Four

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In quel momento di estremo imbarazzo il lago mi era sembrato l'unica via di uscita .
Mi sedetti su di una roccia e iniziai a guardarmi attorno. Le stelle si stavano elevando nel cielo e, la luna che si affacciava all'acqua limpida e cristallina, era piena . Si vedeva subito che quel posto era magico, c'erano mille lucciole sparse nel cielo che mi illuminavano il viso tanto da sentirne una pure sulla punta del mio naso.
Il bosco intorno sembrava una specie di reggia con fiori che si muovevano a tempo per effetto della brezza; proprio come in una melodia. Era tutto così perfetto fino a quando sentii i suoi passi arrivare poco dopo e mi girai, incrociai i suoi occhi, sembrava non voler cedere lo sguardo ma fui io la prima ad abbassarlo ricevendo da lui uno sbuffo.
Non me ne doveva importare niente di quello che era successo prima sotto quell'albero eppure....
No, non me ne importava niente perché essere una come me significava avere gli occhi e non saper vedere,
non guardare le cose che accadono.
Occhi chiusi .
Occhi che non vedono più.
Che non sono più curiosi.
Che non si aspettano più niente .
Forse perché non credono che la bellezza esista .

<< Ecco dov'erano >> disse lui scostando i miei pensieri prendendo delle erbe di un colore strano vicino alla riva del lago.

<< Ma di cosa stai parlando ? >> risposi alla sua affermazione facendo un sorrisetto vedendolo corrugare la fronte per concentrarsi.

<< Hai sorriso >> disse lui fissandomi.

<< No, non è vero >> girai la testa continuando a sorridere.

<< Si invece >> disse avvicinandosi e sedendosi affianco a me sull'altra roccia che si affacciava al lago .

<< No >> lo guardai nei suoi occhi lilla con un sorrisetto beffardo.

Poi, vedendolo di nuovo corrugare la fronte e mettersi a studiare quelle erbe, ripresi a ridere come mai avevo fatto in vita mia.

Non riuscivo a smettere era più forte di me.

<< Sei più bella quando sorridi >> disse riponendo dietro al mio orecchio una ciocca che era volata via mentre gli appariva un mezzo sorriso sul viso.
Infine ripose quelle erbe per terra per poi continuare a fissarmi.

Imbarazzata e sentendo le mie guance arrossarsi sempre di più abbassai lo sguardo riponendolo su quello che ci stava intorno .

<< Ehm...si >> risposi soltanto.

Fu il turno suo a quel punto di mettersi a ridere.

<< Perché diamine stai ridendo adesso ? >> domandai fulminandolo con lo sguardo e a quel punto rise ancora di più.

<< Sapessi cosa ho letto nella tua mente >> rise ancora scompigliandosi i capelli .

Nel frattempo mi ero alzata e mi ero avvicinata al lago. Era di un profondo blu scuro visto da vicino e si vedevano all'interno tutte le creature marine .

<< Quello è un wendingo >> sentii ad un tratto la sua voce profonda e i suoi passi venire sempre più vicino a me indicando con la mano un mostro umanoide per poi riprendere il discorso << rincorre le sue prede per lunghi tratti, finché queste non impazziscono e i loro piedi prendono fuoco. Si dice anche che ha una corporatura composta prevalentemente da ghiaccio e l'unico modo per liberarsene è scogliere il suo cuore con il fuoco >>

<< E quello invece ? >> dissi guardandolo speranzosa per sapere di più .

Mi sorrise e riprese.

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