modesto appendiabiti e di fianco, una piccola scrivania in legno, infine, sulla sinistra una porta che mi sembrò di capire portasse al bagno.
A poca distanza dal comodino sul lato di Fred, c'era un grosso armadio in legno e, di fianco alla porta di ingresso, notai appesa al muro una fotografia come quelle babbane che raffigurava me, Fred e George, nemmeno ricordavo più il momento in cui ci era stata scattata però era davvero bella.
Mi portò una certa nostalgia quella foto. Fred aveva un espressione seccata ma divertita, il braccio avvolto intorno alle mie spalle mentre io sorridevo guardandolo, era bagnato fradicio dalla testa ai piedi. Una mano la tenevo tra i suoi capelli, con l'altra davo il cinque al suo gemello, quasi piegato in due per le risate e compiaciuto per lo scherzo evidentemente ben riuscito; quanto mi mancavano quei momenti.
E infine, dall'unica finestra della stanza, sopra la scrivania, penetrava, da uno spiraglio tra le tende gialle, la flebile e romantica luce del chiaro di luna; in quel momento, vedendo il piccolo satellite luminoso, pieno e alto nel cielo, coperto in minima parte da due nuvole, mi sembrò quasi di sentire un ululato che mi fece rabbrividire.

Smisi di concentrarmi troppo sui colori e sui dettagli e bastarono i vestiti sparsi per terra, la bottiglia mezza vuota di whisky incendiario e i cartoni della pizza sul comodino per farmi tornare alla realtà con un sorriso stampato in faccia. Probabilmente, anzi, sicuramente, quello di ieri era stato il giorno più bello della mia vita.
Dopo essere arrivata nella stanza in cui mi trovavo ora, però, oltre a ricordare il corpo di Fred privo di abiti e caldo contro il mio, riuscivo a rammentare davvero poco.

Mi coprì il corpo nudo col lenzuolo e mi girai verso Fred che dormiva beatamente e arrotolato completamente tra le coperte, sorrisi, era così bello che non riuscì a trattenermi dall'accarezzargli il viso.
«Ti amo»sussurai lievemente «aspettavo da tutta un vita questo momento.» mimai con le labbra.
Osservai l'orologio sul comodino; segnava le 4:21.
Non avevo la minima voglia di riaddormentarmi, ero tutta sudata così decisi di fare una doccia.
Scesi dal letto rabbrividendo al tocco dei miei piedi scalzi con il pavimento in legno congelato.
Alzandomi in piedi, persi un po' l'equilibrio, tanto che mi appoggiai al comodino per non cadere; la bottiglia vuota sul comodino era solo la prima delle tre che trovai nella stanza, dovevamo aver bevuto davvero tanto.
Mi avvicinai all'appendiabiti camminando in punta di piedi per non fare rumore e cercai nella giacca di Fred la sua bacchetta in modo da rimettere a posto tutto quel disastro. Infilando la mano nella tasca però, trovai solo la carta di una caramella e un bigliettino ripiegato su sé stesso. Presa dalla curiosità aprì il biglietto riconoscendo la scrittura in quella di George "con tanti auguri fratellino, mi raccomando fanne buon uso."
Inizialmente non ero molto sicura, poi mi sembrò di sentire un odore fin troppo forte di caramello, libri e polvere da sparo; capì immediatamente che quella era la caramella che Fred stava mangiando quando eravamo arrivati in negozio perché la carta era ancora appiccicosa. Arrivai poi alla conclusione che si trattava di una caramella all'amortentia, collegai tutto e mi resi conto che quello che avevo vissuto ieri era stata tutta una finzione, tutta colpa di uno stupido filtro d'amore.

Fred non era innamorato di me, non lo era mai stato e mai si sarebbe innamorato di me con tutte le ragazze che gli andavano dietro, più grandi e belle di me.
Avevo appena fatto l'amore, per la prima volta oltretutto, con una persona che si trovava sotto l'effetto di un incantesimo, avevo detto i miei primi ti amo, a qualcuno che mi vedeva attraverso un filtro d'amore.
Mi sentì il mondo crollarmi addosso.
Le gambe deboli e tremolanti, la testa pulsante e il cuore cadermi dal petto per poi frantumarsi in mille pezzettini come se fosse fatto di vetro, ogni scheggia mi stava trafiggendo da dentro, sentivo lo stomaco piegarsi in due, gli occhi stra colmi di lacrime, le guance umide, il naso gonfio; un brivido mi percorse la schiena e caddi in ginocchio, piangendo.
Non mi ero mai sentita più fragile di così nella mia vita.
Ero passata dal sentirmi la persona più felice e fortunata del mondo, al sentirmi una completa nullità. Rabbrividivo sempre più, ma non per il freddo, ma per tutti quei sentimenti che mi stavano tempestando l'animo e che me lo stavano distruggendo a poco a poco.

only me and you;; fred weasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora