IV - Non mi lasciare anche tu.

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Era seduta tutta sola in un tavolo all'angolo delle mura della mensa scolastica, consapevole di avere lo sguardo del fratello e dei suoi amici addosso.

Non gli aveva parlato, quel giorno. La mattina aveva ignorato Jughead ed FP che tentavano di scusarsi. Poi, una volta arrivata a scuola, non aveva salutato manco il dolce Sweet Pea. Il ragazzo dai capelli scuri non potè negare di esserci rimasto male.

Era ancora arrabbiata, non voleva rivolgere la parola a nessuno, anche se forse parlare con il Serpent l'avrebbe fatta sentire meglio.

A risvegliarla dai suoi pensieri, fu la voce della rossa da urlo della scuola, facendola essere al centro dell'attenzione. "Ciao, vagabonda. Ho saputo quello che è successo ieri: a quanto pare non sono l'unica puttana qua, non come hai detto tu." non fece caso agli insulti. "come? chi te l'ha detto?" le sussurrò, confusa. La ragazza davanti a lei le rivolse un sorriso beffardo, che fece accendere la fiamma dentro Alessia, la quale si alzò di scatto, con l'ira che si poteva leggere dai suoi occhi. Cheryl indietreggiò, colta alla sprovvista: non si immaginava una reazione del genere.

"Ho detto: come lo sai?" ripetè, alzando la voce, avvicinandosi di più alla ragazza, facendola indietreggiare fino a quando non sbattè contro la superficie liscia del tavolo della mensa, impedendole di farlo ulteriormente.

Cheryl, impaurita, si affrettò a rispondere. "L'ho sentito dire a tuo fratello.".

In quel momento, si sentì tradita. Non perse ulteriore tempo, dirigendosi al tavolo dove sedevano Jugh e gli altri.

"Ti piace rovinarmi la vita, vero, Jughead?" gli chiese forse troppo arrabbiata. Lui avendo udito ciò che aveva detto la rossa cercò di parlare per rimediare, ma Alessia stufa di tutto ciò, uscì dall'edificio scolastico, sotto gli occhi di tutti.

Suo fratello fece per alzarsi in modo da raggiungerla, ma Sweet Pea lo fermò. "Lascia stare, Jughead. Le parlo io." e senza nemmeno aspettare una risposta, seguì la ragazza.

La trovò sdraiata sul prato delle aiuole fuori scuola, con lo sguardo pensieroso rivolto al cielo. Per lui era stupenda, come sempre.

Le si avvicinò piano, per paura di fare un mossa sbagliata, e imitò la sua posizione.

"Sweet Pea." disse, senza staccare gli occhi dalla tavoletta blu sopra di loro.

"Si?", "Non mi lasciare anche tu, ti prego." il ragazzo conosciuto come il bad boy, l'oscuro Serpent, quasi si commosse alla sua richiesta. "Non lo farò, te lo prometto." le rispose, mettendole un braccio sotto la testa, in modom da averla più vicina.

From Italy - Sweet PeaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora