five;; perchè ti preoccupi per me?

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Scrissi "devo essere più disciplinata" sulla pergamena bianca e cominciai a sentire un forte bruciore sulla mano sinistra, non gli diedi peso e continuai a scrivere.

Il bruciore era sempre più forte e iniziavo a sentire qualcosa di caldo scorrere sulla mano. Mi guardai il palmo della mano e notai inciso sulla carne la frase che stavi scrivendo sulla pergamena.
Capii che la penna d'oca, per scrivere, non usava l'inchiostro ma il sangue; mi girai verso Harry e vidi che anche lui si stava guardando la mano dalla quale cominciava a scorrere del sangue.

La ferita si stava facendo sempre più rossa e profonda e mentre scrivevo pensavo a cosa avrebbero detto Fred e George se mi avessero vista in questo stato.
Dovevo aver scritto quella frase una ventina di volte quando la Umbridge ci fece andare via; la mano bruciava in un modo assurdo e del sangue che ero riuscita ad asciugare con un tovagliolino colava sul mio palmo

«Allora, come facciamo?»dissi
«Non lo so Angela, ma non credo sia sicuro dirlo» rispose sistemandosi gli occhiali.
«Hai ragione io non mi faccio vedere da Fred, George o da qualsiasi altra persona con la mano ridotta così»presi la bacchetta e disinfettai a me ed Harry la ferita, si notava ancora molto ma almeno non era sporca di sangue.

Ci recammo con passo lento alla torre Grifondoro e appena arrivai Fred e George mi vennero incontro per stritolarmi in un forte abbraccio.
«Come mai così tanto tempo?» chiese George
«Vi ha fatto qualcosa?» disse Fred preoccupato.
«No no non vi preoccupate niente di che» risposi nervosa
«Oh vabbe come vuoi, l'importante è che tu stia bene. Comunque avevo promesso ad Angelina una cosa quindi ora vado, a dopo» detto questo, George mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò sorridente mentre io e Fred ci andammo a sedere sul divano di fronte al caminetto.

«Angela» Fred divenne cupo «io non ci credo che quel rospo non ti abbia fatto niente, si legge nei tuoi bellissimi occhi da malandrina che c'è qualcosa che non va»
Mi salì l'ansia perché sapevo che non sarei riuscita a nasconderlo a lungo.
«Perché ti preoccupi per me? » misi le mani dietro la schiena «non ce n'è bisogno»
«invece sì, perché tu sei la mia piccola e anche se stai crescendo non riesco a sopportare il fatto che tu venga ferita» mi guardò prendendomi il viso tra le mani e si avvicinò a me «sei bellissima.»
Con gli occhi lucidi e il sorriso sulle labbra, non riuscì a trattenermi e iniziai a piangere lasciandomi cadere nelle sue braccia.
Mi accarezzò dolcemente i capelli celestini e mi guardò dolcemente mentre avevo il viso seminascosto nel suo petto.
«Cosa ti ha fatto quel rospo?»
Gli mostrai le mani e mi accarezzò la ferita, si poteva notare ancora bene l'incisione .
«Come ha fatto?» continuò ad accarezzarmi, tranquillo, probabilmente per far tranquillizzare anche me.
«Ci ha fatto scrivere su delle pergamena e ho scoperto che la penna d'oca utilizzava sangue e non inchiostro per scrivere» singhiozzai.
«Vedremo cosa succederà ora » fece un ghigno malizioso «se la vedrà con i tiri vispi dei Weasley »

pov's fred
Non finì di parlare che Angela si era addormentata tra le mie braccia, era bellissima.
Non potendo andare nel dormitorio femminile, la presi in braccio e la portai nella mia camera e poggiandola sul mio letto.

Come aveva potuto quel rospo toccare la mia Angela, dovevo assolutamente vendicarmi, ma non riuscivo a pensare a niente se non a quanto fosse bella anche mentre dormiva.
Ormai si era fatto tardi, George non era tornato e mi misi nel mio letto addormentandomi accanto a lei.
Al mio risveglio il mio gemello cominciò a riempirmi di domande e non mi lasciava il tempo di parlare.
«George! » smise di parlare «fai piano, non vedi che Angela sta dormendo?»
«Fratello è questo il problema, perché sta dormendo in camera nostra? cos'è successo ieri?»
«Niente si era addormentata sul divano e mi dispiaceva svegliarla» dissi guardandola e sorridendo «George devi aiutarmi a fare uno scherzo alla Umbridge, vieni a vedere cosa le ha fatto»
Mi avvicinai ad Angela che dormiva dolcemente e le presi la mano per mostrarla a George.

Iniziammo a pensare a qualche scherzo alla Weasley; decidemmo che avremmo messo dei cioccolatini vomitosi nell'ufficio della Umbridge. Sulla scatola attacai un bigliettino con scritto 'Con amore e simpatia mi fa schifo da parte mia'.
Scendemmo dalla sala comune e ci dirigemmo verso l'ufficio, entrammo e vedemmo la cosa più brutta del mondo: una stanza tutta rosa piena di gattini.
Mettemmo la scatola sulla tavola e ritornammo in camera.

Mentre entrammo Angela si svegliò
«Buongiorno Fred, buongiorno George- aspetta COSA? » si stropicciò gli occhi scioccata.
«Si sei in camera nostra e la Umbridge è stata sistemata, tranquilla» disse il mio gemello.
Ci guardò con il suo solito sguardo interrogativo e arrabbiato allo stesso tempo, come quando facevamo qualche scherzo senza di lei e in fondo questa volta lo avevamo fatto.

Scendemmo a colazione e mentre mangiavamo fummo colti di sorpresa dalla Umbridge che si avvicinò al nostro tavolo e prese Angela per i capelli, letteralmente, le tirò i capelli.
«Signorina Black so che è stata lei a mettere quei cosi nel mio ufficio, la aspetto stasera alle sette nel mio ufficio» disse senza lasciare ad Angela il tempo di controbbattere e se ne andò.
«Mi spiace» abbassai lo sguardo «è stata colpa mia, ma la odio e non ti deve assolutamente toccare.»
«Non ti preoccupare» e mi abbracciò mimando un grazie con le labbra «preoccupiamoci del fatto che non sa che sono a tanto così dal tirarle i capelli uno ad uno.» Amavo quando diventava così.

Tornammo in sala comune ed io George, Angela, Ron, Harry ed Hermione ci fermammo a parlare.
Dopo un discorso riguardante il negozio di scherzi, Angela si alzò e se ne andò senza fiatare uscendo dalla sala comune. Mi alzai e iniziai ad inseguirla ma correva veloce e non si fermava. La persi di vista mentre passavano un gruppo di ragazzi del 7 anno, ma non mi arresi e la andai a cercare all'albero delle risate.
La trovai, come avevo già immaginato, seduta lì a piangere.
Quando piangeva era come se stessi piangendo io, come se avessero fatto del male a me.
«Angela perché sei qui?» cercai di dire con dolcezza.
Alzò lo sguardo verso di me cercando di asciugarsi le lacrime e dio, era bellissima anche con gli occhi pieni di lacrime.
«Scusami Fred, non riesco a sentir parlare del negozio senza pensare a come potrei mai fare senza di voi, io non sono nulla senza di voi»
Mi sedetti accanto a lei e la strinsi forte a me, gli occhi mi divennero lucidi per la commozione.
«Lo so sono una brutta persona e un'amica pessima, dovrei essere felice per voi e invece scoppio a piangere e tu non hai mai voluto che io piangessi» singhiozzò
«E smettila Angela, sei la persona più bella che io abbia mai conosciuto, e poi non sei un'amica pessima sei solo molto legata a noi e come biasimarti, non è colpa tua se noi siamo così simpatici» le scappò un sorriso, vederla sorridere mi fece stare bene.
«Fred» disse «potreste cercare di non affrontare questo argomento?»
«Promesso» le diedi un bacio sulla fronte e la presi in braccio a mo' di sposa fino alla torre grifondoro.

«Ehi ehi, c'è qualcosa che dovremmo sapere?» ci chiese George sorridente.
Si accorse del mio sguardo arrabbiato nei suoi confronti smettendo di sorridere e posai delicatamente Angela a terra.
Guardò l'orologio e subito dopo scappò verso l'ufficio della Umbridge.

Nonostante fossero le 10 non era ancora ritornata; cominciai a preoccuparmi, non aveva nemmeno cenato.
Inizialmente erano rimasti ad aspettarla con noi Ron, Harry e Ginny ma ad un certo punto se ne andarono e restammo solo io e il mio gemello.

Verso le 11 e mezza circa, il quadro si aprì e comparì sulla soglia della porta Angela, che si manteneva il polso della mano sinistra. Corse verso me e George e si fermò davanti a noi cadendo in ginocchio distrutta. La sua ferita era alquanto profonda, non si cicatrizzava e il sangue non cessava di scorrere quindi, la portammo in infermeria.

Non riuscivo a capire come Angela riuscisse a sopportare tutto quello che le stava accdendo a soli tre giorni dall'inizio della scuola.

pov's angela
Tornati dall'infermieria, salutai Fred e George con un abbraccio e andai in camera dove, come al solito, vidi Hermione leggere un libro.
Le raccontai tutto, tralasciando i punti in cui la Umbridge continuava a ripetermi quanto la mia fosse una famiglia di criminali e, mi abbracciò forte per consolarmi facendomi notare la reazione di Fred quel pomeriggio quando me ne ero andata.
Era stato così carino.

Coso autriceee

capitolo revisionato

Sono tornata con questo nuovo capitolo e spero siate contenti.
vi aspetto per il prossimo capitolo
E lovvo tanto
Akakllsksasaskj
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Love u
-A.

only me and you;; fred weasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora