VII - Gelosia

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-vorrei dirvi che quando scriverò così nei dialoghi sarà perché è in italiano per loro-

Erano passati dieci giorni.

Lo stress era palpabile nell'aria, a causa del famigerato Black Hood. Un assassino che se ne andava in giro, con un cappuccio bucato sul volto a "liberare Riverdale dai peccatori".

Si trovavano tutti nell'area relax della Riverdale High School, a riflettere su cosa stesse accadendo in città.

Alessia era seduta sul divano con accanto Sweet Pea, che di conseguenza aveva vicino Kevin. Sulle poltrone si trovavano Archie, Veronica, Betty e Jughaed.

Aveva la testa appoggiata al petto non troppo muscoloso del suo ragazzo, ormai ufficialmente, mentre lui con un braccio che le passava dietro la testa le lasciava dolci carezze.

"Su cosa credete si basi, Black Hood, quando intende <<peccatori>>?" chiese il rosso, che nel frattempo aveva lanciato apertamente un avvertimento all'incappucciato assassino, aprendo il "cerchio rosso" con i restanti membri dei BullDogs.

"Non lo so. Forse uccide gli assassini o le persone che hanno commesso qualcosa di grave. Però, bisogna ricordare che ha ucciso anche la signorina Grundy, la quale aveva solo una segreta relazione con uno studente che, per carità, è una cosa orribile e disgustosa, ma non meritava di certo di morire." ragiona Betty, esausta per la vicenda.

Aveva avuto recentemente un battibecco con la migliore amica Veronica, ma poi si erano chiarite, rivelandole che era stato proprio Black Hood ad intimarle di chiudere i rapporti con lei. Riceveva strane telefonate con una voce robotica, sicuramente nascosta da qualche montaggio, con una suoneria molto strana ed inquietante impostata solo per le sue chiamate. L'uomo in questione, di cui si sapeva solo avesse gli occhi verde smeraldo, le diceva di fare determinate cose per guadagnarsi la sua fiducia, minacciandola anche che se non avesse fatto come lui diceva, avrebbe fatto del male alle persone che aveva più vicine.

Tutto era iniziato quando, in una normale giornata, Archie e suo padre si trovavano al Pop's. Il più giovane era andato velocemente in bagno, ma tornato vicino al bancone, si era trovato davanti Black Hood, con in mano una pistola rivolta verso Fred. Accadde tutto in un attimo, in men che non si dica Fred Andrews era accasciato su una pozza di sangue con un proiettile in corpo, retto dal figlio in lacrime.

Fortunatamente l'uomo dal cuore d'oro se l'era cavata, anche se rischiando la morte. L'avvenimento però aveva turbato molto Archie, che sembrava determinato a scoprire la vera identità dell'essere che seminava panico a Riverdale. Non lo ammetteva, ma cercava vendetta, anche se tutti sapevano che non avrebbe mai fatto del male a nessuno, avendo ereditato la bontà d'animo dal padre.

"E se credesse che anche i Serpent sono cattivi? Siamo in pericolo?" chiese titubante Alessia, senza muoversi dalla posizione in cui era, con gli occhi semichiusi, beandosi del tocco di SP.

"Non credo. A quest'ora avrebbe iniziato da uno di loro, invece che da un uomo gentilissimo che passava di lì. Tutti no, forse qualcuno in particolare che ha fatto qualcosa che Black Hood trova sbagliato." formulò un'ipotesi, questa volta Veronica, facendo annuire l'italiana, anche se non del tutto convinta.

"Stai tranquilla, Alessia. Nessuno ti torcerà un capello." la rassicurò Sweet Pea, facendo intendere che l'avrebbe protetta a tutti i costi. Rimase felice di quel gesto, ma le sue preoccupazioni non ricadevano su se stessa. "Non è per me che ho paura." asserì, seria, lanciando uno sguardo a Jughead e stringendosi ancora di più a Pea.

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Come di routine, si trovava al White Wyrm.
Era seduta su uno sgabello, intenta a guardare il suo ragazzo giocare al biliardo che si trovava nel locale, con Fangs e Toni.

Per lei era bellissimo. Amava il suo carattere: era un classico bad boy agli occhi degli altri, ma con lei sapeva essere di una dolcezza unica, mantenendo lo sguardo da duro in presenza di amici e conoscenti. Le dedicava le sue attenzioni, la faceva sentire amata anche solo quando le prestava la sua giacca o, come qualche ora prima, la faceva stare accoccolata a lui.
Amava anche i suoi baci, Cristo, quelli erano stupendi. Alessia sapeva che il punto debole di Sweet Pea era il collo, così si divertiva sempre a vederlo dannarsi ogni volta che ci lasciava dei baci umidi.
E poi, era dannatamente bello anche esteticamente. L'avrebbe guardato per ore, senza stancarsi mai di lui.

Lui alzò lo sguardo, puntandolo in direzione di Alessia, scoprendo che lo stava guardando, regalandole un sorriso, che la fece sciogliere, ricambiandolo prontamente.

La quiete fu interrotta da un ragazzo moro, con gli occhi azzurri, che entrava nel locale, alla ricerca di qualcuno in particolare.

Il suo percorso venne interrotto da uno Sweet Pea con l'aria da duro "chi sei?" gli domandò, freddamente.

La ragazza dai capelli neri si girò verso la scena, osservando il nuovo arrivato. Lo conosceva.

La risposta non arrivò, ciò fece innervosire SP, che lo spinse leggermente verso dietro. "Chi sei?" gli chiese nuovamente, alzando la voce.

Incapace di attendere maggiormente, alzò il braccio per tirargli un pugno, ma la voce della sua ragazza lo fece bloccare ad un palmo dal suo volto.

"No, Sweet Pea! Lascialo stare!" gli disse lei, raggiungendolo, prendendo la sua mano ancora stretta in un pugno e allontanandola dal viso del ragazzo. "Lo conosci?" le domandò sconcertato.

"Alessia?" la chiamò, il tipo davanti a loro. Lei annuì, fiondandosi tra le sue braccia.

Sweet Pea sembrava stesse per esplodere di gelosia e rabbia. "Mi vuoi dire chi cazzo è?" tuonò, rude, alla ricerca dell'attenzione di Alessia, con un tono che la fece rimanere male.

"Sweet Pea, lui è Francesco, il mio migliore amico." gli fece capire.

"Migliore amico, eh?" chiese scettico.

"Sì, migliore amico." ripetè.

"Alessia, che ci fai in questo locale così? E poi, chi è questo? Quasi mi menava." per la prima volta il ragazzo formulò una frase, in una lingua che a tutti in presenti al White Whyrm risultò incomprensibile, tranne per l'italiana.

"Questo locale è la mia seconda casa, Franci. E lui è il mio fidanzato." gli rispose nella stessa lingua, Alessia.

Per quanto potesse essere arrabbiato e geloso, Sweet Pea la trovò fottutamente attraente.

From Italy - Sweet PeaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora