twenty-three;; in vino veritas

16 0 0
                                    

fred pov's

il vestito color cremisi ricadeva sul suo corpo elegantemente, il caschetto corvino contrastava la sua pelle chiara, il rossetto scuro le illuminava il volto ed io mentre la
guardavo non riuscì a fare a meno di restare a bocca aperta.
«aiutami fred» si avvicinò a me è si girò di schiena indicandomi i laccetti del vestito «devi solo stringerli, io da sola non riesco»
con movimenti minimi e leggeri cercai di stringerle il vestito, osservando la sua schiena seminuda, pensando a quanto morissi dalla voglia di baciarle il collo; terminai con un fiocco e si girò di fronte per farsi vedere.
«che ne pensi?» irrigidita, cominciò a passarsi le mani sulla gonna e a dondolarsi prima a destra e poi a sinistra.

«incantevole» pendevo completamente dalle sue labbra: la sua bellezza era qualcosa di indescrivibile.
parole umane non sarebbero bastate per esprimere ciò che pensavo di lei e della sua bellezza. non occorrevano nemmeno parole perché i miei sguardi bastavano a riempire i silenzi delle cose non dette, perché quelle cose erano tutte li, tutte nella mia testa.

abbassò lo sguardo e sorrise, eravamo soli in camera mia ma sembrava lei pensasse la stessero guardando tutti. si sentiva insolitamente inadeguata e a disagio: mi avvicinai a lei e le poggiai una mano sulla guancia.
la sua testa si alzò lentamente verso di me e mi guardò dritto negli occhi con fare innocente.
«stai benissimo, non essere così agitata. è solo un matrimonio» le lasciai un bacio sulla fronte e con il pollice le pulì la zona inumidita, ma lei cercò di fermarmi.
«i grandi eventi mi mettono ansia. non sai al ballo del ceppo prima di degnarmi di scendere quanto tempo ho passato a guardarmi il vestito e a cercare di sistemarlo» disse d'un fiato.
«eri stupenda anche allora, te lo posso assicurare. riuscisti a rubare a me, il re degli scherzi, la scena. quasi quasi gli invitati guardavano più te che le accompagnatrici dei partecipanti al torneo: assurdo. io non ti inviterò mai più a nessun ballo, non ho voglia di sfigurare per colpa tua» mentre parlavo, angela era tornata allo specchio, cercando ancora di sistemarsi «eddai lo sai che scherzavo, non ti lascio senza accompagnatore al matrimonio»
ero solo il suo accompagnatore per il matrimonio, solo quello e nient'altro.
una lancia dritta nello stomaco arrivò e si spezzò dentro di me. ero solo il suo accompagnatore. saremmo potuti sembrare fidanzati agli occhi degli invitati, ma io ero solo il suo accompagnatore.

«freddie e i capelli? ti piacciono corti? non so perché li
ho tagliati così corti. forse lo sono troppo. forse neri sono troppo seriosi. e se provassi a farli diventare colorati? oppure più lunghi? credi la frangetta mi possa stare bene?»
i capelli cominciarono a prendere una sfumatura rossastra, poi bionda, poi azzurra.
le misi una mano sulla spalla e tornarono neri corvini: aveva imparato a controllare così bene il cambio colore dei capelli che a volte dimenticavo lei fosse in parte metaforfusmago come tonks «i capelli sono perfetti. ti stanno benissimo»
annuì e rimase in silenzio, credevo avesse finito e invece: «sicuro il vestito non mi imbarchi?»
«si? no? ma che vuol dire?»
«che mi fa sembrare una barca. idiota»
«tu sei idiota perché non la smetti con questo vestito. sei bellissima. ora mettiti le scarpe e muoviti che dobbiamo scendere in cucina.» presi le scarpe da terra e gliele passai. angela si sedette sul letto e se le infilò, si guardò un'ultima volta allo specchio e poi si girò verso di me, intento nel mettere la cravatta. non riuscivo ad imparare mai, eppure la mettevo tutti i giorni- il trucco stava nel fatto che il nodo fatto da george non lo scioglievo mai quando la
toglievo.
«ma che cazzo stai facendo. è orribile» mise le mani  fra le mie e sciolse la cravatta.

poggiai la fronte sulla sua e dovetti abbassare solo di poco  il collo perché con i tacchi era leggermente più bassa di me.
«che hai frederick? ti sei depresso perché non sai fare il nodo per la cravatta?» disse lei guardandomi negli occhi.
«ma che, so di non saperla annodare. è che- stavo pensando al fatto che uno dei miei fratelli si sta per sposare.»
«e quindi?» lo chiese come se non fosse ovvio.
«è un po' deprimente, capisci? stiamo tutti invecchiando»
«parla per te, io sono nel fiore dell'età e della mia giovinezza, al massimo tu sarai vecchio»
sbuffai «sai che non intendo questo. voglio dire che il tempo sta passando, più velocemente di quello che sembra. ed è...deprimente.»
«non me ne parlare frederick, sei anni fa ti guardavo male sull'hogwarts express e ora vivo praticamente a casa tua, lavoriamo insieme e stiamo insieme ventiquattr'ore su ventiquattro: di certo non era questo quello che volevo ma non posso lamentarmene nemmeno. voglio dire, è successo tutto così in fretta che non ho avuto tempo nemmeno per lamentarmi abbastanza»
«sei un'idiota angelina. una grandissima idiota»
«ecco, anche questo: quando è successo? tre anni fa più o meno ero la tua piccola malandrina ora sono un'idiota. le cose avvengono troppo velocemente, mi sono persa dei passaggi. sono offesa sai? ormai solo insulti»
«tu mi insulti sempre ora tu ti offendi per un po' di niente»  sbuffai «sei assurda.»
«e dillo che mi vuoi bene pure per questo, andiamo» sorrise e non riuscì a resistere.
«hai tremendamente ragione» rimasi a guardarla sorridendo a mia volta.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: a day ago ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

only me and you;; fred weasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora