Gioventù bruciata.

Introduzione:

La mia vita è un vero schifo, odio la mia vita, la mia esistenza, odio questa società di merda. Odio tutti.
Quando avevo solo 2 anni mia madre fu uccisa da qualche suo amante da strapazzo. Non me la ricordo nemmeno, mio padre "se così possiamo chiamare un uomo che beve dalla mattina fino alla sera non dandoti nemmeno conto se non per soldi" ha bruciato tutte le foto, per non farci piangere a dosso. Io non ho mai pianto. Ma non credo sia opera sua, lui non ha mai fatto nulla di buono nella sua vita, nemmeno mettere al mondo me o forse l'unica cosa buona che ha fatto è stato darmi una sorellina che poi tanto mia sorella non è, l'avuta con una delle sue puttane, ma io a meredith questo non l'ho mai detto e mai glielo dirò, voglio proteggere mia sorella da tutto questo schifo, da tutto questo male, lei non se lo merita nemmeno ed ha solo 4 anni.
Ho fatto promettere a quello stronzo di mio padre di non dirgli nulla o non gli darò più soldi.
Come guadagno i soldi?
Ho 16 anni e qui a Londra non mi danno un posto di lavoro a questa età, quindi per sopravvivere "per meredith lo faccio, perché non mi importerebbe di morire" spaccio. No non faccio la buttana anche se un giorno ero talmente al verde che ci avevo pensato, ma no, non voglio essere come mia madre.
Dopo la morte di mia madre gli assistenti sociali mi pagarono la scuola, e che scuola! Una di quelle prestigiose, dove solo intellettuali e figli di papà ricconi possono entrarci. Io lì mi sento fuori luogo ma per togliermi da quella merda di strada ho bisogno di un diploma, che mi permetta di lavorare decentemente e cambiare vita. Quindi mi impegno. Questa è la mia vita, questa è la vita di Rachel Smith.