Si trovava di fronte ad un esempio di déjà-vu, o almeno cosi le parve. C'erano il bosco, le sue amiche e quella stupida conversazione su Rosso Malpelo. C'era Ambra, che come nel sogno spazzolava gli unticci capelli di Sara.
La differenza stava nel fatto che ognuna di loro fosse distaccata. Persino Anna, per quanto non la smettesse di parlare, sembrava a disagio. Per lo più si guardava i piedi e le mani.
<<Allora...>> mormorò Sara con un sorriso gelido. Un leggero tremore la agitava.
<<Quanto ancora dovremo aspettare?>>
Anna ammutolì. Dalia osservò Bra con pacata curiosità.
Dopo qualche silenzioso istante la rossa rispose, senza apparenti reazioni:<<Qualche giorno.>>
Sara sbuffò.
<<Mi chiedo cosa farai di noi... Siamo state delle distrazioni soddisfacenti? Delle brave scimmiette ammaestrate?>>
Questa volta la pausa fu più lunga, come se Ambra stesse valutando come rispondere.
<<Non vi farò nulla... Voi non siete delle scimmiette, ma amiche mie.>> fu interrotta da una prolungata risata nasale di Sara. Sempre ridendo senza essere allegra, la ragazza si alzò, fece qualche passo in avanti e si voltò verso Bra.
Nelle sue parole c'era esasperazione:<<Non hai idea del perché mia nonna sia sparita, immagino. In effetti dormivo quando sei venuta per lei, ma ti ho vista altre volte. Ti anno filmata... Hanno tutti paura di te.>> incrociò le braccia con un'aria di accusa dipinta sul viso. Dalia avrebbe voluto darsi una manata sul viso, ma si trattenne. Quella ragazza era proprio tonta.
<<Ho risposto alla tua domanda. Non vi farò niente. I vostri parenti stanno bene, tua nonna compresa. Stanno dormendo. Al sicuro... Dovrete resistere ancora per qualche giorno senza di loro: ce la farete.>>
<<Come faccio a crederti?>>
<<Si chiama fiducia. E' una tua scelta.>>
<<Allora non ci capiamo. Io non mi fido di te: ci conosciamo da un mese scarso... Tra l'altro da quando ti ho incontrata mia nonna è scomparsa e mi sento uno schifo, notte e giorno. Tutti quelli che conosco diventano più tristi, più spaventati quando ti avvicini!>>
<<Che cos'hai?>> chiesero Anna e Dalia all'unisono.
Sara le ignorò.
<<Non fingere di... Non... Saperlo.>> le parole uscivano a fatica dalla bocca di Sara.
<<Non fingo, ma non sono io la causa del tuo male. Puoi fidarti o meno, ma non cambierà nulla. Sii donna, accetta il dolore.>>
La ragazza spalancò gli occhi ancora più del solito e prese fiato per un secondo, sotto gli sguardi avidi di Anna e Dalia. Sara si gettò verso Ambra che deviò l'assalto senza problemi.
<<Sei debole, dovresti riposare.>>
L'altra barcollò, ma si fece nuovamente avanti.
<<A che serve? Mi sento come se dovessi morire... Non hai idea di quanto faccia male... Io ci sto provando ad accettarlo ma... ma...>> si afflosciò ed Ambra la sostenne.
La voce le tremava, ma restò dolce ed apprensiva:<<Mi dispiace, sul serio. Hai ragione: non ne ho idea. Non posso farlo smettere...>>
Un suono alle sue spalle.<<Mmm.>> Dalia fece per girarsi, ma poi fu raggiunta da un altro suono: il gemito quasi rantolante di Sara. Ormai abbandonata tra le braccia di Ambra, era scossa da forti tremiti e sudava visibilmente.
Le due erano a terra. Una distesa, l'altra inginocchiata e china accanto a lei. Non sapendo che fare, Dalia si avvicinò, seguita da una titubante Anna.
Ambra strinse la mano di Sara, carezzandole il viso di tanto in tanto.
Sara urlò, irrigidendosi.
Dalia sospirò. Doveva chinarsi e confortare la sua amica...
La ragazza gemette ancora.
<<Resisti, Sara.>> fece Anna, rompendo il silenzio.
Ambra le guardò entrambe in modo strano per un lungo momento. Sembrava studiarle. Rivolse un sorriso tirato a Dalia, poi, senza aggiungere altro, trasse a sé Sara, abbracciandola. Era molto più magra di lei, ma la manovrava con estrema facilità. La ragazzina parve calmarsi e si lasciò aiutare senza opporre resistenza. Una volta in piedi, però rifiutò l'aiuto. Sembrava confusa, ma non voleva star vicino alla rossa, che respinse un paio di volte. Quest'ultima si rivolse a Dalia, supplichevole. Non ci fu bisogno di parlare. La ragazza annuì ed afferrò un po' burberamente Sara per un braccio. Ambra la aiutò per una decina di metri, finche Dalia le disse di star tranquilla. Voleva parlare con quello stupido, lo sapeva. Restare da sola con lui... Aveva una terribile voglia di baciare quelle labbra sottili e fragili, ma si limitò a farle una breve carezza sulla guancia, che la ragazza ricambio, prolungando il momento per qualche secondo in più.
Dalia s'incamminò decisa verso il punto di raccolta.
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Pesci fuor d'acqua
HorrorLibro completo, in revisione. Provava -paura?- Non proprio. Era una sensazione differente, come percepire un vuoto e... di fronte ad esso urlare senza voce, senza corpo, senz'anima. La figura gli offriva ancora la mano amichevolmente, la sua voce er...