eighteen ;;"I love you.I love you I love you I love you."

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inspirational quote:
«i'd like to laugh with you
for the rest of my life»

fred's pov

Arrivammo fuori il negozio e Angela si guardò intorno incuriosita.
«Che ti aspettavi? Una limousine fuori al negozio?» dissi io.
«No stupido» rispose ridendo «stavo solo cercando di capire dove vuoi portarmi visto che la strada è completamente deserta»
«E chi ti ha detto ti avrei portata qui a Diagon Alley?» feci un sorriso compiaciuto.
«Ah-ehm» abbozzò un sorriso imbarazzato «allora dove andiamo?» 
«Tu dammi la mano e chiudi gli occhi» dissi porgendole la mano «e aprili quando te lo dico io»
Angela poggiò il suo palmo sul mio e mi guardò dritto negli occhi, mi lanciò un'espressione perplessa ma sorridente, poi, abbassò le palpebre.

Mi concentrai per farci smaterializzare insieme e quando sentì la terra comparire di nuovo sotto i miei piedi, rivolsi lo sguardo ad Angela.
«Ora puoi aprirli» cominciai a provare un po' di agitazione quindi tirai un respiro profondo.
Angela aprì gli occhi e guardò prima, l'imponente e illuminata struttura metallica parigina che si trovava di fronte a lei, poi, me.
Aveva la bocca semiaperta per lo stupore e gli occhi sprigionavano un particolare luccichio, mi strinse la mano con più forza: spostava lo sguardo, incredula, dall'uno all'altro.
«Frederick Weasley tu sei un pazzo.» camminò in avanti continuando a mantenere lo sguardo fisso sulla Torre Eiffel «no non ci credo, forse sto solo sognando»
«Idiota, è tutto vero» mantenni un tono sicuro di me.
Mi lanciò un'occhiataccia, poi si passò una mano tra i capelli e la bocca semiaperta si trasformò in uno splendido sorriso.
Feci un sospiro di sollievo, contento di essere riuscito a stupirla «Devo pur farmi perdonare in qualche modo» scossi le spalle con nonchalance.
«Bastavano le scuse dell'altra volta» fece lei, quasi in tono di rimprovero.
Mi ritornarono alla mente lo sconforto e il disagio che avevo provato nel rendermi conto di non ricordare assolutamente nulla di quel giorno.
«Ah beh, se proprio vuoi tornare indietro» le presi il polso «mi dispiacerebbe un po' perdere la prenotazione al ristorante. E anche quella nella camera d'albergo con terrazzino che affaccia sulla Torre Eiffel, ma se non vuoi, non fa niente. Mica posso obbligarti.» feci le spallucce.

Angela cominciò ad avvicinarsi a me; i suoi movimenti erano lenti e mentre camminava non interruppe nemmeno per un secondo il contatto visivo e il suo era sguardo era provocante. Per un secondo, tutto quello che avevo intorno, svanì, eravamo rimasti solo io e Angela. Mentre mi veniva incontro le fissavo le labbra carnose, la gola si seccò d'improvviso, mi sembrò di perdere la parola è ebbi l'impressione di perdere dei battiti. Angela fu più eccitante del previsto.
«Se proprio vuoi obbligarmi» mi fece l'occhiolino «farò uno sforzo e resterò qui con te» rise e mi abbracciò. Inizialmente non reagì, rimasi immobile mentre pensavo ancora alla scena di pochi secondi prima, poi la strinsi anche io.
«Sei felice?» dissi.
«Tanto» rispose.
La guardai attentamente e sorrisi «Lo sai che stai proprio bene vestita così?»
Si staccò dall'abbraccio e si girò coprendosi il viso con le mani, i suoi capelli presero un colorito rosa acceso.
«Oddio scusa. È che non sono abituata a vestirmi così, mi fa uno strano effetto» si girò tenendo lo sguardo rivolto verso il basso, mentre si toccava i capelli rossi per l'imbarazzo.
La riavvicinai e la strinsi forte «Era solo un complimento»
«Lo so, scusa» disse con voce flebile mentre i suoi capelli tornarono corvini con una venatura rosa sulle punte.
Sorrisi «Non scusarti»
I nostri visi erano vicinissimi, le sfioravo la guancia con il naso e respiravo piano cercando di trattenermi dal dire o fare qualsiasi cosa avrebbe potuto metterla in imbarazzo.

«Quindi dove andiamo a mangiare?» si scostò e rimase a fissarmi.
Mi guardai intorno incerto e, seguendo i cartelli stradali e sforzandomi di ricordare la strada, riuscì a trovare il ristorante.
Quando ero venuto giorni fa, ero talmente preso dallo sconforto e dal terrore di fallire che non mi ero concesso nemmeno un secondo per ammirare la bellezza e il fascino di questa città. La presenza di Angela, il suo sorriso seducente e i suoi occhi, i suoi magnifici occhi che sembravano una piccola costellazione luminosa, rendevano l'atmosfera ancora più magica. Avrei pagato oro per passare più momenti così, insieme e da soli.

only me and you;; fred weasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora